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In primo piano, Vita Diocesana

Scagliusi: “rimettere al centro del dibattito pubblico l’amore politico”

E se la crisi della politica fosse collegata alla crisi della famiglia e, prima ancora, alla crisi dell’uomo? Sono capace di cogliere i bisogni e le esigenze degli altri o mi faccio solo portatore dei miei interessi e di quelli del mio gruppo di riferimento? E ancora: è sufficiente parlare male dei politici o dire che i politici sono tutti uguali o devo interrogarmi su cosa faccio io? Sono alcune delle domande/provocazioni con cui si è conclusa la conversazione dell’avvocato Eugenio Scagliusi, protagonista del secondo appuntamento del forum di Dottrina Sociale della Chiesa sulla polis promosso dalla diocesi lametina. “Se la democrazia è malata”, come ha detto Papa Francesco in occasione della Settimane Sociali di Trieste, la cura per Scagliusi “è la partecipazione perché il cuore della politica è rendere partecipi gli altri, prendersi cura di ciò che è comune senza avere paura delle difficoltà insite nel bene comune. Occorre rimettere al centro del dibattito pubblico quello che Papa Francesco chiama l’amore politico e ai cattolici compete contribuire al risanamento del cuore “malato” della politica”.  Se certamente occorre respingere il populismo del “sono tutti uguali”, per il legale “una delle cose più deprimenti delle campagne elettorali è il fatto che si trasformano da momenti programmatici e propositivi in operazioni di mera critica all’operato altrui e di denigrazione dell’avversario. Si va avanti per slogan che sono più popolari, la politica è spesso ridotta alla denigrazione di tutti verso tutti”. Uno dei punti fermi della riflessione di Scagliusi, l’esigenza di superare la separazione tra politica e morale perché “scindere la politica dalla morale significa scindere la politica dalla vita. Vivere politicamente deve trasformarsi in vivere eticamente attraverso gli strumenti del dialogo e dell’azione. Non possiamo immaginare di recuperare la politica se prima non recuperiamo noi stessi, la centralità della dignità dell’uomo, la tensione quotidiana a capire quali sono le esigenze degli altri. Fare politica coincide con la vita, con la presenza  nel mondo, nelle istituzioni, con tutte le difficoltà che ciò comporta.”. “La cittadinanza nei Cieli” dei credenti, secondo Scagliusi, non significa “ripiegarsi su se stessi e alienarsi dalla vita sociale, ma tutto il contrario: significa essere cittadini, qui e oggi, con lo sguardo rivolto al Cielo. Siamo nella storia e in questa storia dobbiamo imparare a stare, con coerenza, competenza, con quell’umiltà che ci fa cogliere i bisogni e le esigenze altrui”. “Iniziamo a fidarci dell’esperienza, della competenza e della professionalità altrimenti la politica rischia soltanto di presentare miraggi verso cui correre nel tentativo quasi disperato di salvezza”, ha concluso il relatore indicando come “cura” della politica malata “la legge del logos-amore senza la quale non faremo grandi passi avanti. Forse potremo risolvere qualche problema, ma non riusciremo veramente ad assumerci la responsabilità della realtà incidendo nella storia e nel diritto. Abbiamo bisogno di testimoni che sappiano coniugare etica e politica, rivendicando il primato dell’uomo interiore, il nostro esserci e il dover operare per il comune”. Ad aprire la conversazione, il vescovo mons. Serafino Parisi che ha ricordato come “l’anima di questi incontri sia il riferimento alla Dottrina Sociale della che non è un concetto astratto, ma si incarna nelle relazioni che si vivono all’interno della polis”. Vivace il dibattito avviato da Scagliusi al termine della relazione, rispondendo alle domande e alle sollecitazioni di diversi cittadini, esponenti delle associazioni e di forze politiche del comprensorio. Salvatore D’Elia The post Scagliusi: “rimettere al centro del dibattito pubblico l’amore politico” first appeared on Lamezia Nuova.

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Chisonga e Gigliotti saranno ordinati Diaconi nella chiesa di San Giovanni Calabria

Domani sera alle 18.00 nella chiesa di San Giovanni Calabria il Vescovo, Mons. Serafino Parisi, ordinerà due nuovi diaconi, i primi del suo episcopato. Si tratta del diacono permanente Ugo Gigliotti della parrocchia Santa Maria Maggiore in Feroleto Antico e del diacono Fr. Venâncio Chisonga appartenente alla Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza che, fondata da san Giovanni Calabria e riconosciuta ufficialmente nel 1932, è composta oggi da circa 300 Fratelli consacrati e Sacerdoti. A questa Congregazione, a Lamezia, è stata affidata proprio la parrocchia di San Giovanni Calabria dove avverrà la celebrazione con il rito di ordinazione. Il servizio dei diaconi nella Chiesa è documentato fin dai tempi apostolici. Una consolidata tradizione, attestata già da sant’Ireneo e confluita nella liturgia di ordinazione, ha visto l’inizio del diaconato nell’evento dell’istituzione dei “sette”, di cui parlano gli Atti degli Apostoli. Nel grado iniziale della sacra gerarchia stanno quindi i diaconi, il cui ministero è stato sempre tenuto in grande onore nella Chiesa. San Paolo li saluta assieme ai vescovi nell’esordio della Lettera ai Filippesi e nella Prima Lettera a Timoteo recensisce le qualità e le virtù di cui devono essere ornati per compiere degnamente il loro ministero. Il diaconato permanente, poi, costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. Poiché i munera che competono ai diaconi sono necessari alla vita della Chiesa, è conveniente e utile che, soprattutto nei territori di missione, gli uomini che nella Chiesa sono chiamati ad un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative “siano fortificati per mezzo dell’imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto della grazia sacramentale del diaconato”. “La via maestra da percorrere – ha detto papa Francesco nel corso di un incontro con i diaconi permanenti – è quella indicata dal Concilio Vaticano II, che ha inteso il diaconato come ‘grado proprio e permanente della gerarchia’”.   Saveria Maria Gigliotti The post Chisonga e Gigliotti saranno ordinati Diaconi nella chiesa di San Giovanni Calabria first appeared on Lamezia Nuova.

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Secondo appuntamento del forum di Dottrina Sociale della Chiesa sulla polis con Eugenio Scagliusi

  Il secondo appuntamento del forum di Dottrina Sociale della Chiesa sulla polis, promosso dalla diocesi di Lamezia Terme, è in programma venerdì 29 novembre, alle 18.30, nell’auditorium del complesso interparrocchiale S. Benedetto. Protagonista del secondo incontro, l’avvocato Eugenio Scagliusi,  direttore responsabile della rivista ‘Vivere In’. Diplomato al Liceo Classico “Domenico Morea” di Conversano e laureato in Giurisprudenza, Eugenio Scagliusi esercita la professione legale a Bari dal 1989, con attività prevalente nelle materie del diritto civile, societario e fallimentare. Cassazionista dal 2001, Giudice Ausiliario in Corte di Appello a Lecce dal 2017, scrittore e sportivo, ha sempre coltivato un interesse culturale parallelo sul tema della partecipazione civica della città, sostenendo la concezione di una politica attiva da esercitarsi quotidianamente in ogni contesto ed in ogni ambito, anche a prescindere dall’assunzione di cariche politiche rappresentative, che pure ha ricoperto. Profondamente persuaso che per superare il più comune sentimento di disaffezione alla politica occorra investire nella “formazione”, rivendica la stretta connessione tra il mondo della politica e quello del diritto, convinto che la vera e più grande sfida della politica sia accostare la norma alla vita, creare un vero ordine giuridico dall’esperienza comune, valorizzandola. Autore di diversi studi, articoli e saggi sui temi della bioetica e della politica quale impegno quotidiano nella pòlis. S.D.   The post Secondo appuntamento del forum di Dottrina Sociale della Chiesa sulla polis con Eugenio Scagliusi first appeared on Lamezia Nuova.

Caritas

Caritas parrocchia Maria SS. delle Grazie intitolata al Servo di Dio mons. Vittorio Moietta

In occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri che ha avuto quale tema scelto da Papa Francesco “La preghiera del povero sale fino a Dio”, nella chiesa “Maria SS. delle Grazie” è stata inaugurata la nuova Caritas parrocchiale, intitolata al Servo di Dio “Mons.Vittorio Moietta”. Un “laboratorio” di solidarietà, con sede nei locali dell’oratorio dove un gruppo di volontari si incontreranno per curare la loro formazione, in qualità di animatori della Caritas parrocchiale, e cureranno altresì la raccolta e la distribuzione di vestiti e di alimenti per quanti, vivendo situazioni di fragilità, busseranno alla Parrocchia. L’intitolazione al venerato Vescovo di Nicastro, per il quale è stata avviata la causa di beatificazione, ha un significato chiaro: “Mons. Vittorio Moietta – ha detto don Domenico Cicione Strangis durante l’omelia – sognò Lamezia quando Lamezia non era ancora nei sogni di nessuno, desiderando un territorio che, unito, fosse capace di promuovere la dignità di tutti e di ciascuno. Un uomo, Mons. Moietta, che si è speso fino all’ultimo suo respiro facendo della sua vita un dono e della sua sofferenza un’offerta. L’esempio di Mons. Moietta possa essere punto costante di riferimento per la credibilità di una vita spesa muovendosi verso ogni ‘periferia esistenziale’ ed essere ‘pungolo e balsamo’ per la nostra Caritas parrocchiale”. “Non può esserci una comunità aperta a Dio e chiusa ai bisogni di tanti fratelli e sorelle – ha concluso don Domenico -. La comunità, infatti, è chiamata a prendersi cura e a mettersi in ascolto delle persone più fragili come anche a essere capace di individuare vecchie e nuove povertà. ‘Al tramonto della nostra vita, saremo giudicati sull’amore’ come amava dire San Giovanni della Croce. È importante coniugare la parola ‘amore’ con la parola ‘dono’, accompagnando il gesto del dono con una carezza”. Franca Rocca The post Caritas parrocchia Maria SS. delle Grazie intitolata al Servo di Dio mons. Vittorio Moietta first appeared on Lamezia Nuova.

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Comunicazione nomine dalla Cancelleria Vescovile

La Cancelleria Vescovile comunica che Sua Eccellenza Mons. Serafino Parisi ha provveduto alle seguenti nomine:   In data 18 settembre 2024 il Rev.do Sac. Michal Ignacy Siler, Amministratore parrocchiale della Parrocchia “San Tommaso D’Aquino” in San Mango D’Aquino; il Rev.do Sac. Pasquale Di Cello, Assistente Ecclesiastico “Zona Reventino” – AGESCI; il Rev.do Sac. Giuseppe Gigliotti, Assistente Diocesano Settore Giovani AC;   In data 9 ottobre 2024 il Rev.do Sac. Marco Mastroianni, Postulatore nella Fase Romana della Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Vittorio Moietta, vescovo;   In data 14 ottobre 2024 il Rev.do Sac. Antonio Agostino Astorino, Amministratore nella Fase Romana della Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Vittorio Moietta, vescovo;   In data 12 ottobre 2024 il Rev.do Sac. Alessandro Baglio, Vicario parrocchiale presso la Parrocchia “Santa Maria Maggiore” in Lamezia Terme;   In data 28 ottobre 2024 il Rev.do Sac. Sergio Gigliotti, Legale Rappresentante della Parrocchia “Sacro Cuore di Gesù” in Martirano Lombardo; il Rev.do Sac. Antonio Peppino Stranges, Legale Rappresentante della Parrocchia “San Tommaso D’Aquino” in San Mango D’Aquino;   In data 9 novembre 2024 il Rev.do Sac. Pasquale De Fazio, Amministratore parrocchiale della Parrocchia “San Teodoro” in Lamezia Terme, a decorrere dal 1⁰ dicembre 2024;   In data 12 novembre 2024 il Rev.do Sac. Christian Mion, Vicario parrocchiale della Parrocchia “San Domenico” in Lamezia Terme, a partire dal 15 dicembre 2024; il Rev. P. Alessandro Salvaggio, omvd, Amministratore parrocchiale della Parrocchia “San Bernardo e Beata Vergine del Carmine” in Decollatura, a partire dal 15 dicembre 2024.   Si comunica inoltre che: In data 31 ottobre 2024 Mons. Vescovo ha accolto ufficialmente la richiesta dell’Associazione pubblica di fedeli in itinere “Missionari della Via” e “Missionarie della Via”, di trasferirsi definitivamente nella Diocesi di Cassano all’Jonio. Alla loro effettiva partenza, la Rettoria “Santa Chiara” in Lamezia Terme, verrà provvista di un nuovo Rettore. In data 4 novembre 2024 Mons. Vescovo ha concesso l’escardinazione al Rev.do Sac. Faustino Lucifora (Decr. Prot. N. C/74/24); In data 4 novembre 2024 Mons. Vescovo ha concesso l’escardinazione al Rev.do Sac. Umile (al sec. Davide) Caudana (Decr. Prot. N. C/75/24); A partire dal 1⁰ dicembre 2024 il Rev.do Sac. Antonio Fiozzo eserciterà il suo ministero come sacerdote collaboratore con incarico esclusivo dell’Ordinariato Militare in Italia, a servizio del Secondo Reggimento AVES Sirio di Lamezia Terme con estensione di incarico per il Comando Militare Esercito Calabria, continuando a svolgere il servizio di Presidente dell’IDSC.   Nel comunicare le nuove nomine Sua Eccellenza Mons. Serafino Parisi ringrazia quanti hanno finora prestato il loro competente servizio, mentre augura ai nuovi incaricati un ministero fecondo per il bene della Comunità diocesana.     Don Marco Mastroianni     Cancelliere Vescovile The post Comunicazione nomine dalla Cancelleria Vescovile first appeared on Lamezia Nuova.

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“La nostra visione di una Chiesa attrattiva e profetica”

La Parola di Dio annunciata come “principio, fondamento e fine di ogni nostra iniziativa”, l’invito ad essere cristiani che portino il segno distintivo della gioia e della speranza, la visione di una Chiesa “profetica e attrattiva” che “sappia promuovere, nel nostro tempo, una partecipazione missionaria e corresponsabile all’interno di tutte le realtà della nostra società contemporanea”. Questi alcuni dei messaggi chiave che il vescovo di Lamezia Terme mons. Serafino Parisi ha voluto consegnare alla chiesa lametina in occasione dell’assemblea diocesana, svoltasi oggi nell’auditorium della Cittadella della carità, con la partecipazione di parrocchie, associazioni e movimenti da tutta la diocesi. Partendo dalla lettura del brano evangelico di Luca 4, 16-21, il vescovo di Lamezia ha sottolineato come Gesù “riprendendo la profezia di Isaia e affermando che quella profezia si è compiuta in Lui,  ci invita alla speranza perché il Signore mantiene le sue promesse ed è capace di indirizzare l’umanità sul sentiero della gioia e della speranza”.  Gioia cristiana che, per Parisi, “non è il sorriso di circostanza, ma la gioia che viene dallo Spirito e che ci fa cogliere la speranza laddove il mondo pensa non possa esserci alcuna speranza. Noi crediamo nel Crocifisso Risorto, non dobbiamo mai dimenticare questa caratteristica della letizia che ci fa andare nel mondo con la gioia del Vangelo, capace di sciogliere da tutte le catene di tutte le forme di schiavitù”. Richiamando le iniziative promosse dalla diocesi negli ultimi due anni, il presule ha auspicato che “l’essere convocati dalla Parola di Dio diventi sempre più lo stile di ogni convocazione nelle nostre parrocchie, movimenti e associazioni. Fare scaturire ogni nostra iniziativa dalla Parola annunciata, che non è un manierismo, ma un’esigenza che nasce dalle labbra stesse di Gesù ed entra nel nostro cuore”. “Qual è la nostra visione di Chiesa ? – ha proseguito Parisi  – Una chiesa che, come ho detto  sin dal mio arrivo a Lamezia, sappia essere attrattiva e profetica. Una Chiesa che si interroghi su come rispondere oggi alle istanze sociali, culturali e spirituali dei fedeli. La nostra è una visione di Chiesa che certamente può continuare a crescere e rinnovarsi, capace di essere in dialogo con il mondo e che, dialogando con il mondo, possa far sentire la Parola del Vangelo, possa dire che per tutti c’è una Parola di gioia e di speranza.  La Chiesa, in quanto ecclesìa, è per sua natura sinodale: se non è sinodale, non è Chiesa. Siamo un popolo di convocati, di chiamati. Non come singoli, ma come popolo. Quante volte abbiamo ammirato quell’immagine che troviamo negli Atti degli Apostoli: “erano un cuor solo e un’anima sola”. Questo è il passo che dobbiamo compiere tutti, questo dinamismo ecclesiale deve diventare il nostro stile. Uno stile che sappia vincere le resistenze dei singoli, affrontare le sfide del nostro tempo, che sappia aprirsi alla dimensione comunitaria. Tutte le iniziative della nostra chiesa diocesana sono orientate a costruire questa visione di una Chiesa che sappia dialogare con il mondo, senza chiudere o arroccarsi.  Una Chiesa che sappia leggere le vere attese dell’umanità di oggi e, dentro queste attese, far sentire la parola della profezia”. “C’è sempre la possibilità – ha concluso Parisi – di vedere sui monti la bellezza dei piedi del messaggero che porta lieti annunci. Oggi, se guardiamo la realtà, facciamo l’esperienza di quelli che dicono: l’albero è secco, non c’è più speranza. Ma, come Geremia, possiamo vedere un germoglio e, dal germoglio, rinasce sempre la speranza e la vita. Auguro a tutti voi di vedere questo germoglio, di vedere trasformata la disperazione in vita che non finisce”. Di “primato dell’ascolto” ha parlato don Leonardo Diaco, vicario episcopale per la pastorale,  sottolineando come l’ascolto sia “alla base del discernimento che ha portato alle iniziative promosse dalla nostra chiesa diocesana. Nei due giorni di Acquavona, ci siamo messi in ascolto insieme, con spirito ecclesiale, e da quel contesto di preghiera  e di ascolto sono nate le iniziative che stiamo portando avanti. Papa Francesco ci invita ad andare all’essenziale, a ciò che è urgente oggi per un’umanità che ha bisogno di essere liberata”. Sulle attività Caritas, si è soffermato don Giuseppe Montano, vicario episcopale per il servizio della carità e per gli affari economici, evidenziando il compito proprio della Caritas che “non si esaurisce nelle opere caritative, ma va a stimolare e promuovere la formazione degli operatori perché le opere abbiano il loro radicamento in Cristo”.  Si è soffermato sui dettagli dell’attività della Caritas diocesana, il direttore don Fabio Stanizzo che ha presentato gli appuntamenti formativi in programma nelle diverse vicarie auspicando “alle porte del Giubileo, che nascano più centri di ascolto vicariali, attraverso la collaborazione tra di loro di più parrocchie”.  Stanizzo, quindi, ha sottolineato la “funzione pedagogica della Caritas, che non si esaurisce nella consegna del pacco che è solo il primo momento di una costruzione di una relazione, di una presa in carico della persona a trecentosessanta gradi”. Ha illustrato le iniziative in programma per il servizio diocesano di pastorale giovanile suor Dorotea Scopelliti mentre Giovanna e Antonio De Pace, direttori dell’ufficio diocesano di pastorale familiare, hanno parlato dell’attività di ascolto avviata annunciando l’intenzione, con il coinvolgimento di volontari, di aprire più punti di ascolto del consultorio diocesano nelle diverse vicarie. Salvatore D’Elia The post “La nostra visione di una Chiesa attrattiva e profetica” first appeared on Lamezia Nuova.

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VIII Giornata mondiale dei poveri, anche in Diocesi registrato aumento richieste

“I dati registrati presso i servizi della Caritas Diocesana confermano l’andamento dei dati nazionali, presentati martedì a Roma. Sia nel 2023 che ancora nel 2024 è stato registrato un aumento delle persone e delle famiglie che si sono rivolte ai servizi della Caritas Diocesana”. Questi alcuni dati resi noti da don Fabio Stanizzo, direttore della Caritas diocesana, nel corso dell’incontro organizzato in occasione della “VIII Giornata mondiale dei poveri” al quale hanno presenziato anche don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, ed il vescovo, monsignor Serafino Parisi. Tra le persone che versano in condizioni di forte disagio economico che si sono rivolte alla Caritas lametina ci sarebbero “soprattutto famiglie con bambini; famiglie con un basso reddito che fanno fatica ad arrivare a fine mese; lavoratori poveri; persone singole. La maggior parte degli utenti dei servizi Caritas – ha aggiunto don Fabio – sono di cittadinanza italiana ed hanno un’età tra i 34 e i 55 anni: nei primi mesi del 2024 è stato registrato un aumento di circa il 30% di nuovi utenti e la maggior parte sono donne che appartengono a nuclei familiari. Un dato importante riguarda l’aumento della povertà tra i cittadini di nazionalità italiana che si rivolgono al servizio della mensa. Infatti, sul totale delle persone registrate, i cittadini italiani costituiscono il 60% degli utenti, contro il 30% precedente. Nell’ultimo anno è aumentata la marginalità sociale: sono aumentate le persone senza dimora, e anche tra questi il 30% sono cittadini italiani che a causa di problemi di dipendenze e problemi familiari hanno perso la propria abitazione”. In questo contesto, la Caritas diocesana, come sottolineato da don Fabio, “cerca di rispondere ai bisogni espressi attraverso le Opere Segno e le attività progettuali in atto, pensati dopo un’attenta analisi dei bisogni, fatta in stretta collaborazione con tutti gli attori. La metodologia messa in atto prevede sempre di porre al centro ‘la persona’ e dopo un attento ascolto si procede con la presa in carico e l’accompagnamento o l’orientamento per uscire dallo stato di bisogno e dalla cronicizzazione dello stato di povertà. Molto importante è il lavoro in rete con i servizi pubblici locali e con le organizzazioni di volontariato. La Caritas Diocesana, infatti, ospita presso i propri locali l’‘Ambulatorio Solidale Prima gli Ultimi’ che quotidianamente visita utenti della diocesi in collaborazione con molti volontari medici e infermieri. Le Opere Segno e le azioni progettuali sono lo strumento principale per animare e coinvolgere la comunità. Il sostegno e il supporto agli utenti – ha concluso don Fabio – prevedono anche momenti di sensibilizzazione su alcune tematiche importanti quali il gioco d’azzardo, la gestione finanziaria e le strategie per non cadere nell’usura. In questi momenti formativi e informativi vengono invitati e coinvolti anche i cittadini che non si rivolgono ai servizi della Caritas ma sono eventi aperti a tutti”. Dal canto suo, don Marco Pagniello, ha evidenziato che “in vista del Giubileo il Papa ci invita a fare nostra la preghiera del povero che sale fino a Dio. Come volontari Caritas, siamo chiamati ad alimentare con la preghiera il nostro servizio, per non essere semplici benefattori o persone di buona volontà, ma segni dell’amore di Dio. Una preghiera confidente – ha aggiunto – che non ci lascia indifferenti ma ci chiede di trasformare la preghiera stessa in gesti concreti. Il volontario Caritas vive la sua relazione con Dio nella preghiera perché, amando Dio, trova la motivazione e la forza per amare i fratelli nelle situazioni più disagiate. Alla vigilia del Giubileo, invito i nostri volontari ad essere testimoni di carità e di speranza, che è il grande bisogno di questo nostro tempo.” Ed in questo contesto, “il volontariato è essenziale nella vita del nostro Paese e come italiani dobbiamo esserne fieri: dal volontariato cattolico alle diverse forme di impegno civile. Un volontariato che sia organizzato e non spontaneo, formato e competente, che sceglie di servire chi ha bisogno e di condividerne la vita. Un volontariato che stia attento a non farsi strumentalizzare. La gratuità non è fine a sé stessa, ma ci fa sperimentare la bellezza della vita che è dono e che può essere donata. Un volontariato che superi la logica dei ‘progettifici’ ed esprima la parte più bella della Chiesa e della società”.   Concludendo l’incontro, il vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel ricordare che “a noi è chiesto non di guardare alla povertà che è una cosa astratta”, ha evidenziato che “la Chiesa ci sta dicendo che la povertà la dobbiamo sconfiggere, combattere, superare”. Però, “mentre da un lato dobbiamo sconfiggere la povertà -ha aggiunto il Vescovo -, dall’altra parte dobbiamo redimere, cioè risollevare, rialzare il povero”. Quindi, mentre si ha “un’attenzione particolare verso i poveri, i più deboli” secondo monsignor Parisi, contestualmente “viene condannata la ricchezza” e “lavorare per la redenzione del povero vuol dire intervenire sulle cause della povertà. Cioè la cura deve partire dalle radici. È chiaro che noi siamo per gestire le emergenze, che è una cosa meritoria. Però non si può andare avanti solo gestendo le emergenze perché così non si riesce a progettare. E con la progettazione l’intervento deve essere sistemico, strutturale. Non bisogna cronicizzare le povertà come non bisogna cronicizzare le malattie, ma bisogna rimuoverle. Noi non vendiamo farmaci perché se vendessimo farmaci saremmo per la cronicizzazione della malattia. Noi – ha concluso monsignor Parisi – dobbiamo intervenire con le nostre medicine che sono la generosità, la gratuità, l’accoglienza, la disponibilità che devono poter risolvere definitivamente la povertà che è materiale, ma ci sono anche quella spirituale e culturale che è la più drammatica. Ecco perché noi siamo chiamati ad intervenire con un sistema integrato, come già accade con la Caritas”.   Saveria Maria Gigliotti The post VIII Giornata mondiale dei poveri, anche in Diocesi registrato aumento richieste first appeared on Lamezia Nuova.

In primo piano, Vita Diocesana

Primo incontro forum Dsc, Diotallevi: “l’anima della politica è la generosità”

Un excursus sulle principali trasformazioni della politica in Italia dagli anni ’90 ad oggi, partendo dai primi anni del secondo dopoguerra fino al passaggio cruciale tra gli anni ’80 e gli anni ’90, segnati da diversi tentativi falliti di rendere il sistema politico italiano più agile ed efficace. In questo scenario, i credenti sono ancora chiamati a interrogarsi sulla loro presenza nel mondo e nella storia, attingendo alla tradizione e interfacciandosi con le sfide del presente.  Ne ha parlato Luca Diotallevi al primo dei tre incontri del forum di dottrina sociale della Chiesa promossi dalla diocesi di Lamezia Terme. Discernimento e scelte politiche inevitabilmente implicano un conflitto che – ha spiegato Diotallevi – “è un fatto normale, sanissimo, se ben regolato e limitato. La pace sociale, per noi cattolici, non significa alzare bandiera bianca ma è regolare il conflitto salvaguardando la dignità delle persone”. Per il professore universitario “il cristianesimo non è uno sport semplice. La fede cristiana implica stare nella complessità della realtà. Se abbiamo bisogno di un’ideologia in cui trovare conforto e consolazione, certamente non possiamo ricercarla nelle nostre chiese dove contempliamo il Mistero di un Dio che si è fatto carne”.  Una netta differenza, dunque, tra l’ideologia “che semplifica la realtà, fa apparire le realtà complesse come semplici e accomodanti” e la fede cristiana che “accetta la complessità. Abituiamoci alla complessità senza la quale perdiamo pezzi importanti di realtà e pezzi importanti di Vangelo. Credere è cogliere dove e in che modo il Signore sta operando in questo momento nella storia e cercare di aderirvi con la vita”. Passando in rassegna diverse figure di cattolici che hanno contribuito alla costruzione della Repubblica, come don Sturzo, De Gasperi, Dossetti, Montini, Fanfani, sottolineando anche nel mondo cattolico italiano la distinzione tra la visione della politica legata  all’idea di pòlis e quella legata all’idea di cìvitas, Diotallevi parla della libertà come “condizione spirituale fondamentale del credente che è impegnato in politica. Il credente si rapporta alla politica con la consapevolezza di chi sa che può contribuire a costruire un “pezzetto” di bene comune, che però sarà pieno e definitivo solo nell’ultimo giorno”. Un impegno credente nella vita della società che – ha rimarcato Diotallevi – “non è solo ‘per partecipare’.  La moralità della politica sta nel ricercare la vittoria, non a qualsiasi prezzo, ma vincere salvaguardando le proprie idee: questa è la condizione della coerenza.”  Plauso da parte del professore all’iniziativa della Scuola Biblica Diocesana, voluta dal vescovo Serafino Parisi, che “tocca da vicino i temi che stiamo affrontando questa sera. La lettura della Bibbia ha a che fare con la realtà che viviamo e nella quale operiamo. La presenza di numerosi amministratori questa sera conferma quell’approccio formativo che, per noi cattolici, non viene prima dell’impegno, come nell’ideologia, ma è un’azione continuativa: teoria e prassi camminano insieme”.  Spazio anche a temi di stretta attualità, come la guerra, rispetto alla quale “la dottrina sociale della Chiesa non indica il pacifismo o la resa incondizionata al più forte come via d’uscita, ma individua nella deterrenza la strategia per fermare la spirale della guerra”. In un momento storico in cui – ha concluso Diotallevi – “tutto è diventato molto più difficile, ciò che ci consegna la Chiesa è attualissimo. E ci consegna un modo di agire nella vita politica e sociale: fare le cose insieme per uno stesso scopo, essere disponibili a battersi per raggiungere un risultato di cui probabilmente beneficerà anche chi non ha lottato o chi magari era contrario. Fare cose insieme significa scoprire che l’anima della politica è la generosità”. L’incontro è stato introdotto dal vescovo mons. Serafino Parisi che ha ringraziato i numerosi amministratori e persone impegnate nella vita politica, provenienti da Lamezia e da diversi comuni del comprensorio lametino, sottolineando ancora una volta lo scopo “su quale servizio siamo chiamati a dare nella storia come credenti e che tipo di servizio ci aspettiamo”. Un percorso in continuità con il tema del terzo anno della Scuola Biblica Diocesana: ‘liberazione e presenza dei credenti nella storia”. L’organizzazione degli incontri del forum è coordinata dall’ équipe guidata dal vicario episcopale per la pastorale don Leonardo Diaco. Prossimi incontri del forum: venerdì 29 novembre con l’avvocato Eugenio Scagliusi sul tema “Vocazione alla politica. Esigenza e valore di un impegno eticamente orientato” e il 22 dicembre con il docente Matteo Truffelli  sul tema “L’oblio della rappresentanza politica. Come favorire una partecipazione attiva”. Salvatore D’Elia The post Primo incontro forum Dsc, Diotallevi: “l’anima della politica è la generosità” first appeared on Lamezia Nuova.

Caritas, In primo piano, La Parola del Vescovo, Vita Diocesana

VIII Giornata Mondiale dei Poveri e valorizzazione del volontariato

“La preghiera del povero sale fino a Dio”. Questo il tema della VIII Giornata Mondiale dei poveri, prevista per il 17 novembre prossimo, ed in preparazione della quale la Caritas diocesana ha organizzato un momento di riflessione sulla valorizzazione del volontariato a partire dalle Caritas parrocchiali. Preceduto da un lavoro di preparazione con il mondo del volontariato presente nel territorio, le parrocchie, le associazioni, i giovani delle scuole, il 14 novembre prossimo, infatti, con inizio alle ore 17, nell’auditorium del complesso interparrocchiale San Benedetto si terrà un incontro, al quale prenderanno parte: don Marco Pagniello, direttore nazionale della Caritas nazionale; monsignor Serafino Parisi, Vescovo di Lamezia Terme; don Fabio Stanizzo, direttore della Caritas diocesana. Un momento di riflessione che, cogliendo anche il senso di questa giornata che prepara pure all’inizio del Giubileo, rappresenta per tutte le Caritas un’occasione straordinaria di animazione in quanto, attraverso la pedagogia dei fatti, si è chiamati a educare alla carità; ciò significa impegnarsi personalmente e aiutarsi reciprocamente, sia come singoli cristiani sia come comunità, a tradurre in azioni concrete il progetto di Dio. In questo senso, il tema centrale della giornata è una “espressione della sapienza biblica” che, come scrive papa Francesco nel suo messaggio, “nell’anno dedicato alla preghiera, in vista del Giubileo Ordinario 2025 è quanto mai appropriata. La speranza cristiana abbraccia anche la certezza che la nostra preghiera giunge fino al cospetto di Dio; ma non qualsiasi preghiera: la preghiera del povero! Riflettiamo su questa Parola e ‘leggiamola’ sui volti e nelle storie dei poveri che incontriamo nelle nostre giornate, perché la preghiera diventi via di comunione con loro e di condivisione della loro sofferenza”. Un appuntamento annuale, quindi, che, ormai è diventato “un appuntamento per ogni comunità ecclesiale. È un’opportunità pastorale – afferma ancora il Pontefice – da non sottovalutare, perché provoca ogni credente ad ascoltare la preghiera dei poveri, prendendo coscienza della loro presenza e necessità. È un’occasione propizia per realizzare iniziative che aiutano concretamente i poveri, e anche per riconoscere e dare sostegno ai tanti volontari che si dedicano con passione ai più bisognosi. Dobbiamo ringraziare il Signore per le persone che si mettono a disposizione per ascoltare e sostenere i più poveri. Sono sacerdoti, persone consacrate, laici e laiche che, con la loro testimonianza, danno voce alla risposta di Dio, alla preghiera di quanti si rivolgono a Lui. Il silenzio, dunque, si spezza ogni volta che un fratello nel bisogno viene accolto e abbracciato. I poveri – conclude papa Francesco – hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro. E la Giornata Mondiale dei Poveri è una delle iniziative nate dal Giubileo della Misericordia, affinché la Chiesa, attraverso le azioni tangibili delle comunità cristiane, diventi sempre più segno della carità di Cristo verso gli ultimi e i bisognosi, si propone di incoraggiare innanzitutto i fedeli a opporsi alla cultura dello scarto e dello spreco, abbracciando invece la cultura dell’incontro. Da qui la sollecitazione di papa Francesco, affinchè “le comunità cristiane, nella settimana precedente la Giornata Mondiale dei Poveri, si impegnino a creare tanti momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto. In questa domenica, se nel nostro quartiere vivono dei poveri che cercano protezione e aiuto, avviciniamoci a loro: sarà un momento propizio per incontrare il Dio che cerchiamo. Secondo l’insegnamento delle Scritture – conclude il Pontefice – accogliamoli come ospiti privilegiati alla nostra mensa; potranno essere dei maestri che ci aiutano a vivere la fede in maniera più coerente. Con la loro fiducia e disponibilità ad accettare aiuto, ci mostrano in modo sobrio, e spesso gioioso, quanto sia decisivo vivere dell’essenziale e abbandonarci alla provvidenza del Padre”, rimarcando, nel contempo, che, “a fondamento delle tante iniziative concrete che si potranno realizzare in questa Giornata ci sia sempre la preghiera”. Saveria Maria Gigliotti The post VIII Giornata Mondiale dei Poveri e valorizzazione del volontariato first appeared on Lamezia Nuova.

In primo piano, Mons. Vittorio Moietta, Vita Diocesana

Causa Beatificazione mons. Moietta; dal primo gennaio sante Messe mensili in Cattedrale

A partire dal prossimo mese di gennaio, in occasione dell’Anno Santo 2025, in Cattedrale una volta al mese sarà celebrata una Santa Messa per l’elevazione all’onore degli altari del Servo di Dio Vittorio Moietta, Vescovo di Nicastro dal 1961 al 1963 ed affinchè vengano accolte le richieste di grazie poste in un’urna che da qualche giorno si trova proprio davanti al sepolcro dell’amato Pastore nella Cattedrale lametina. Le Sante Messe, saranno officiate nei seguenti giorni: 30 gennaio; 27 febbraio; 27 marzo; 24 aprile; 29 maggio; 26 giugno; 31 luglio; 28 agosto; 25 settembre; 30 ottobre; 27 novembre; 11 dicembre. Di volta in volta saranno coinvolte alcune Parrocchie con i rispettivi Parroci per compiere un pellegrinaggio in Cattedrale secondo le indicazioni dell’Anno Giubilare. s.m.g. The post Beatificazione mons. Moietta; dal primo gennaio sante Messe mensili in Cattedrale first appeared on Lamezia Nuova.

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