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Caritas Lamezia aderisce a progetto “È più bello insieme”, in arrivo 42 bambini ucraini

Anche la Caritas della Diocesi di Lamezia Terme ha aderito all’iniziativa “È più bello insieme”, un programma di vacanze solidali per minori e accompagnatori provenienti da contesti di guerra. Nei giorni scorsi, nel salone della parrocchia di San Giuseppe Artigiano, infatti, alla presenza del direttore della Caritas, don Fabio Stanizzo, si è svolto un incontro organizzativo in previsione dell’arrivo di 42 tra bambini e bambine con otto accompagnatori, che, provenienti da Nikopol in Ucraina, arriveranno a Lamezia Terme il prossimo primo luglio per trascorrere quindici giorni di spensieratezza lontano da quel territorio dilaniato dalla guerra. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto dal punto di vista organizzativo e logistico pensando ad attività ricreative e di intrattenimento per tutti i bambini, gli adolescenti e gli adulti che li accompagnano, in sinergia con tutti i religiosi, gli operatori e i volontari disponibili e coinvolgendo le comunità locali. Le esperienze di accoglienza vissute l’anno passato sono state estremamente positive e intense e hanno permesso di aiutare bambini e ragazzi nell’elaborazione del trauma della guerra, offrendo loro luoghi sicuri in cui confrontarsi e crescere avendo fiducia in un futuro di pace. È così che il valore umano e sociale che si è sviluppato in questi anni è immenso e può essere sintetizzato negli effetti che ha prodotto in passato sugli accompagnatori, che si trovavano in una condizione delicata e con ruoli sovrapponibili in quanto educatrici, operatrici, ma anche profughe; sui minori, che hanno potuto vivere una vacanza in serenità, e sulle comunità accoglienti che hanno sperimentato la solidarietà e la gratuità, in un processo di condivisione inestimabile. Il programma, avviato nel 2022, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, e sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana ha permesso di accogliere fino ad oggi, in Italia, più di 700 tra minori e adulti accompagnatori che anche quest’anno, dal 15 giugno al 30 agosto consentirà ad altrettanti minori, con i loro accompagnatori, in periodi e luoghi diversi, di trascorrere una vacanza in Italia lontani dalla guerra e dalla difficile condizione che vivono oramai da più di due anni. Il progetto “È più bello insieme” non è solo un progetto di accoglienza ma è una straordinaria occasione di animazione di comunità. Partendo da noi stessi, dalle nostre equipe, dalle nostre delegazioni, siamo chiamati a coinvolgere e a mettere in rete le diverse realtà territoriali: la comunità cittadina, le scuole, i comuni, le associazioni, la comunità ecclesiale (parrocchie, gruppi, movimenti), i giovani e tutte le singole persone intercettate dalle diocesi accoglienti. Il desiderio è che, attraverso la preparazione e poi l’incontro con i bambini e ragazzi, si accompagni la comunità a costruire una fraternità solidale che abbia a cuore il tema della pace, che sappia custodire quel senso profondo dell’umano, che è espressione di carità. Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, lo scorso 20 maggio, di fronte all’Assemblea generale dei Vescovi, aveva auspicato la promozione di “azioni solidali” e la definizione di “soluzioni inclusive e realmente incisive, in grado di rafforzare il senso di comunità e di reciproca cura, affinché nessuno sia tagliato fuori o venga lasciato indietro” e che le comunità divengano “luoghi di accoglienza per tutti” perché “è l’accoglienza che allarga anche il cuore e diventa testimonianza di una rinnovata cultura di pace: in questo senso accoglieremo i minori provenienti dall’Ucraina per un’estate di solidarietà”.   Saveria Maria Gigliotti The post Caritas Lamezia aderisce a progetto “È più bello insieme”, in arrivo 42 bambini ucraini first appeared on Lamezia Nuova.

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8xmille, l’importanza di una firma a tutela dei più deboli

                          “Una firma che fa bene anche al nostro territorio”   “La povertà anche nella nostra realtà è in aumento, soprattutto tra gli italiani”. Questo, il dato “allarmante” che emerge dalla Caritas diocesana il cui direttore, don Fabio Stanizzo, sottolinea che gli italiani che si rivolgono alle strutture “sono in aumento. Utilizzando la pandemia come spartiacque – aggiunge -, se prima del Covid gli italiani che venivano da noi per essere aiutati rappresentavano il 20-30%, oggi superano il 50% di presenze all’interno dei servizi che offriamo”. Un dato da non sottovalutare, quindi, che diventa anche una sorta di cartina tornasole per quelle che don Fabio definisce “nuove povertà” o “povertà immateriali”. Infatti, accanto a situazioni di bisogni materiali e/o di solitudine, “ci sono tante povertà immateriali. Penso, ad esempio, ai ‘nuovi poveri’ che non sono solo quelli che non lavorano, ma anche quelli che lavorano e non arrivano a fine mese, oppure chi vive situazioni di famiglia frammentate come i casi di divorzio con il relativo sostegno dei figli e della moglie e che, spesso, non riescono ad arrivare a fine mese. Ai nostri centri di ascolto, ad esempio, si stanno rivolgendo nuove persone, nuove facce della nuova povertà che, purtroppo, è un fenomeno in aumento”. Necessità nuove che si aggiungono alle tante altre necessità che in questi anni la Caritas diocesana ha affrontato cercando di mettersi al servizio dei meno fortunati per “dare risposte ai bisogni che emergono nella nostra realtà”. E questo, come sottolinea don Fabio, “è stato possibile anche grazie alla firma dell’8xmille da destinare alla Chiesa Cattolica. In questi anni è stato grazie anche a chi ha firmato che noi oggi possiamo offrire questi servizi in base ai bisogni della nostra realtà potendo contare su una lettura attenta del territorio che avviene soprattutto tramite le parrocchie, le associazioni, gruppi, ma anche tramite le Istituzioni che, spesso, ci trasferiscono i loro casi”. “Abbiamo cercato di attivare diversi servizi – prosegue il direttore della Caritas – : la mensa, ad esempio, prepara quotidianamente circa 100 pasti tra quelli da asporto e quelli che vengono consumati sul posto; abbiamo un’utenza media di 60-80 docce settimanali e gli stessi che usufruiscono di questo servizio, poi, beneficiano sia del servizio lavanderia e stireria, depositando i loro vestiti per prendersi il cambio dei vestiti nuovi. Non ultima, la convenzione con l’ambulatorio solidale che ospitiamo nei nostri locali che nell’ultimo anno ha fatto circa 2000 visite a persone bisognose che si rivolgono alla Caritas”. All’interno dei locali che ospitano il centro diurno sono state collocate la lavanderia solidale, le docce, il centro vestiario ed una sala destinata ai bambini dove i piccoli possono giocare e consumare i pasti “in un ambiente più accogliente ed a misura di bambino – aggiunge don Fabio – senza far vivere loro una situazione di imbarazzo o di disagio tra gli adulti. Inoltre, è prevista anche una sala attrezzata per chi deve attendere il proprio turno per sottoporsi a visite o deve accedere agli altri servizi presenti nella Cittadella per facilitare anche l’integrazione e la socializzazione. Come Caritas abbiamo inteso offrire spazi dove ci si incontra, ci si prende cura e dove si fanno cose con loro e non per loro”. Tutto questo in linea con quello che il direttore della Caritas diocesana definisce “percorso di accompagnamento a 360 gradi, che dura anche diversi anni, fino a permettere a ciascuno di riappropriarsi della propria vita”.   Saveria Maria Gigliotti   Con una semplice firma per l’ 8xmille, continua la grande catena dell’amore della Chiesa in Italia e nel mondo, fatta di storie, volti, gesti concreti e quotidiani. Anche tu puoi contribuire con una firma   Per informazioni e aggiornamenti sull’8xmille visita: 8xmille alla Chiesa Cattolica 8xmille alla Chiesa Cattolica Tweets by 8xmilleit https://www.instagram.com/8xmilleit https://www.youtube.com/8xmille https://www.facebook.com/8xmille.it The post 8xmille, l’importanza di una firma a tutela dei più deboli first appeared on Lamezia Nuova.

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Comunicazione nomine dalla Cancelleria Vescovile

  La Cancelleria Vescovile comunica che Sua Eccellenza Mons. Serafino Parisi in data 4 agosto 2024 ha provveduto alle seguenti nomine: il Rev.do Mons. Adamo Mario Castagnaro, Amministratore parrocchiale delle Parrocchie “S. Andrea Apostolo” e “San Nicola di Bari” in Conflenti, continuando ad essere Rettore della Basilica di Visora ad nutum Episcopi;  il Rev.do Angelo Cerra, Parroco della Parrocchia “S. Andrea Apostolo” in Curinga; il Rev.do Antonio Astorino, Amministratore parrocchiale delle Parrocchie “S. Maria Cattolica” e “San Nicola de Latinis” in Maida;  il Rev.do Giuseppe Pezzo, Rettore del Santuario Diocesano “Madonna di Dipodi”;  il Rev.do Giuseppe Fazio, Parroco della Parrocchia “Maria SS.ma delle Grazie e S. Giuseppe” in Zangarona e Fronti di Lamezia Terme; il Rev.do Carlo Ragozzino, Parroco della Parrocchia “S. Andrea Apostolo” in Vena di Maida;  il Rev.do Franz Humberto Villca Rocha, Parroco della Parrocchia “S. Sebastiano” in Jacurso;  il Rev.do Karem Boghos, Vicario parrocchiale della Parrocchia “S. Raffaele Arcangelo” in Lamezia Terme;  il Rev.do Francesco Farina, Parroco in solidum della Parrocchia “Maria SS.ma delle Grazie” in Lamezia Terme;   il Rev.do Giacinto Torchia, Parroco della Parrocchia “Maria SS.ma della Neve e delle Grazie” in Tiriolo;  il Rev.do Fra Faustino Lucifora, Amministratore parrocchiale della Parrocchia “S. Tommaso d’Aquino” in San Mango d’Aquino;  il Rev.do P. Stefano Seri, C.M., Parroco della Parrocchia “S. Giovanni Battista” in Lamezia Terme;  il Rev.do P. Mario Murgia, C.M., Vicario parrocchiale della Parrocchia “S. Giovanni Battista” in Lamezia Terme;  il Rev.do Fabio Coppola, Parroco della Parrocchia “Beata Maria Immacolata” in Amato;  il Rev.do P. Rafael Rodrigues Ribeiro, sgs., della Comunità dei Padri Salvisti, Vicario parrocchiale delle Parrocchie “S. Giovanni Battista” e “Immacolata della Medaglia Miracolosa” nel Comune di Gizzeria;  il Rev.do P. Giovanni Sposato, O.M., Delegato Episcopale per la Vita consacrata; il Rev.do Domenico Cicione Strangis, Direttore dell’Ufficio Diocesano per l’Educazione, la Scuola e l’Università;  i coniugi Giovanna e Antonio De Pace, Direttori dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia;  il Rev.do Francesco Decicco, Assistente spirituale nell’ambito dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia;  il Rev.do Francesco Farina, Direttore dell’Ufficio Diocesano per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace; il Rev.do Giuseppe Fazio, Responsabile della Segreteria dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali;  il Rev. Francesco Benvenuto, Assistente spirituale del Movimento “Vivere In”. Le suddette nomine entreranno in vigore dal 1⁰ ottobre 2024 e l’ingresso nelle Parrocchie sarà concordato con le rispettive Comunità e comunicato per tempo. Si comunica inoltre che:    Dal 1⁰ gennaio 2024 il Rev.do P. Angelo Zito presta il suo servizio, ad experimentum per un triennio, nella Diocesi di Nicosia;  In data 2 aprile 2024 Mons. Vescovo ha concesso l’escardinazione al Rev.do P. Andrè de Toledo Alves, della Comunità Missione Belem (Decr. Prot. N. C/15/24); Dal 1⁰ settembre 2024 i Seminaristi di VI anno, Giuseppe Bernardini e Andrea Giovanni Cefalà, svolgeranno il loro servizio pastorale in preparazione all’ordinazione diaconale nelle Parrocchie di Conflenti; Dal 1⁰ ottobre 2024, il Rev.do Bogdan Fedorowicz lascerà il servizio pastorale della Parrocchia “Maria SS.ma della Neve” in Tiriolo, per vivere, su sua richiesta e su concessione di Mons. Vescovo, un Anno Sabbatico. Nel comunicare le nuove nomine Mons. Serafino Parisi ringrazia quanti hanno finora prestato il loro competente servizio, mentre augura ai nuovi incaricati un ministero fecondo per il bene della Comunità diocesana.   Don Marco MastroianniCancelliere Vescovile The post Comunicazione nomine dalla Cancelleria Vescovile first appeared on Lamezia Nuova.

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“Il Signore ama incondizionatamente ed ama anche coloro che lo tradiscono, lo rinnegano”

“La festa della Porziuncola ci fa dire che la misericordia di Dio è la consegna ad ognuno di noi della gioia della nostra vita. Però, liberamente dobbiamo entrare dentro questo circuito di amore e farci anche noi, nonostante le nostre ferite, portatori di questo messaggio di amore”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, in occasione della Santa Messa per la Festa del perdono di Assisi presieduta nel Santuario di Sant’Antonio in LameziaTerme. Festa del perdono che, come ha sottolineato il Vescovo “è un’occasione che la Chiesa ci offre collocandola dentro la vicenda bella e felice di San Francesco d’Assisi per riflettere sul grande mistero della Misericordia del Signore che è totalmente lontana dal nostro concetto di perdono, che noi non riusciamo a comprendere pienamente. In un certo senso – ha aggiunto – restiamo spiazzati da questo modo di essere di Dio. Perché lo stile di Dio è perdono, è amore incondizionato, è misericordia. E questo si manifesta in modo particolare sul legno della Croce”. “Noi – ha aggiunto monsignor Serafino Parisi – sappiamo che Gesù si è fatto uomo ed è venuto per mostrarci il volto di Dio. Ci ha mostrato il volto di un Dio Padre che si prende cura dei figli, che non li abbandona. Anzi, questo padre è talmente ‘strano’ ai nostri occhi da dire al figlio ‘se tu vuoi, liberamente, consegna la tua vita, regala la tua vita agli altri perché gli altri possano vivere, gioire e comprendere l’amore che io ho per voi – dice il Signore -, una passione amorosa per tutta l’umanità. E questo si comprende sulla Croce. Perché la croce è segno della debolezza, del limite, ma è anche illustrazione di Dio appassionato dell’umanità, patito dell’uomo che, in Cristo Gesù, soffre e patisce per l’umanità, redimendola”. “E questo è il mistero della Misericordia di Dio – ha proseguito il Vescovo -. Il Signore ama incondizionatamente ed ama anche coloro che lo tradiscono, lo rinnegano”. E, così come agisce con Pietro al quale si rivolge sia quando lo vede per la prima volta che quando lo incontra per l’ultima volta con la stessa parola “seguimi”, il Signore invita tutti noi a ripartire dall’amore: “Ripartiamo dal centro della nostra vita – ha evidenziato monsignor Parisi – perché se tu mi ami possiamo mettere da parte quello che hai fatto e quello che non hai fatto, quello che avresti dovuto fare o avresti potuto fare e non l’hai fatto. Se mi ami possiamo ripartire” perché “tutto può riavere inizio. Tutto si può rinnovare. Tu mi rinneghi, tu mi tradisci, tu parli male di me, ma io continuo ad amarti. Ti do ancora fiducia, anche se umanamente non lo meriteresti più. Questo è il Mistero di Dio: amare anche coloro che lo stavano crocifiggendo. Continuare ad amare: questo è il desiderio di Dio e ci spiazza. Noi siamo qui perché il Signore è buono e misericordioso. Non tiene conto del male ricevuto, ma va avanti. Tu puoi fare tutto quello che vuoi, puoi dire tutto quello che vuoi, puoi scrivere tutto quello che vuoi, ma la tua cattiveria non cambia la mia bontà – dice il Signore -: ecco la misericordia di Dio che travalica tutti i confini. Il Signore ricolloca tutti nella sua fiducia e nel suo amore rigenerante”. “La vita dell’umanità – ha aggiunto il Vescovo – ha tanti motivi per gioire” ed a differenza di coloro “che trasmettono agli altri tensione, paura, terrore, veleno, il Signore dice ‘guardate che voi potete venire alle sorgenti della vita’” perchè “’io sono come la vite’ e questa vite, che è immagine di amore e di relazione intima all’interno della visione biblica, è quella vite che riesce a dichiarare che il Signore è innamorato di noi. Ecco perché il suo atteggiamento nei nostri confronti è quello della misericordia: non sei più schiavo, sei figlio e se sei figlio sei anche erede della salvezza che il Signore ha pensato per ognuno di noi. E sei talmente figlio da poter dire Abbà. Chiamare Dio Abbà, vuol dire papà, padre nel senso intimo della relazione vera ed autentica che c’è tra un padre ed un figlio”. “Il perdono – ha concluso monsignor Parisi – rigenera non solo l’esistenza di chi lo riceve, ma anche di chi lo dona. A partire da ciò il Signore ci invita a generare relazioni d’amore con il suo costante invito: seguimi”.   Saveria Maria Gigliotti The post “Il Signore ama incondizionatamente ed ama anche coloro che lo tradiscono, lo rinnegano” first appeared on Lamezia Nuova.

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Pubblicato il report della Caritas diocesana sulle povertà e risorse 2023

  “I dati raccolti ci confermano che la povertà assume sempre più le vesti di un fenomeno complesso e dalle mille sfaccettature, spesso sostenuto pure da strutture sociali che si autoalimentano.Tra gli esempi più significativi si evidenzia la necessità di beni materiali, che continuano a costituire la richiesta più alta ai Centri di ascolto diocesani, sostenuta anche dall’elevata diffusione di lavori che non permettono un livello di vita dignitoso”. Questo uno dei passaggi chiave tratto dall’introduzione del vescovo, monsignor Serafino Parisi, al “Report della Caritas Diocesana di Lamezia Terme sulle povertà e risorse 2023” che, curato dal direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo, ha raccolto i dati relativi alle povertà ed ai bisogni del territorio grazie anche ad una indagine effettuata dalla stessa Associazione, che ha visto impegnate pure le singole parrocchie, e che ha permesso di avere informazioni dettagliate sullo stato dell’arte contenute nella pubblicazione, edita da GrafichÈditore. Tra i dati riportati nel dossier, emerge che nel 2023, nelle parrocchie si contano 1775 famiglie richiedenti aiuto, per un totale di 5228 persone assistite di cui: 3505 italiani e 1723 stranieri. Inoltre, le famiglie che si rivolgono alle parrocchie diocesane chiedono soprattutto aiuto in generi alimentari, contributi economici per spese sanitarie, farmaci e visite specialistiche, utenze domestiche e affitto. Molto importante per la sua natura è il bisogno immateriale che, seppur minimo in termini numerici, evidenzia il problema della solitudine, in forte aumento, soprattutto presso gli anziani.   Ecco perché, “mentre sempre continua a sperare nell’obiettivo di non dover più erogare certi servizi, perché non più necessari – afferma ancora monsignor Parisi – , la nostra Comunità ecclesiale intende interessarsi della condizione di tutti ed essere capace di leggere i fenomeni sociali in mezzo ai quali è chiamata ad essere testimone dell’amore di Dio. Nel farlo, punto di riferimento certo e attendibile criterio di lettura restano sempre i diritti fondamentali dell’uomo e l’inalienabile valore evangelico della dignità di ogni persona. Pertanto, l’osservazione non si esaurisce certamente in uno sterile esercizio tecnico, ma è orientata ad una maggiore difesa dei diritti e all’advocacy”. Entrando ancora nel merito dei dati raccolti, emerge, ad esempio, che nel 2023 si sono rivolte presso i Centri di ascolto della Caritas diocesana 856 persone (391 donne e 465 uomini) tra cui italiane, marocchine, nigeriane, gambesi, irachene, malesi, ucraine, bengalesi, ghanesi, egiziane, romene, pakistane. Passando alle richieste, emerge che nel 2023 il dato prevalente riguarda i beni materiali quali pacchi, viveri, emporio della solidarietà, vestiario, accesso mensa. Numerose anche le richieste di visite mediche e acquisto farmaci come quelle relative agli alloggi (comprendenti ricerca, aiuti economici per affitti, utenze etc etc).   Numeri, statistiche e grafici che, come sottolinea don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana che ha curato le conclusioni della pubblicazione, “hanno volti precisi, parlano di storie concrete che ogni parrocchia custodisce nel cuore della propria esperienza”. Ecco perché in questo cointesto l’idea di dare vita ad un Osservatorio delle povertà e delle risorse della Diocesi che è in fase di realizzazione per stimolare proposte di intervento di contrasto alle difficoltà che insistono sul territorio, per Pagniello “è un valido supporto al servizio degli operatori pastorali, in grado di connettere la conoscenza con l’azione: le situazioni di fragilità, evidenziate in questo testo, spesso interessano i ragazzi che incontriamo in oratorio, le famiglie e i bambini che incrociamo in occasione dei percorsi in preparazione ai sacramenti, coloro che incontriamo durante le celebrazioni e i momenti comunitari. In questa cornice, l’Osservatorio si esprime quale valido strumento per evangelizzare le comunità attraverso il Vangelo incarnato nella carità e la pedagogia dei fatti, promuovendo allo stesso tempo la nascita di nuove forme di servizio e opere segno che rispondono in modo innovativo ai bisogni emergenti”. Parole, quelle di Pagniello, cui fa eco la riflessione di don Fabio Stanizzo che, contestualmente, ricorda che “la raccolta e l’analisi dei dati realizzate attraverso l’Osservatorio non vuole essere un mero elenco di numeri e grafici ma vuole fornire uno spaccato sulle realtà diocesane, e in modo particolare su quella lametina, fatto di persone, storie, famiglie, partendo dall’interlocuzione privilegiata con i poveri attraverso i centri di ascolto diocesani e soprattutto parrocchiali. Dall’analisi narrata nel report si evince che non si tratta solo di povertà e di disagio materiale ed immateriale in forte aumento, ma anche di una povertà delle relazioni, di una povertà della ‘consapevolezza’ dell’essere detentori di importanti diritti”.   Saveria Maria Gigliotti The post Pubblicato il report della Caritas diocesana sulle povertà e risorse 2023 first appeared on Lamezia Nuova.

Chiesa, In primo piano, La Parola del Vescovo

Una Chiesa che lotta per i più deboli non può tacere di fronte ai rischi dell’Autonomia Differenziata

Il bilancio di due anni di attività pastorale di monsignor Serafino Parisi intervistato da Giuseppe Smorto per il “Quotidiano del Sud”. È una Chiesa che si batte per i poveri e i più deboli e che china la testa solo dinanzi al suo Signore e non a chi vorrebbe prenderne il posto – seppure in terra – quella che viene fuori dalla conversazione tra monsignor Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme, e Giuseppe Smorto, già direttore di Repubblica.it, pubblicata sul numero odierno (27 luglio 2024, p. 6) del “Quotidiano del Sud”. L’intervista traccia anche un bilancio di due anni di attività pastorale (l’ingresso in Diocesi di monsignor Parisi è avvenuto il 9 luglio del 2022). Al netto dell’amarezza per qualche incomprensione e qualche “dispetto digitale”, emerge un impegno che caratterizza tutta la Chiesa calabrese ma che qui a Lamezia Terme, città che è il baricentro della regione nel bene e nel male, ha un significato sicuramente peculiare: “La Chiesa calabrese ha un altro volto – dice a Smorto monsignor Parisi – possiamo dire che è stata ricostruita, è un punto di riferimento fortissimo, un calmiere sociale. Diamo sostegno ai diseredati, li strappiamo alla delinquenza (…). Anche questo è welfare sociale”. E, a proposito di welfare, monsignor Parisi racconta al giornalista le iniziative intraprese dalla Diocesi come l’ambulatorio solidale, aperto grazie al lavoro di un’associazione di volontari presso la Cittadella della Carità che ha erogato in sedici mesi oltre quattromila visite, consentendo ad alcune persone di poter essere visitate per la prima volta da uno specialista. E, ancora, una lavanderia, una mensa, un centro diurno, un dormitorio, tutti servizi erogati in forma gratuita. Oltre ad una riflessione proattiva per individuare e intervenire sulle cause della povertà, che nel suo nucleo si mostra pure come povertà culturale. La Chiesa aiuta a coprire così un fabbisogno che lo Stato non riesce a soddisfare se non per un terzo degli aventi diritto. Monsignor Parisi è consapevole che questo impegno, seppur lodevole, non è sufficiente ma è altrettanto consapevole del fatto che “potrebbe andare anche peggio”. Con i tagli brutali delle prestazioni che verranno fuori nel prossimo futuro rischiano di farne le spese “anche i bambini portatori di handicap, le categorie più deboli, svantaggiati due volte”. Ecco perché – ed è questo il punto nodale della conversazione – tanta “sana indignazione” da parte dei vescovi verso una riforma che non potrà che essere iniqua per le regioni meridionali come quella dell’autonomia differenziata. “Il Sud – dice monsignor Parisi – diventerà una zavorra e trascinerà giù tutto il Paese”. In questa situazione il tanto annunciato Ponte finisce per apparire come un paio di “occhiali d’oro” messi sul naso di un ipovedente. Di fronte a un disastro sociale già annunciato la Chiesa non può e non deve rimanere in silenzio ecco perché, ricorda il Vescovo, “abbiamo organizzato delle sedute pubbliche di incontro e dibattito, coinvolto la Consulta dei Laici, i capi scout e altre associazioni, anche laiche. Abbiamo chiamato il professore Marcello dall’UniCal, cercato le ragioni del sì e quelle del no”. Ed ecco perché tanto attivismo ha finito per dare fastidio ma – come conclude efficacemente l’intervista – “non siamo stati zitti. Anche i vescovi nel loro piccolo alzano la voce”. The post Una Chiesa che lotta per i più deboli non può tacere di fronte ai rischi dell’Autonomia Differenziata first appeared on Lamezia Nuova.

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“Il seme della Parola di Dio seminato nei solchi del tempo possa produrre frutti abbondanti di vita evangelica e di santità”

Sono trascorsi due anni dall’ingresso in Diocesi del Vescovo, monsignor Serafino Parisi,accolto festosamente dal clero e dai fedeli sul Corso Numistrano nella celebrazione di inizio del ministero pastorale sabato 9 luglio 2022. Da subito si è messo all’opera, incontrando clero e fedeli, visitando in breve tempo tutte le parrocchie e rendendosi presente in tante manifestazioni della vita sociale. Ha saputo valorizzare il lavoro pastorale svolto dai suoi predecessori, dando impulso alla vita diocesana, in particolare con la nascita in pochi mesi della partecipatissima Scuola biblica diocesana presso il complesso San Benedetto. Nell’anno pastorale che volge al termine è stata invece attivata la Scuola diocesana per i ministeri, che ha sede sia nel centro città sia in alcune sedi periferiche. Speciale menzione merita inoltre l’apertura della causa di beatificazione di monsignor Vittorio Moietta. E altre significative iniziative sono nell’aria. A monsignor Serafino, Vescovo appassionato, i più affettuosi auguri di un fecondo ministero: il seme della Parola di Dio seminato nei solchi del tempo possa produrre frutti abbondanti di vita evangelica e di santità. The post “Il seme della Parola di Dio seminato nei solchi del tempo possa produrre frutti abbondanti di vita evangelica e di santità” first appeared on Lamezia Nuova.

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