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In primo piano, Notizie dalla Curia, Vita Diocesana

Buon onomastico al vescovo Serafino

In questo momento in cui come comunità volgiamo lo sguardo all’anno giubilare che è alle porte, come Chiesa Lametina, nel rinnovare vicinanza e preghiera, auguriamo buon onomastico al nostro Vescovo Serafino guida certa e paterna della nostra variegata realtà. Il nostro augurio giunge in un momento in cui, grazie alle Sue sollecitazioni ed ai Suoi stimoli, la nostra realtà Diocesana sta sperimentando un momento di crescita di fede e di senso di comunità di cui ne è testimonianza anche il poliedrico percorso dell’anno pastorale che si accingiamo a vivere e che ci sollecita ad essere testimoni di fede in un mondo sempre più disorientato. The post Buon onomastico al vescovo Serafino first appeared on Lamezia Nuova.

In primo piano, La Parola del Vescovo, Vita Diocesana

Nuovo Anno Pastorale, proposte “con” i giovani e formazione sull’impegno dei credenti nella società

Ripartenza della Scuola Biblica Diocesana e della Scuola per i Ministeri, un percorso di ascolto e condivisione “con i giovani”, prosecuzione del dialogo con le diverse categorie professionali e del mondo del lavoro e una proposta formativa che metterà al centro l’impegno dei credenti nella vita culturale, sociale e politica. Questi alcuni elementi centrali del nuovo anno pastorale della Diocesi di Lamezia Terme, presentati questa mattina in conferenza stampa dal Vescovo di Lamezia Terme mons. Serafino Parisi, dal vicario generale mons. Tommaso Buccafurni, da don Leonardo Diaco Vicario episcopale per la pastorale e don Giuseppe Montano Vicario episcopale per il servizio della Carità e per gli Affari Economici. L’incontro con i giornalisti è stato moderato dalla giornalista Saveria Maria Gigliotti direttore dell’ufficio per le comunicazioni sociali diocesano. Il Vescovo mons. Parisi ha sottolineato, in particolare, due  novità del nuovo anno pastorale: un percorso di dialogo “con” i giovani  e una proposta che focalizzerà l’attenzione sull’impegno dei credenti nel mondo della cultura, della società e della politica, anche in vista dell’importante passaggio che coinvolgerà in particolare la realtà lametina con le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale del prossimo anno. “Ci tengo a sottolineare – ha dichiarato mons. Parisi – che, più che incontri “per i giovani”, sono pensati come incontri “con” i giovani. Un’iniziativa che conferma la nostra attenzione come chiesa diocesana al mondo giovanile e risponde a una precisa sollecitazione, venuta da alcuni giovani della nostra Diocesi, ad affrontare insieme a loro determinati temi. Saranno sette incontri, uno ogni mese, che avranno come filo conduttore tematico “Le parole per la vita”. Nel corso di ogni incontro, ci si soffermerà su una parola, anche grazie al contributo di testimoni ed esperti che interverranno. Due parole saranno proposte da me, le altre saranno gli stessi giovani a proporle. Saranno incontri aperti a tutti, anche a giovani non credenti, in ricerca, a chi non ha trovato ancora una propria collocazione. Non ci interessa il numero, ci interessa iniziare a dialogare e a ragionare con i giovani su temi fondamentali”. Gli incontri si svolgeranno nelle seguenti date: 17 ottobre, 28 novembre, 19 dicembre, 30 gennaio, 27 febbraio, 27 marzo, 22 maggio”. Altra novità del nuovo anno pastorale, il percorso formativo “Quale visione di città, quali prospettive per il comprensorio lametino”, articolato in tre incontri che si svolgeranno nell’auditorium del complesso interparrocchiale S. Benedetto, sul tema dell’impegno dei credenti nella vita culturale, sociale e politica. “Proseguendo l’azione di dialogo già avviata con il mondo delle categorie professionali e del mondo del lavoro – ha spiegato il Vescovo – vogliamo coinvolgere tutte le realtà del mondo della cultura, della società e della politica per riflettere sui temi del magistero sociale della Chiesa. Sono invitati a questi incontri tutti coloro che già sono amministratori nel nostro territorio diocesano e quelli che eventualmente aspirano a diventarlo, per essere consapevoli di quale servizio siamo chiamati a dare nella storia come credenti e che tipo di servizio ci aspettiamo”. Gli incontri. Tre gli incontri in programma: l’8 novembre con il professore Luca Diotallevi,  il 29 novembre con l’avvocato Eugenio Scagliusi, il 20 dicembre con il professore Matteo Truffelli. I prossimi mesi  vedranno la conclusione del cammino sinodale e l’apertura del Giubileo “occasione – ha spiegato il Vescovo mons. Parisi – per focalizzare sia il tema della sinodalità sia il tema giubilare. Sinodalità che, come abbiamo più volte ribadito, non è un tema a sé stante ma caratterizza l’impianto stesso della nostra  vita diocesana: ne è prova l’individuazione di più vicari episcopali, la scelta del più ampio coinvolgimento nelle varie fasi della programmazione pastorale delle diverse realtà diocesane e dei direttori degli uffici di curia. E poi il Giubileo che, nella tradizione biblica, richiama la liberazione da tutte le forme di schiavitù. In questo contesto, il tema scelto per il terzo anno della Scuola Biblica Diocesana, “Liberazione e presenza dei credenti nella storia”, richiama il tema giubilare e, al tempo stesso, guarda a un momento molto importante che riguarderà nei prossimi mesi la realtà lametina con le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale”. Si inizierà il 14 ottobre con l’incontro congiunto tra Scuola Biblica e Scuola per i Ministeri, incontro congiunto che si ripeterà il 14 aprile e, per la conclusione, il 25 maggio. Il terzo anno della Scuola Biblica partirà il 21 ottobre nell’auditorium del complesso interparrocchiale S. Benedetto mentre  il percorso della Scuola per i Ministeri avrà inizio il 28 ottobre nelle quattro sedi di Lamezia Terme, Nocera Marina, Acconia e Soveria Mannelli. Sul percorso di dottrina sociale della Chiesa, si è soffermato don Leonardo Diaco sottolinenado come “si tratti di un progetto orientato ad intra e ad extra. Da un lato, vogliamo raccogliere la sfida formativa di orientare, da credenti, le cose temporali assumendoci le nostre responsabilità. Dall’altro vogliamo incoraggiare chi già si occupa della cosa pubblica e metterci in dialogo con chi si impegna per il bene comune, a partire dal nostro sguardo sulla città e sull’intero comprensorio”. Da parte di don Giuseppe Montano, si è sottolineata la volontà di proseguire il dialogo con le diverse categorie professionali, con i commercialisti e i consulenti del lavoro perché “come Chiesa abbiamo a cuore il tema del lavoro e del rispetto delle regole”. Il vicario generale mons. Tommaso Buccafurni ha evidenziato “la necessità del coinvolgimento e dell’impegno di tutto il clero in una dinamica di ascolto reciproco con i laici, per lavorare insieme affinché la proposta cristiana possa giungere alla società di oggi e aprire i cuori degli uomini alla speranza”. Salvatore D’Elia   The post Nuovo Anno Pastorale, proposte “con” i giovani e formazione sull’impegno dei credenti nella società first appeared on Lamezia Nuova.

In primo piano, Mons. Vittorio Moietta, Vita Diocesana

Inaugurata sezione museo diocesano dedicata a monsignor Moietta

E’ stata inaugurata, subito dopo la conclusione della sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio mons. Vittorio Moietta, la sezione del museo diocesano di Lamezia Terme dedicata a monsignor Moietta. “Quella che originariamente doveva essere solo una teca – ha spiegato il direttore del museo diocesano Paolo Francesco Emanuele – per un dono provvidenziale è divenuta una vera e propria sezione del nostro museo che speriamo possa crescere ancora di più per ricordare, anche in questo luogo, oltre al lavoro realizzato attraverso l’archivio e la biblioteca diocesani, una figura che ha lasciato un segno così profondo nella nostra Chiesa diocesana e nella Chiesa universale” Ai primi oggetti già in possesso della diocesi lametina – il pastorale di monsignor Moietta e il ritratto realizzato nel 1965 dall’artista Giorgio Pinna – si sono aggiunti altri  elementi donati dalla nipote del Servo di Dio, Angela Moietta, e dalla Diocesi di Casale Monferrato. Tra questi, il direttore del museo diocesano ha ricordato alcuni abiti indossati da monsignor Moietta come la mantellina, la talare filettata, la pianeta indossata in occasione del venticinquesimo anniversario di ordinazione sacerdotale, la cappa magna che veniva indossata dai vescovi in alcune circostanze particolari e alla presenza del Papa, il mantello prelatizio filettato. Quindi, alcuni oggetti personali appartenuti al Vescovo Moietta come la mitria pastorale, il berretto vescovile e lo zucchetto. Tra gli altri elementi della nuova sezione, è stato ricordato il ferraiolo di monsignor Moietta donato dal segretario particolare don Carlo Grattarola che – ha evidenziato il direttore del museo – “si è privato di qualcosa di molto prezioso, visto il suo legame particolare con il Vescovo Moietta, e di questo gliene siamo grati”. La sezione del museo diocesano dedicata a monsignor Moietta è stata inaugurata alla presenza del Vescovo monsignor Serafino Parisi, del postulatore don Marco Mastroianni, e degli altri membi del tribunale diocesano: il delegato episcopale monsignor Tommaso Buccafurni, il promotore di giustizia don Gigi Iuliano ed il notaio Gianfranco Fiorenza. Presenti i componenti della Commissione storica della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Vittorio Moietta che hanno affiancato Paolo Francesco Emanuele: Raffaella Rolfo (Membro) e Bruna Curato (Segretario) Salvatore D’Elia The post Inaugurata sezione museo diocesano dedicata a monsignor Moietta first appeared on Lamezia Nuova.

In primo piano, Mons. Vittorio Moietta, Vita Diocesana

Beatificazione mons. Moietta; Sindaco Lamezia: “Suo insegnamento di vita indelebile che deve essere assorbito da chi guida una comunità”

“La figura di monsignor Vittorio Moietta trasmette qualcosa di particolarmente emozionante, qualcosa che rende ciascuno di noi partecipe di questa causa, quasi ad esserne protagonista”. Lo ha affermato il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, intervenendo alla sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio mons. Vittorio Moietta “Purtroppo – ha aggiunto Mascaro – non è stato alla guida della Diocesi per tanti anni, ma il suo è stato un insegnamento indelebile di vita, prossimo ai poveri, agli ultimi. Ed è un insegnamento indelebile di vita che deve essere assorbito da ogni cittadino ed ancor di più ed ancor prima da ogni amministratore e da chi è alla guida della comunità. Allora, possa davvero questo sentimento di emozione, che a distanza di oltre 60 anni dalla morte si sta trasmettendo alla nostra comunità, essere la guida oggi, domani e sempre affinché chi vive in questi territori e, soprattutto, chi governa questi territori possa essere prossimo ai poveri e agli ultimi e possa davvero dare una speranza per un mondo che sappia, per tanti aspetti, cambiare verso, cambiare registro e capire che essere vicini ai prossimi, ai poveri, agli ultimi significa essere davvero anche vicini ad essere prossimi a quella che deve essere proprio lo svolgersi vero della vita umana”. “Eccellenza – ha concluso Mascaro rivolgendosi a monsignor Parisi -, grazie per l’invito che estendo a tutti coloro che sono stati protagonisti di questo bellissimo evento. Un grande abbraccio al sindaco di Brusasco che ci ha onorato con l’essere presente in questo momento per noi, e sicuramente anche per la comunità da lui amministrata, di grande emozione. Sono felice di aver potuto vivere nel mio mandato un momento tanto emozionante, grazie”. Saveria Maria Gigliotti The post Beatificazione mons. Moietta; Sindaco Lamezia: “Suo insegnamento di vita indelebile che deve essere assorbito da chi guida una comunità” first appeared on Lamezia Nuova.

In primo piano, Mons. Vittorio Moietta, Vita Diocesana

Beatificazione mons. Moietta; Sindaco Brusasco: “Suoi scritti esempio anche per chi ha responsabilità amministrative”

“Non ho avuto la fortuna di conoscere monsignor Moietta per motivi anagrafici, ma la mia passione per la storia mi ha dato l’opportunità di incontrarlo sui libri di testo, sui racconti e questo mi ha reso consapevole che gli insegnamenti, i messaggi, ciò che lui ha detto e ha scritto siano un esempio, non solo per chi segue la vita religiosa, ma anche per chi ha responsabilità amministrative”. Queste le parole del sindaco di Brusasco, Giulio Bosso, che ha presenziato alla sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio mons. Vittorio Moietta. “Insegnamenti – ha aggiunto Bosso non nascondendo una forte emozione – che portano alla condivisione all’ascolto al rispetto all’umiltà all’accordo, all’attenzione per quelle che sono le fasce deboli devono essere in qualche modo il faro che cammina e illumina anche noi amministratori. Quindi, grazie per il grande lavoro che è stato fatto qui a Lamezia ed a Casale Monferrato. Posso dire che monsignor Moietta ha già dato un primo segnale: quello di riavvicinare due comunità due territori fisicamente molto lontani, ma con il cuore ormai molto vicini”. “È con vero orgoglio – ha concluso il sindaco – che rappresento una piccola comunità del Monferrato Torinese, Brusasco, 1500 abitanti, da cui in qualche modo ho preso origine tutto ciò che stiamo celebrando oggi. Monsignor Moietta è nato in una piccola borgata di poche case lungo il Po nel 1913 e da lì, in quella famiglia religiosa, è cresciuto ed è arrivato fino ad essere una persona ricordata, rispettata, non solo nella Diocesi di Casale, ma soprattutto qui nella Diocesi di Lamezia Terme”. Saveria Maria Gigliotti The post Beatificazione mons. Moietta; Sindaco Brusasco: “Suoi scritti esempio anche per chi ha responsabilità amministrative” first appeared on Lamezia Nuova.

In primo piano, La Parola del Vescovo, Mons. Vittorio Moietta, Vita Diocesana

Beatificazione mons. Moietta; don Marco Mastroianni postulatore anche nella “fase romana”

“Il 10 settembre il Dicastero delle cause dei Santi, nella persona del Cardinale Marcello Semeraro, ha stabilito che il postulatore della fase romana della causa sarà ancora il nostro don Marco Mastroianni”. Con queste parole, il vescovo, monsignor Serafino Parisi, ha annunciato che anche nella cosiddetta “fase romana” del processo su monsignor Vittorio Moietta, di cui sabato si è svolta la sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana, il Postulatore sarà don Marco Mastroianni. Nel corso della sessione di chiusura, così come previsto, dopo il giuramento di segretezza dei membri del Tribunale, sono stati apposti i sigilli con tutte le informazioni e gli scritti di mons. Moietta che sono stati raccolti in questi mesi in collaborazione con la commissione storica ed il contributo dei Censori Teologi il cui compito è stato quello di “valutare i medesimi scritti” verificando “se vi sia qualcosa di contrario alla fede o alla morale”. Concluso questo lavoro, quindi, si è chiusa la fase diocesana dell’Inchiesta e tutto il materiale ora sarà consegnato a Roma al Dicastero delle Cause dei Santi che, tramite un suo relatore, guiderà il postulatore nella preparazione della Positio, cioè del volume che sintetizza le prove raccolte in Diocesi, e che deve dimostrare con sicurezza la vita, le virtù o il martirio e la relativa fama del Servo di Dio. Essa sarà studiata da un gruppo di Consultori Teologi del Dicastero e, nel caso di una “Causa storica” (quella che riguarda un candidato vissuto molto tempo prima e per il quale non vi siano testimoni oculari), anche da una commissione di Consultori Storici del Dicastero. Se questi voti saranno favorevoli (almeno in maggioranza qualificata), la Positio sarà sottoposto a un ulteriore giudizio dei Vescovi e Cardinali Membri del Dicastero. Se il giudizio di questi ultimi è ugualmente favorevole, il Santo Padre, se lo ritiene opportuno, autorizza la Promulgazione del Decreto sull’eroicità delle virtù, sul martirio del Servo di Dio o sull’offerta della vita, che così diviene “venerabile” gli viene riconosciuto, cioè, di aver esercitato in grado “eroico” le virtù cristiane (teologali: fede, speranza e carità; cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza; altre: povertà, castità, ubbidienza, umiltà, ecc.), o di aver subìto un vero martirio oppure di aver offerto la vita secondo i requisiti previsti dal Dicastero. La scelta di don Marco quale Postulatore anche nella “fase romana”, secondo monsignor Parisi, “è una garanzia a vari livelli sia perché conosce bene il materiale sia per la precisione, lo scrupolo e la passione con cui ha lavorato, avendo tutti i titoli per farlo perché aveva fatto già i corsi nella fase romana dei suoi studi che, ora, ha potuto mettere in pratica qui, nella nostra Diocesi”. Inoltre, monsignor Parisi, che a nome della Diocesi ha pubblicamente ringraziato “il dicastero nella persona del cardinale Semeraro” e lo stesso don Marco “al quale ho chiesto se era disponibile e si sobbarcherà questo altro pondus”, si è detto certo che don Marco, “anche lì a Roma, darà prova della sua obiettività”. The post Beatificazione mons. Moietta; don Marco Mastroianni postulatore anche nella “fase romana” first appeared on Lamezia Nuova.

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Beatificazione mons. Moietta; Vescovo Parisi: “Il suo modo era semplice e ieratico al tempo stesso e non baronale”

“Appena sono arrivato qui a Lamezia, ho sentito forte la testimonianza su monsignor Moietta che, poi si è manifestata anche come una sua presenza dentro i vari strati del tessuto sociale di questa nostra città e di questa nostra Diocesi”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, al termine della sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio mons. Vittorio Moietta. “Per cui – ha aggiunto monsignor Parisi – mi sono sentito contento di poter, all’epoca, dare il via a questa fase diocesana della causa e l’ho sentito non come un dovere, ma come un richiamo forte, una provocazione perché quello che noi vogliamo dire con la santità, con la storia della Santità è che la bellezza del Vangelo altro non è che la forza della parola di Dio che può essere vissuta, incarnata, in ogni latitudine e in ogni tempo anche all’inizio di quegli anni Sessanta così particolari per quello che stava avvenendo sia sul piano economico sia dentro la storia della Chiesa con il Concilio Vaticano II del quale, come è stato giustamente detto, monsignor Vittorio Moietta, è stato un antesignano per le idee e le proposte pastorali che ha fatto” con quello “stile che ha portato qui: un po’ una sorta di capovolgimento di una idea di episcopato che io condivido. Il suo modo, infatti, era semplice e ieratico al tempo stesso e certamente non baronale”. “Una grande sfida, una grande parola forte – ha aggiunto monsignor Parisi – che è arrivata e che i semplici hanno saputo raccogliere e hanno saputo valorizzare. Molti hanno dato la loro testimonianza di questo stile di vita di un vescovo lungo le strade, dentro le periferie, non solo quelle urbane, ma anche quelle esistenziali. Ecco, questo noi vogliamo dire con la santità e se noi possiamo dirlo con un’esperienza che ha attraversato la nostra Chiesa di Lamezia, come ha attraversato tutto lo Stivale italiano da nord a sud, anche questo sarà un motivo di grande gioia. Quella gioia vera che viene dalla forza del Vangelo che davvero è Parola ed è parola di speranza per gli ultimi”. “Ogni santo – ha proseguito il Vescovo – si caratterizza per una sua modalità personale di vivere, di interpretare, di proporre la pagina del Vangelo. Però, soprattutto questa forma di santità di una persona vicina agli ultimi che vediamo nella figura di monsignor Moietta è quello che dovrebbe ispirare la nostra azione pastorale e, perché no?, anche l’azione politica, l’azione sociale, perché noi cristiani crediamo in un logos che diventa sarx, una Parola che si fa carne. Noi non siamo fuori dal contesto sociale, noi siamo dentro questo contesto sociale e facciamo una proposta che è quella del Crocifisso risorto cioè del Vangelo che è capace di ridare la gioia a coloro che magari o non l’hanno mai avuta o l’hanno assaporata e poi l’hanno perduta”. Quindi, nel ringraziare i componenti del tribunale di diocesano, i componenti della commissione storica e quelli della commissione teologica, coloro che hanno offerto la loro testimonianza e quanti, poi, a vario titolo hanno contribuito all’Inchiesta, al vescovo di Casale Monferrato, monsignor Giovanni Sacchi, al sindaco di Brusasco, Giulio Bosso, che ha presenziato alla sessione, insieme al sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, monsignor Parisi ha voluto rivolgere un saluto particolare sia a don Carlo Grattarola, segretario di monsignor Moietta per la disponibilità di questi mesi e per la sua collaborazione, che ad Angela Moietta, nipote del Vescovo Vittorio, “che ha voluto fare dono alla nostra diocesi delle vesti episcopali di monsignor Moietta che ci hanno permesso di allestire nel nostro Museo Diocesano una sezione dedicata proprio a lui”.   Saveria Maria Gigliotti The post Beatificazione mons. Moietta; Vescovo Parisi: “Il suo modo era semplice e ieratico al tempo stesso e non baronale” first appeared on Lamezia Nuova.

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