B.V. ADDOLORATA E SAN MICHELE ARC. in Jevoli

PARROCO
Panizza Sac. Giacomo

Indirizzo Via Sandro Pertini 88040 JEVOLI – Frazione di Feroleto Antico (Cz)
Festività B. V. Addolorata (prima domenica di settembre), Maria SS. Assunta (ultima domenica di agosto), San Michele Arcangelo (29 settembre), S. Maria Immacolata (8 dicembre).
E-mail giacomopanizza@c-progettosud.it
Telefono 096822998

Descrizione Parrocchia
La parrocchia, istituita nel 1986 fondendo le preesistenti parrocchie B. V. Addolorata e S. Michele Arcangelo, accorpa otto frazioni collinari che, discendendo a mezza costa da ovest a est, sono: Scarpelli, Giacinti, Marcantoni, Jevoli, Luciani, Polverini, San Michele, Maruchi. Di esse tre appartengono al comune di Serrastretta e cinque al comune di Feroleto Antico. Nelle frazioni ci sono tre edifici di culto: nel comune di Feroleto Antico ricadono la chiesa di Jevoli, dedicata alla B.V. Addolorata, e la chiesa di Polverini, dedicata a Maria SS. Assunta; nel comune di Serrastretta vi è la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Permane nella popolazione, specie in quella emigrata che ritorna per le vacanze e le feste popolari, l’immagine sfasata tra la parrocchia legale e la parrocchia reale. La chiesa più antica della zona è quella di San Michele Arcangelo; essa conserva documenti e registri risalenti al secolo scorso e oltre, tre quadri antichi e una pregiata statua di S. Michele Arcangelo risalenti al 1700; un organo a canne a mantice, suppellettili di valore sono depositate in Curia e un salterio per il coro è stato donato per il Museo diocesano. Sotto l’altare sono sepolti parroci dell’800 e sottoterra ai piedi della navata sono state raccolte le ossa della popolazione anticamente inumata nella chiesa. Nel 1999 è stata ristrutturata poiché in condizioni di degrado e a rischio di crollo. Nel 2007 si è aperto un nuovo cantiere per la ristrutturazione del tetto e il rinforzo delle mura perimetrali. La chiesa di Jevoli, secondo una fonte storica, fu costruita nel 1835. Un’altra fonte invece fa risalire la sua prima costruzione, ad una sola navata, al XV secolo, da parte di profughi giunti da oriente. Nel 1799 i loro discendenti avrebbero piantato l’albero della libertà , un bagolaro che tutt’ora resiste nel piazzale antistante, seppur smembrato dai venti e dalle intemperie. Un’ulteriore fonte informativa colloca tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo la nascita della comunità  di Jevoli, avvenuta dallo spostamento di famiglie dal sovrastante vicino paese di Serrastretta. Di certo come parrocchia fu eretta da Mons. Eugenio Giambro nell’anno 1936. È la più popolata delle otto frazioni, al punto che la sede centrale della parrocchia è stata posta in essa. Nel 1954 e nel 1967 cade il tetto e viene subito ricostruito; l’edificio viene definitivamente restaurato e rinforzato nel 1984. Conserva una tela del 1700 raffigurante la Madonna del Carmine con le anime del purgatorio.Gli abitanti delle frazioni sono circa seicento. Durante l’estate il numero accresce considerevolmente per il rientro di emigrati stabilizzati definitivamente altrove in Italia, in Europa e in altri continenti. La popolazione è operosa. Relegato il lavoro della campagna nei tempi residuali, la maggior parte di essa si riversa nella città  di Lamezia Terme e nei dintorni, svolgendo attività  prevalentemente statali e nel terziario. Altri prendono la via dei lavori stagionali lontano dalla Calabria. Nel recente decennio si riscontra l’emigrazione delle coppie neo-sposate e dei giovani, questi ultimi in specie per motivo di studio. In nessuna delle otto frazioni esiste la scuola dell’obbligo. Per di più, dall’estate 2007, nella canonica adiacente la chiesa di San Michele, ora denominata Monastero della Risurrezione, si è stabilita una comunità  della Congregazione delle “Suore Oblate Benedettine di Santa Scolastica”. Non esistono oratori; due delle tre chiese sono sprovviste di ulteriori strutture di servizio necessarie. La partecipazione alle messe festive si aggira attorno ad una media del 15%; anche se la generalità  della popolazione si dice cristiana e chiede i sacramenti. In alcuni anziani si può riscontrare una memoria religiosa “ortodossa orientale”, con ricordo di preghiere, litanie e qualche usanza.

Torna in alto