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Gli Araldini al museo diocesano … camminando nella bellezza!

Nei giorni scorsi, gli Araldini, i piccoli della Fraternità Francescana Secolare, accompagnati dai formatori e dai genitori, hanno avuto la bella opportunità di visitare il Museo Diocesano in un percorso guidato dal direttore Paolo Francesco Emanuele. Una guida veramente illuminante che con un linguaggio semplice, adeguato alla loro età, ma ricco di contenuti, ha catturato la loro attenzione e li ha conquistati e affascinati illustrando la preziosità e il significato dei paramenti sacri, dalla casula al piviale, dalla mitra al pastorale. Davanti alla bella statua della Madonna delle Grazie, si sono soffermati perché nella parte inferiore erano raffigurati san Francesco e santa Chiara, di cui hanno tanto sentito parlare. I nostri piccoli hanno prestato una straordinaria attenzione rispondendo in maniera opportuna e intelligente alle domande del direttore, al quale va il nostro affettuoso ringraziamento per la premura dimostrata. E proprio come un augurio per gli Araldini, suona il motto scritto su una tavoletta di avorio, antichissimo dono di Federico II, “Rimanga con te la gioia”. Pace e Bene! Ofs “Santa Elisabetta d’Ungheria” The post Gli Araldini al museo diocesano … camminando nella bellezza! first appeared on Lamezia Nuova.

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La donna nella società e nella vita cristiana

Un momento di riflessione e dialogo ha animato la Parrocchia di Santa Maria Goretti, che ha ospitato un incontro dedicato al ruolo della donna nella società e nella vita cristiana. L’evento, ispirato al libro “Sei Unica” di Papa Francesco, ha rappresentato un’importante occasione per esplorare il cosiddetto “genio femminile” e il suo impatto nel mondo contemporaneo. Un’ispirazione che parte dal Vangelo. Il libro “Sei Unica”, nel quale Papa Francesco raccoglie pensieri e testimonianze sul valore della donna, ha fatto da filo conduttore all’incontro. Attraverso le parole del Pontefice, si è discusso di come il contributo femminile sia essenziale non solo nella famiglia e nella Chiesa, ma anche nei vari ambiti della società. Il parroco, don Pino Angotti, ha aperto l’evento con un messaggio di accoglienza: “Dio ha donato alla donna una sensibilità e una forza straordinarie, e il nostro compito è valorizzare questo dono affinché possa portare frutto nella vita di tutti.” L’incontro ha visto la partecipazione di donne lavoratrici, educatrici, volontarie, madri, tutte accomunate dalla volontà di condividere le proprie esperienze e sfide quotidiane. Alcune hanno raccontato il loro impegno nel sociale e nella comunità parrocchiale, mentre altre hanno testimoniato la loro fede come motore di cambiamento e speranza. Un momento particolare è stato l’intervento di Flavia Medici, professionista nel settore della comunicazione e del marketing ma anche catechista della parrocchia di Santa Maria Goretti che ha sottolineato come il Vangelo stesso offra numerosi esempi di donne protagoniste: Maria, Maddalena, Marta e tante altre figure femminili sono state fondamentali nella storia della salvezza. Questo ci ricorda che il ruolo della donna nella Chiesa non è marginale, ma essenziale. L’incontro si è concluso con un appello alla consapevolezza e all’azione: riconoscere e valorizzare il contributo delle donne nella società e nella Chiesa è un impegno di tutti. La comunità di Santa Maria Goretti si è detta entusiasta di poter ospitare altri momenti di dialogo e formazione su questi temi, affinché il messaggio di inclusione e rispetto possa continuare a diffondersi. Come ha ricordato Papa Francesco nel suo libro, “Ogni donna è unica, insostituibile e portatrice di una luce speciale”: un concetto che questa iniziativa ha voluto rendere ancora più vivo e concreto nella quotidianità della comunità. La comunità parrocchiale di Santa Maria Goretti The post La donna nella società e nella vita cristiana first appeared on Lamezia Nuova.

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La vita attraverso un dono

Nei giorni scorsi, nel salone della Parrocchia San Francesco di Paola, si è svolto il Convegno dal titolo “La vita attraverso un dono”, organizzato dal Gruppo Giovanile della stessa Parrocchia, sul tema della donazione degli organi. Le attività del convegno sono state introdotte da Gianluca Persico che ha illustrato quanto svolto durante l’anno dai giovani della parrocchia e ha spiegato che l’idea di organizzare un convegno aperto alla comunità è nata a seguito di un incontro sul tema al quale i giovani avevano partecipato l’anno scorso ed in cui era stato ospite, in rappresentanza dell’Aido (Associazione Italiana Donatori Organi), Sebastiano Senese. In questa introduzione si è fatto riferimento anche ad un libro messo a disposizione per l’occasione da Mimmo Famularo “Na guccia d’acqua…” pubblicato nel 2012 per un altro evento da lui organizzato sul tema, che si tenne a Sambiase. Il libro è una raccolta in vernacolo lametino di quasi ottocento tra detti, proverbi, indovinelli e filastrocche raccolte durante l’esperienza lavorativa nella scuola di Gabella da sua madre Gina Mamertino, che ricevette un trapianto di fegato. Nel libro sono presenti due prefazioni: la prima scritta da Matteo Donataccio, il medico che seguì la mamma in questo percorso, che ha descritto l’ancestrale paura dell’uomo per l’ignoto e per la malattia e la speranza che lo sviluppo della medicina ha dato, anche attraverso il trapianto degli organi; la seconda scritta da monsignor Giuseppe Fiorini Morosini che definisce la donazione degli organi l’atto di amore più grande che può essere fatto, paragonandolo alla morte in croce di Gesù che ci ha donato il suo corpo ed il suo sangue come viene ricordato nella celebrazione Eucaristica. Facendo riferimento a queste profonde prefazioni del libro, Gianluca Persico ha evidenziato come scienza e fede, in questa apparente contrapposizione che hanno in termini di metodi ed approcci, in realtà si mescolano e convivono soprattutto nei momenti che vivono i familiari ai quali viene chiesto il consenso per l’espianto, dove la medicina può essere veicolo tecnico per dare speranza ad altre famiglie e la fede viene vissuta in maniera intensa con la preghiera sia nella famiglia del donatore che nelle famiglie di chi è in attesa di trapianto. Da questa riflessione, Gianluca Persico ha concluso il suo intervento dicendo che forse non era un caso che per un convegno sulla donazione degli organi, tema con molti tratti riguardanti la medicina e la scienza, si sia scelto un luogo legato strettamente alla fede. Moderatore del convegno è stato Giuseppe De Fazio, che ha dapprima presentato gli ospiti auspicando che le testimonianze rese avrebbero portato ad una maggiore consapevolezza su un argomento di cui si parla, forse, troppo poco, citando le parole di Gesù nel Vangelo di Matteo: “Se qualcuno vuole venire dietro a me rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà”. Il primo intervento è stato quello di Sebastiano Senese, presidente dell’Aido Intercomunale “Letizia Senese”, partendo dalla visione di un toccante film reportage sulla storia di sua figlia Letizia che ha compiuto, con la donazione degli organi, un “sublime gesto d’amore”. In particolare, il video riguardava la messa in onda di una puntata del programma televisivo “Alive” andato in onda su Rete 4 nel 2013, girata a San Pietro a Maida, appunto, sulla tragica scomparsa di Letizia Senese, la cui vita si è intrecciata indissolubilmente con le vite delle persone che hanno ricevuto i suoi organi ed in particolare nel video si parla della storia di Pino, calabrese anche lui, che ha ricevuto i reni di Letizia ritornando ad una vita normale dopo anni di dialisi e paura per il futuro. Il racconto di Senese ha puntato l’attenzione sul fatto che nelle situazioni difficili in cui le famiglie si trovano a decidere se acconsentire o meno alla donazione, scegliere di negare il consenso significa, oltre a perdere comunque il proprio caro, togliere la speranza a molte altre persone che avrebbero potuto ricevere gli organi. Era presente anche la presidente della sezione Aido di Lamezia Terme, Alessia Serra, che ha raccontato la propria esperienza, vissuta con la perdita della sorella Olga, anche lei donatrice, condividendo i sentimenti provati da Sebastiano e da lui raccontati. Il Convegno è proseguito con l’intervento di Graziella Perri, pneumologa presso l’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, che ha affrontato il tema dal punto di vista medico spiegando le procedure che vengono messe in atto in caso che si manifestino le condizioni perché ai familiari possa essere chiesto l’assenso alla donazione. Perri ha parlato anche della propria esperienza essendo stata lei stessa donatrice, vivente, di parte del proprio fegato a sua figlia di pochi mesi di vita, cui era stata diagnosticata una rara malattia che non le avrebbe consentito una vita normale oltre a prefigurare epiloghi ben più gravi. Ha, poi, spiegato che nella sfortuna di questa vicenda, la sua può considerarsi una storia a lieto fine in quanto non in tutti i casi simili a questo si manifestano tutte le condizioni per consentire questo tipo di intervento. Molto toccante e commovente è stata la frase detta da Perri che ha sottolineato come sua figlia festeggi adesso due compleanni: quello anagrafico e quello coincidente con la data del trapianto. L’ultimo intervento dei relatori è stato quello di Giuseppe Isabella, presidente dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati), che ha trattato il tema dal punto di vista giuridico analizzando le normative vigenti in materia di prelievi e trapianti di organi e tessuti, spiegando che l’Italia ha leggi in questo settore molto stringenti a tutela dei donatori e dei riceventi e illustrando le modalità previste per esprimere il consenso: mediante l’Asl di riferimento o il proprio medico di famiglia compilando un apposito modulo; attraverso l’iscrizione all’Aido i cui dati confluiscono direttamente nel Sit (Sistema italiano trapianti); con una dichiarazione scritta conservata tra i documenti personali o al momento del rinnovo della carta d’identità. L’avvocato ha poi parlato dell’esperienza vissuta in famiglia tramite la sorella che

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Concluso il progetto “La vita in Gioco”

Nei giorni scorsi presso l’Aula Magna dell’IC “Gianni Rodari” di Soveria Mannelli, ha avuto luogo la manifestazione di chiusura del Progetto “La Vita in gioco” promosso dal Movimento” Vivere In” in collaborazione con il SerD provinciale e la cooperativa Zarapoti di Catanzaro. L’esperienza progettuale si è arricchita strada facendo, anche dell’apporto dell’Ufficio di Pastorale per l’Educazione, la Scuola, l’Università della nostra diocesi, guidato da don Domenico Cicione Strangis, e, come sempre accaduto in questi lunghi anni di proposta didattica, è stato utilizzato lo strumento per eccellenza che è la mostra itinerante sull’Azzardo, che da lungo tempo si sposta lungo il territorio nazionale per sensibilizzare le nuove generazioni su questa forma emergente di dipendenza. L’istituzione scolastica guidata dalla dirigente Teresa Pullia, ha accolto con entusiasmo il percorso didattico, proponendolo alle tre classi A e B della sede di Soveria e C della sede di Carlopoli. Don Roberto Tomaino coadiuvato dai docenti  Maria Teresa Cardamone, Ivana Fiore, Cinzia Fiorenza, Roberta Lento, Vincenzo Martello e Antonio Guarino è stato il referente di tutte le attività programmate all’ interno del percorso didattico. Ad una prima fase di ascolto dei contenuti, durante la quale i ragazzi hanno interagito con Maria Rita Di Cello per “Vivere In”, Maria Rita Notaro per il SerD e Ampelio Anfosso per la cooperativa Zarapoti, ha fatto seguito una seconda fase esperienziale, che ha attivato tre laboratori all’interno dei quali ha preso vita la manifestazione finale, quale momento di verifica e di confronto. La giornata conclusiva animata completamente dai giovani allievi, ha visto la partecipazione, oltre che di tutti gli addetti ai lavori, del vice sindaco di Soveria Mannelli, Antonella Pascuzzi, della responsabile del SerD di Catanzaro, Giulia Audino, del responsabile regionale del movimento “Vivere In”, Antonino Leo, di don Domenico Cicione Strangis responsabile dell’Ufficio Diocesano. Gli elaborati e le argomentazioni, sono state presentate davanti ad un pubblico attento e partecipe, che ha fatto registrare anche la presenza di molti genitori, interessati all’argomento. L’inaugurazione della mostra allestita dai ragazzi, come sempre, ha suscitato molta curiosità ed interesse. La stessa, che rimarrà aperta al pubblico fino al 17 marzo, è stata impreziosita da alcune vignette prodotte dagli stessi allievi, coadiuvati da Ivana Fiore, producendo così una proficua attività di interazione. Nei giorni seguenti all’apertura, per poterla aprire alla cittadinanza tutta, la mostra verrà spostata presso il salone del santuario mariano Nostra Signora di Fatima, sempre a Soveria Mannelli. Movimento Vivere in (Lamezia Terme) The post Concluso il progetto “La vita in Gioco” first appeared on Lamezia Nuova.

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“La cura interviene sul momento concreto, il prendersi cura è indicazione di responsabilità nei confronti di un’altra persona”

“Mentre la cura interviene sul momento concreto, immediato ed aggredisce la malattia per vincerla, il prendersi cura è l’indicazione della responsabilità di una persona nei confronti di un’altra alla quale, responsabilmente, dice ‘io non guardo soltanto al tuo presente, ma io mi faccio carico del tuo futuro’, stabilendo una fidelizzazione tra il medico ed il paziente che va al di là della somministrazione di un farmaco”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, intervenendo all’iniziativa sui due anni dalla realizzazione dell’Ambulatorio Solidale nella Cittadella della Carità. Monsignor Parisi, che ha parlato di “attenzione alla persona” invitando a “differenziare tra quella che asetticamente viene chiamata la cura della malattia dal prendersi cura della persona che è l’aspetto più importante”, ha poi ricordato le tappe che hanno portato alla concentrazione dei servizi della Caritas all’interno del complesso interparrocchiale San Benedetto realizzando, di fatto, la “Cittadella della carità” dove si può trovare dalla prima accoglienza mattutina con la colazione e/o la doccia, alla possibilità di poter lavare la biancheria, avere qualche cambio, consumare un pranzo poter essere visitati da specialisti. “Quello che ho detto all’inaugurazione dell’ambulatorio solidale – ha affermato al riguardo monsignor Parisi – è che doveva essere balsamo e pungolo: balsamo perché certamente entra in un settore che esprime grande attesa e soprattutto ci sono persone che sono arrivate per la loro prima visita specialistica; pungolo soprattutto per gli altri medici che volessero partecipare a questa avventura rendendo un servizio agli altri”. Don Fabio Stanizzo, presidente della Caritas, nel ricordare alcune fasi salienti per la realizzazione della Cittadella della Carità ha ricordato che “dai dati arrivati sia dalla Caritas che dagli assistenti sociali si avvertiva questa esigenza di tipo medico. Il Covid, poi, ci ha visti impegnati nell’effettuazione di tamponi al punto che l’area esterna del complesso interparrocchiale San Benedetto divenne un ambulatorio”. Poi l’incontro con alcuni medici con i quali si è avviato un percorso che ha portato alla realizzazione dell’ambulatorio solidale: “È stato così – ha detto al riguardo don Fabio – che abbiamo pensato di dare i locali che sono sopra la mensa della Caritas per la realizzazione degli studi medici ai quali, grazie anche alla Caritas nazionale, abbiamo donato pure un ecografo. In questi due anni, come abbiamo visto, sono state tante le persone che hanno avuto la possibilità di poter fare la loro prima visita specialistica e ciò rappresenta un dato positivo: riuscire a dare risposte a chi ha bisogno”. Presente all’incontro anche il vice presidente della Regione, Filippo Pietropaolo, che ha parlato di “una bella iniziativa nata a Lamezia Terme, una città che si è sempre distinta positivamente sul fronte delle politiche sociali. Da cittadino – ha aggiunto – sono arrabbiato come voi perché la politica ha creato questa situazione disastrosa della Sanità in Calabria e stiamo cercando di cambiare le cose, pur tra tanti ostacoli. Abbiamo carenze spaventose sul fronte della medicina territoriale. È lì che voi vi inserite, intervenendo sul fronte della carenza del sistema sanitario, soprattutto a livello territoriale. Grazie da tutti noi per quello che fate perché la vostra disponibilità e la volontà di mettere a disposizione la vostra competenza a favore degli altri è un patrimonio da valorizzare. La Regione – ha concluso – può supportare iniziative di questo tipo”. Ad apertura dei lavori, coordinati da Graziella Catozza, il presidente dell’Ambulatorio Solidale, Nicolino Panedigrano, ed alcuni componenti il direttivo, hanno ripercorso le fasi che hanno portato alla realizzazione degli ambulatori sottolineando come le presenze e le richieste in questi due anni siano andate crescendo. Nel corso della serata si è esibita la “Solidal soul band” che, composta da medici ed operatori sanitari dell’ambulatorio solidale è diretta dal maestro Elio Giovinazzo. Saveria Maria Gigliotti The post “La cura interviene sul momento concreto, il prendersi cura è indicazione di responsabilità nei confronti di un’altra persona” first appeared on Lamezia Nuova.

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Conclusa I edizione del concorso “Presepe a misura di bambino”

La II A dell’Istituto comprensivo “Rodari” di Soveria Mannelli si è aggiudicata il primo posto della I edizione del concorso “Presepe a misura di bambino”, organizzato dal settore scuola del Movimento Vivere in e ricevendo come premio la stilizzazione della Natività, realizzata ed offerta dall’artista crotonese Franco Scalise. Sono seguiti al secondo posto l’elaborato della V della primaria di San Pietro Apostolo in Tiriolo e al terzo posto l’elaborato di Gioia Cavalieri della I A dell’Istituto comprensivo “Ardito – don Bosco” di Lamezia Terme. Il settore scuola del Movimento Vivere In, per i suoi contenuti universali e per il suo forte valore pedagogico, ha fatto pervenire in questo nuovo anno scolastico a tutte le scuole della diocesi, la proposta didattica della prima edizione del Concorso Presepe a misura di bambino. Una progettualità che ha visto successivamente dal 23 dicembre al 7 gennaio 2025, presso la Biblioteca Comunale “Oreste Borrello” di Lamezia Terme, l’apertura al pubblico della Mostra Didattica di Presepi a misura di bambino, frutto dell’impegno di tanti piccoli e grandi alunni, dei propri insegnanti, frequentanti le scuole lametine e del comprensorio. La mostra, considerato che Vivere In risulta tra i firmatari del Patto per la lettura 2025, è stata inserita all’ interno delle iniziative attivate dal sistema bibliotecario lametino e biblioteca comunale “Natale in biblioteca”, pensate per valorizzare l’offerta culturale della città. Un’ idea che è nata dalla volontà di trasmettere il meraviglioso annuncio d’amore che Dio fa all’umanità intera, portando in seno al percorso progettuale un tema che è stato a loro affidato: Gesù porta della speranza. Speranza, dove tutto sembra disgregarsi, sotto i colpi di un feroce consumismo, lato oscuro del materialismo che si affida a pure operazioni di marketing che nel tempo hanno la forza di cancellare la vera grande rivelazione. Il nostro fondatore, don Nicola Giordano, ricordava ad ognuno di noi che“non è storia di ieri ma sarà sempre storia umana, perché è la storia che realizza il piano di Dio, che ha predestinato tutti gli uomini ad essere come il Figlio”. Ecco perché oltre ai risvolti spirituali, vi abitano pienamente anche quelli umani e sociali, che attraversano la vita di ognuno e la contaminano di bene, divenendo una opportunità educativa irrinunciabile. Il Concorso ha visto l’adesione di cinque istituti comprensivi che hanno presentato, complessivamente, 28 elaborati: “Perri- Pitagora” di Lamezia Terme “Ardito – don Bosco” di Lamezia Terme “Nicotera – Costabile” di Lamezia Terme “G. Rodari” di Soveria Mannelli “G. Guzzo” di Tiriolo Il messaggio veicolato nell’attività didattica, è che nel presepe c’è posto per tutti. I ragazzi hanno compreso che le “differenze” possono rimanere ma si possono e si devono annullare le“distanze”. È un posto dove nasce un bambino e quindi possiamo e dobbiamo viverci tutti. Ogni elaborato pervenuto, ha evidenziato estrema cura nella scelta dei materiali e armonianell’organizzazione, corredato come da regolamento dall’elaborazione di un messaggio finale, che ha rappresentato la sintesi della strada fatta. La giuria, composta dal professore Francesco Polopoli, dalla professoressa Nadia Rocchino, da don Francesco Farina e coordinata dall’assessore alla cultura del Comune di Lamezia Terme, Annalisa Spinelli, ha operato con accuratezza e scrupolosità, prendendo in esame il percorso ideato da ogni partecipante. La manifestazione conclusiva di premiazione ha visto la partecipazione di ogni istituzione scolasticacoinvolta, con la presenza di alunni, docenti, dirigenti e genitori, tutti riuniti nella bellissima sala della biblioteca comunale. Alle scuole partecipanti è stata consegnata una targa ricordo, accompagnata da un attestato recante la motivazione della giuria. La mattinata di allegria e gioia non poteva non concludersi con una piccola visita guidata. Difatti, gli alunni, i docenti, i genitori e i dirigenti presenti sono stati invitati a visitare la biblioteca e la casa del libro antico. Maria Rita Di Cello, “Vivere in” (Lamezia Terme) The post Conclusa I edizione del concorso “Presepe a misura di bambino” first appeared on Lamezia Nuova.

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Don Marco Mastroianni nominato consulente ecclesiastico regionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italian

  Don Marco Mastroianni è il nuovo consulente ecclesiastico regionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani. Lo hanno nominato, nei giorni scorsi, i Vescovo calabresi durante la sessione invernale della Conferenza episcopale calabrese. Nei giorni 27 e 28 gennaio, infatti, si è svolta nei locali del Seminario Arcivescovile di Reggio Calabria la sessione invernale della Conferenza Episcopale Calabra, presieduta da S.E. Mons. Fortunato Morrone, con la partecipazione di tutti i vescovi ordinari della Regione e dei vescovi emeriti: S.E. Mons. Mondello, S.E. Mons. Rimedio, S.E. Mons. Milito, S.E. Mons. Renzo, S.E. Mons. Bonanno. Tutti i vescovi hanno accolto con gioia S.E. Mons. Alberto Torriani, arcivescovo eletto di Crotone – S. Severina, rinnovando gli auguri per la sua elezione. Con Papa Francesco, i presuli hanno riaffermato, nella “giornata della memoria”, la necessità che l’orrore della Shoah non sia mai dimenticato e hanno dichiarato la loro vicinanza a chi oggi soffre per la guerra, in particolare agli Israeliani e ai Palestinesi. Con le parole del Santo Padre, i vescovi hanno affermato che “ogni essere umano, sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, è sacro, prezioso agli occhi di Dio e ha diritto a vivere in pace”. Essi hanno elevato insieme la loro preghiera anche per la pace in Ucraina e in tutte le parti del mondo e hanno riaffermato che con la guerra si perde sempre tutto. La sessione è stata caratterizzata dal cammino di approfondimento del delicato tema della formazione dei futuri presbiteri in vista di un progetto comune, che da tempo costituisce motivo di appassionato dialogo e di confronto tra i presuli. Nel pomeriggio di lunedì i vescovi hanno partecipato all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro e del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano di Appello, con la prolusione del prof. Domenico Bilotti, professore di Diritto Canonico e Matrimoniale dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, dal titolo: “Chiesa e Stato nell’amministrazione della giustizia ecclesiastica: i requisiti per un dialogo efficace e servizio delle strutture giudiziarie”. La Conferenza Episcopale Calabra ha confermato come vicario giudiziale per il quinquennio 2025-30 mons. Vincenzo Varone, della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea; coadiuvato come vice vicari da don Marcello Froio, dell’arcidiocesi di Catanzaro – Squillace e da don Pasquale Zipparri della diocesi di Cassano all’Jonio; amministratore sarà il diacono dottor Francesco Ielo, dell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. La riflessione dei vescovi è proseguita con una dettagliata relazione della dottoressa Chiara Griffini, presidente del Servizio Nazionale della Tutela Minori e – in collegamento da remoto – della coordinatrice nazionale, dottoressa Emanuela Vinai. S.E. Mons. Alberti, vescovo delegato per i Problemi Sociali e il Lavoro, ha presentato le proposte della Commissione per il triennio 2025-27. Il tema del lavoro ha indotto i presuli a riflettere insieme sui problemi sociali della Regione, esprimendo viva preoccupazione per la mancanza della tutela delle persone fragili che trovano nella piaga del gioco d’azzardo una vera e propria condanna. I vescovi chiedono con forza alle autorità competenti una responsabile presa in carico di questo grave problema, che anziché diminuire si sta incrementando. Un’altra preoccupazione espressa dai vescovi è la Sanità calabrese che continua a manifestare gravi carenze a danno dei più poveri. I presuli hanno auspicato una maggiore collaborazione tra le Commissioni di Pastorale Sociale, del Lavoro, Caritas e Pastorale della Salute e, inoltre, maggior coinvolgimento e collaborazione tra tutte le Commissioni della CEC, col desiderio che esse siano sempre più un punto riferimento nello spirito della sinodalità. In seguito al decesso del delegato regionale FACI, mons. Franco Maio, dell’arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, i vescovi hanno nominato, come da Statuto, il primo dei non eletti, don Giuseppe Repaci, dell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. Infine, hanno preso atto della lettera loro inviata dall’Ispettorato per la Calabria dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon. The post Don Marco Mastroianni nominato consulente ecclesiastico regionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italian first appeared on Lamezia Nuova.

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Ripartire dalla persona per l’inclusione sociale e lavorativa

“Ripartiamo dalla Persona: Dignità – Inclusione – Lavoro”. Questo il progetto che, promosso e finanziato da Caritas Italiana nell’ambito della progettazione 8xmille 2024, è gestito dalla Caritas Diocesana di Lamezia Terme. “Il Progetto – dichiara il direttore di Caritas lametina, don Fabio Stanizzo – rappresenta un passo significativo verso l’inclusione sociale e lavorativa di persone vulnerabili su tutto il territorio diocesano in quanto, non solo mira a migliorare l’occupabilità, ma contribuisce anche a restituire dignità e speranza a chi si trova in situazioni di difficoltà. Il suo obiettivo, infatti, è quello di aumentare l’occupabilità dei beneficiari, favorendo l’inserimento di persone disoccupate, in particolare quelle provenienti da contesti di marginalità, nel mercato del lavoro locale”. Il progetto prevede diverse attività mirate, tra cui il corso di educazione finanziaria “EduCare” che, tenuto dal formatore Gianluca Vumbaca presso il centro diurno della Cittadella della carità, in questa prima fase ha registrato la partecipazione attiva dei 23 beneficiari che hanno assistito a cinque lezioni durante le quali sono stati approfonditi argomenti di interesse quotidiano, utilizzando esempi pratici e simulazioni per rispondere ai bisogni concreti dei partecipanti. “Una difficoltà oggettiva per molti – spiega Vumbaca – è acquistare casa, per via della mancanza di un lavoro stabile e regolare. Per questa ragione si è parlato anche di soluzioni alternative di tipo privatistico sganciate dalle linee di credito degli istituti finanziari. Questo ha permesso di far capire che spesso ci sono strade per ogni esigenza anche se inizialmente si pensa che alcuni obiettivi siano impossibili da raggiungere. Il confronto – aggiunge il formatore – è stato particolarmente animato quando si è parlato di lavoro che per tanti è precario e mal pagato. Per questo abbiamo cercato di comunicare un messaggio positivo e costruttivo, facendo capire il grande bisogno di lavoro artigiano nel territorio e che la condizione lavorativa si migliora pian piano, lavorando onestamente e bene per crescere e farsi apprezzare. I partecipanti, che sono stati anche sollecitati a valutare il lavoro in proprio, e non solo quello dipendente, facendo capire l’importanza dei talenti e quanto i clienti cercano persone brave e per bene cui affidare diverse cose importanti, hanno capito l’importanza ed il valore di questo progetto comprendendo che devono rialzarsi con più forza e tenacia dalle difficoltà e che, per quanto difficile, devono pensare al loro futuro anche lontano in quanto tante importanti esigenze busseranno alla loro porta”.   Saveria Maria Gigliotti The post Ripartire dalla persona per l’inclusione sociale e lavorativa first appeared on Lamezia Nuova.

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Ragazze morte in incidente stradale; il messaggio del Vescovo

La notizia della tragica morte di Anna e di Maria che ha fatto cadere nello sconforto le loro famiglie e le loro comunità di San Pietro a Maida e di Curinga, ha lasciato attoniti pure tutti noi. In queste ore in cui il mondo intero attende la nascita del Bambino Gesù e l’apertura della Porta Santa che darà l’avvio alle celebrazioni del Giubileo, la Chiesa di Lamezia piange due sue figlie morte prematuramente in un drammatico incidente. A nome mio e della Chiesa lametina, esprimo vicinanza e preghiera alle loro famiglie dilaniate da un dolore immenso che è entrato prepotentemente nelle loro vite. Stanotte celebreremo l’Incarnazione del Figlio di Dio che “si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori (Isaia 53,4)” ed in questa notte il nostro pensiero e le nostre preghiere andranno a loro, ai loro cari, ai loro amici, ai loro affetti, come pure alle famiglie degli altri tre ragazzi rimasti feriti. Siamo certi: il Signore “asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate (Apocalisse 21,4)”. Intanto, purtroppo, si continua a morire. La nascita del Salvatore ci dice che la nostra fragilità e la nostra caducità sono abitate dal Figlio di Dio che ha attraversato l’umano soffrire e che, se ancora la morte sembra spavaldamente vincere, la fede ci fa sperimentare – proprio nel baratro del dolore – la presenza e la vicinanza del nostro Redentore. Lo sussurro con tenerezza e convinzione e nel rispetto del grande dolore: la fede può offrirci occhi rinnovati per contemplare con lo sguardo di Dio la triste realtà che, senza umanamente poterla comprendere, a noi si impone e particolarmente oggi ci invita a riflettere sul bene della vita e sul bisogno della sua custodia e della sua cura. +Serafino Parisi, Vescovo The post Ragazze morte in incidente stradale; il messaggio del Vescovo first appeared on Lamezia Nuova.

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Forum sulla Polis, Matteo Truffelli chiude la serie di incontri

Con la relazione su “L’oblio della rappresentanza politica, come favorire una partecipazione attiva” di Matteo Truffelli, già presidente nazionale di Azione Cattolica e presidente della Fondazione Mazzolari, si concludono domani gli appuntamenti del Forum di Dottrina sociale della Chiesa sulla Polis “Quale visione di città, quali prospettive per il comprensorio lametino?”. L’appuntamento è alle ore 18.30 nell’auditorium del complesso interparrocchiale S. Benedetto. Membro dell’Associazione italiana degli Storici delle dottrine politiche, Laureato con Lode in Filosofia presso l’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel 2001 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in “Storia dell’Italia Contemporanea” presso l’Università degli Studi Roma Tre, è Professore ordinario di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Parma. s.m.g. The post Forum sulla Polis, Matteo Truffelli chiude la serie di incontri first appeared on Lamezia Nuova.

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