Parrocchia Maria Ss. delle Grazie e San Giuseppe – Chiesa Arcipretale S. Maria delle Grazie in Zangarona

PARROCO
Ragozzino Sac. Carlo
doncarloragozzino@icloud.com

Indirizzo
Chiesa Arcipretale “S. Maria delle Grazie” in Zangarona, Piazza S. Maria delle Grazie, snc. 88046 Lamezia Terme (CZ) 0968/358782

Festività Madonna delle Grazie il 2 luglio a Zangarona, San Giuseppe il 19 marzo a Zangarona
Sito web www.parrocchiazangaronafronti.it
E-mail info@parrocchiazangaronafronti.it
Facebook Parrocchia “Maria Ss. delle Grazie e San Giuseppe”

Orari S. Messe

Lunedì – Mercoledì – Venerdì:        ore 08.00
Sabato:                                                 ore 17.00
Domenica                                            ore 11.30
Luglio e Agosto (S. Messa festiva) ore 10.30

Descrizione Parrocchia

Si trova nella piazza principale. Nella prima epoca, gli albanesi eressero la loro chiesa sotto il titolo di “San Nicola di Bari” nel rito greco-ortodosso, che durò fino al XVI secolo. Nel 1601, quando gli abitanti passarono al rito latino, la frazione fu elevata a parrocchia da Mons. Montorio.

Nel 1616, fu eretta un’altra chiesa sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie e ogni cittadino diede il suo contributo. La nuova chiesa era molto più grande: oltre all’altare maggiore in mischio verde di Zangarona datato 1650, probabile opera di marmorari gimiglianesi, dedicato a Maria SS. delle Grazie, vi erano altri quattro altari dedicati al Santissimo Sacramento, al Santo Rosario, alla Madonna Addolorata e alle Anime del Purgatorio.

L’altare maggiore e la nicchia alle sue spalle furono costruiti in marmo nero trovato in una cava vicino al paese.

Il campanile della chiesa era molto più alto di quello attuale e finiva a punta. Vi erano quattro campane, di cui la maggiore venne chiamata Santa Maria delle Grazie, la media Santa Barbara e la più piccola San Nicola. Con il terremoto del 1638, cadde la punta del campanile, con l’orologio e la campana più grande. Attualmente il campanile è uguale al tetto della chiesa, ha base quadrata ed è a forma di torre con una balaustra sui lati.

Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ’90 venne ristrutturata la pavimentazione interna della chiesa, e, durante i lavori, è stata rinvenuta una lapide in marmo bianco (attualmente posta sul primo pilastro a destra rispetto all’ingresso principale) di dimensioni 80×60 cm, con fogliame e volute. L’iscrizione riporta il nome di Francesco Ciliberti, datata 1782.

All’interno sono presenti tele e statue lignee risalenti al ‘600 e all’800.

Statua della Madonna delle Grazie

La statua con maggiore pregio è sicuramente quella marmorea della Madonna delle Grazie risalente al 1607, opera commissionata dal Vicario episcopale di Nicastro, D. Gregorio de Straniis, allo scultore napoletano Francesco Cassano (le cui opere scultoree adornano tra l’altro la Real Cappella del Tesoro di San Gennaro a Napoli), come risulta da un documento dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.

Ora si trova in una nicchia nel presbiterio.

È raffigurata in piedi, col bambino in braccio, mentre sta mostrando i seni, simbolo della quale Lei “nutre” la Chiesa con la Parola di Dio.

La mano sinistra che tiene in braccio Gesù ha tre dita alzate e due chiuse.

Le tre dita simboleggiano la Santissima Trinità.

Sull’indice ha un anello, per simboleggiare che porta in braccio la seconda persona della Trinità, ovvero il Figlio Gesù Cristo.

Una leggenda popolare narra che venne trovata in mare o sulle piante rigogliose di fichi d’India del paese, e venne portata nella chiesa di San Nicola ma per diverse notti si fece trovare nel luogo dove c’è ora la chiesa.

Perciò si costruì la nuova chiesa parrocchiale intitolata a S. Maria delle Grazie consacrata nel 1616 da Mons. Montorio.

“Madonna del Rosario e misteri” (XVII sec.)

Fino a qualche anno fa, la chiesa di Zangarona possedeva due tele, ora custodite presso il Museo Diocesano Lametino e sostituite in chiesa da copie: una raffigurante “San Giuseppe col Bambino, Sant’Anna e San Gioacchino” (XVIII sec.) attribuibile al pittore monteleonese Francesco Antonio Mergolo (1724 circa-1771)[8][9]: raffigura Gesù ancora bambino sulle ginocchia di San Giuseppe e con i Santi Anna e Gioacchino che sono inginocchiati davanti a Lui.

La Madonna si trova sopra i Santi. Si intravede anche San Giuseppe. Quest’opera è una delle poche che raffigura Gesù con i propri nonni.

L’altra raffigurante la “Madonna del Rosario e misteri” (XVII sec.) opera di anonimo locale del Seicento: raffigura la Madonna con la bambino Gesù in braccio seduta, e sotto di Lei sono presenti San Domenico e Santa Caterina, ai quali viene consegnato il santo Rosario. I misteri del santo Rosario fanno da cornice alla tela.

L’unica tela originale ancora conservata è quella della Madonna del Carmine fra San Michele e San Gregorio opera ottocentesca attribuibile all’artista nicastrese Francesco Pallone, allievo di Francesco Colelli: la Madonna, con Gesù bambino in braccio e lo scapolare in mano, si trova su una nuvola.

Sotto di Lei si trovano: il papa di quell’epoca, San Michele che uccide il demonio e le anime dannate del Purgatorio.

“Battesimo di Gesù” di Santi di Tito

Di recente è stata acquistata una copia del “Battesimo di Gesù” di Santi di Tito, posizionata nella navata laterale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Interno della chiesa Zangarona

La chiesa presenta una pianta longitudinale a due navate, con area presbiteriale a pianta quadrata, sovrastata da catino semicircolare. La copertura è in legno a vista con capriate, nella navata principale, piano nella navata laterale. Il manto di copertura è in tegole di laterizio. Le due navate sono collegate da quattro archi a tutto sesto e da lesene che si collegano con il cornicione sovrastante. Al di sopra di quest’ultimo, sono collocate le finestre che illuminano l’aula. La facciata principale è caratterizzata da una coppia di lesene al di sopra delle quali vi è il fregio che fa da base al timpano terminale.

Al centro emerge il portale in pietra dell’ingresso principale, opera di maestranze roglianesi, del tipo centinato, ad arco di trionfo con putti agli angoli, datato 1616.

Sul lato destro della facciata è presente il corpo della navata laterale, con un secondo ingresso, che termina con copertura piana e balaustra. La prima navata e la più grande è quella dedicata alla Madonna delle Grazie, con la statua marmorea appunto della Madonna nella nicchia di marmo nero trovato in paese, la statua processionale grande lignea della Madonna, quella di San Giuseppe e le due copie delle tele, e in più la teca con l’antica statua dell’Addolorata. La seconda navata, più piccola, è dedicata al Santissimo Sacramento, ma prima era dedicata a San Giuseppe. Infatti, nella nicchia dove ora è posta la statua del Sacro Cuore, c’era la statua lignea di San Giuseppe che ora è nella navata principale. Oltre alla statua del Sacro Cuore di Gesù, c’è quella della Madonna Immacolata, in cartapesta del ‘700, proveniente dalle Puglie, e quella di Gesù sulla croce. Sempre nella navata, è posto un quadro della Madonna di Dipodi, donato nel 2017 dal rettore del Santuario.

Consacrazione del nuovo Altare

In occasione del quarto centenario della costruzione della Chiesa, sono stati effettuati lavori di ampliamento del presbiterio (posa della nuova pavimentazione, installazione della nuova sede presidenziale, dell’Ambone proveniente dalla Cattedrale di Lamezia Terme, del Fonte Battesimale e installazione del nuovo Altare) e avendo consacrato il nuovo altare, è stata posizionata, sul secondo pilastro a destra dell’ingresso principale, una targa sulla quale è scritto:

“Nell’anno del Signore 2016, il giorno 2 del mese di luglio, nell’Anno Santo straordinario della Misericordia indetto dal Romano Pontefice Francesco, nel IV centenario dell’erezione di questa Chiesa parrocchiale, essendo parroco don Carlo Ragozzino, il Vescovo di Lamezia Terme S. E. Mons. Luigi Antonio Cantafora ha dedicato l’Altare in onore di nostro Signore Gesù Cristo e ha collocato al suo interno le Reliquie dei Santi Martiri: San Pantaleone, Santa Costanza, San Bonifacio, San Pietro Chanel, San Carlo Lwanga e Santa Rita da Cascia. È concessa l’indulgenza plenaria al fedele che, nel giorno dell’Anniversario della Dedicazione, piamente visita questa Chiesa e vi recita un Padre nostro e un Credo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FESTE PATRONALI a Zangarona

Festa della Madonna delle Grazie
I festeggiamenti religiosi prevedono l’inizio della novena il 23 giugno, per poi terminare il primo luglio. Il 2 luglio (fhesta d’a Grazia in dialetto locale) è il giorno della grande festa, si celebra una messa al mattino, il Rosario a metà mattina con l’incoronazione solenne e una messa il pomeriggio.
Dopo quest’ultima ha inizio la processione, con il simulacro ottocentesco ligneo della Madonna delle Grazie, per le vie della frazione.
Al termine della processione, la statua viene accolta nella piazza antistante alla chiesa, dopo la benedizione solenne e lo spettacolo pirotecnico, la maestosa statua della Vergine rientra nella chiesa, tra la folla di gente che l’acclama.
I festeggiamenti civili, invece, prevedono uno spettacolo musicale con diversi cantanti o gruppi musicali calabresi.

Festa di San Giuseppe
Solitamente, viene celebrata il 19 marzo o la domenica che precede il 19 marzo.
Come preparazione a questa festa, in onore del Santo compatrono si fa un triduo.
I giorno della festa, al pomeriggio, dopo il Santo Rosario e la S. Messa solenne, si fa la processione per le vie del paese, passando per i vari rioni e contrade.
Al termine della processione, sul sagrato della chiesa dopo la benedizione, inizia lo spettacolo pirotecnico e il Santo rientra in chiesa.
Dopo inizia la cosiddetta “Cicerata” o “Sagra della Pasta e ceci”, secondo un’antica tradizione contadina che prevede che il giorno di San Giuseppe si mangi questo tipo di pasta.

Processione del Corpus Domini
Si svolge la domenica della solennità.
Dopo la S. Messa celebrata nella chiesa di S. Giuseppe in Fronti si procede con la processione fino alla Chiesa S. Maria delle Grazie in Zangarona per un momento di adorazione e per ricevere la benedizione eucaristica.

Torna in alto