Chiesa

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Attualità, Chiesa, In primo piano, Vita Diocesana

La donna nella società e nella vita cristiana

Un momento di riflessione e dialogo ha animato la Parrocchia di Santa Maria Goretti, che ha ospitato un incontro dedicato al ruolo della donna nella società e nella vita cristiana. L’evento, ispirato al libro “Sei Unica” di Papa Francesco, ha rappresentato un’importante occasione per esplorare il cosiddetto “genio femminile” e il suo impatto nel mondo contemporaneo. Un’ispirazione che parte dal Vangelo. Il libro “Sei Unica”, nel quale Papa Francesco raccoglie pensieri e testimonianze sul valore della donna, ha fatto da filo conduttore all’incontro. Attraverso le parole del Pontefice, si è discusso di come il contributo femminile sia essenziale non solo nella famiglia e nella Chiesa, ma anche nei vari ambiti della società. Il parroco, don Pino Angotti, ha aperto l’evento con un messaggio di accoglienza: “Dio ha donato alla donna una sensibilità e una forza straordinarie, e il nostro compito è valorizzare questo dono affinché possa portare frutto nella vita di tutti.” L’incontro ha visto la partecipazione di donne lavoratrici, educatrici, volontarie, madri, tutte accomunate dalla volontà di condividere le proprie esperienze e sfide quotidiane. Alcune hanno raccontato il loro impegno nel sociale e nella comunità parrocchiale, mentre altre hanno testimoniato la loro fede come motore di cambiamento e speranza. Un momento particolare è stato l’intervento di Flavia Medici, professionista nel settore della comunicazione e del marketing ma anche catechista della parrocchia di Santa Maria Goretti che ha sottolineato come il Vangelo stesso offra numerosi esempi di donne protagoniste: Maria, Maddalena, Marta e tante altre figure femminili sono state fondamentali nella storia della salvezza. Questo ci ricorda che il ruolo della donna nella Chiesa non è marginale, ma essenziale. L’incontro si è concluso con un appello alla consapevolezza e all’azione: riconoscere e valorizzare il contributo delle donne nella società e nella Chiesa è un impegno di tutti. La comunità di Santa Maria Goretti si è detta entusiasta di poter ospitare altri momenti di dialogo e formazione su questi temi, affinché il messaggio di inclusione e rispetto possa continuare a diffondersi. Come ha ricordato Papa Francesco nel suo libro, “Ogni donna è unica, insostituibile e portatrice di una luce speciale”: un concetto che questa iniziativa ha voluto rendere ancora più vivo e concreto nella quotidianità della comunità. La comunità parrocchiale di Santa Maria Goretti The post La donna nella società e nella vita cristiana first appeared on Lamezia Nuova.

8xmille, Chiesa, In primo piano, Uniti nel Dono

L’importanza della donazione alla Chiesa Cattolica tra corresponsabilità e trasparenza

“Un prete libero per una Chiesa povera”. Questo il tema della due giorni di formazione promossa dalla Commissione Sovvenire della Conferenza episcopale calabra e rivolta ai seminaristi del IV, V e VI anno ed ai sacerdoti ordinati negli ultimi cinque anni. L’incontro, aperto dai saluti di don Mario Spinocchio, rettore del Seminario San Pio X, che ha ospitato i lavori, è nato dall’esigenza, come spiegato da monsignor Stefano Rega, delegato Cec del Sovvenire, “di approfondire le tematiche relative al sostentamento del Clero” e di come, poi, Sovvenire tende a rispondere “alle necessità della Chiesa”. Monsignor Rega ha poi parlato della necessità di “uno stile di vita che susciti collaborazione nei fedeli per vivere il nostro ministero con credibilità”. Da qui la necessità di far comprendere ai giovani sacerdoti che questo sostegno è frutto di un meccanismo regolato dal Concordato tra la Chiesa in Italia e lo Stato. Possiamo dare perché riceviamo – ha concluso – e non dobbiamo avere paura o vergogna di chiedere perché non chiediamo per noi ma chiediamo per la Chiesa, per la comunità”. Ed in questo contesto, bisogna “avere uno sguardo nuovo e profetico” divenendo importante “il rispetto per quello che riceviamo che non è personale, ma è per il nostro ministero, la nostra missione, il nostro servizio” in quanto “la Chiesa ci sostiene e ci accompagna” in questo. Di “corresponsabilità e trasparenza nella gestione delle comunità” ha invece parlato don Claudio Francesconi economo della Cei, secondo il quale “non si può chiedere corresponsabilità alle persone se non c’è trasparenza” invitando a “fare della gestione economica un atto di missione e comunione” e in quanto “luogo testimoniale non si può pensare che la gestione delle risorse non ci riguarda”. L’8xmille, per don Claudio, altro non è che “uno strumento di democrazia fiscale, come lo sono anche il 5xmille e il 2xmille”. A fare una sorta di excursus del sistema di sostentamento al Clero, di cui quest’anno ricorre il 40/mo della sua istituzione, è stato il direttore generale dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero, Claudio Malizia, che ha approfondito il funzionamento del sistema di sostegno al clero, evidenziando come questo modello garantisca equità e stabilità ai sacerdoti nel loro ministero. Presente all’incontro anche Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione Sostegno Economico della Cei, che ha spiegato quelle che sono le finalità del servizio Spse, sollecitando tutti ad “educare le comunità al dono” non perdendo di vista “la trasparenza che deve essere qualitativa e quantitativa” e ad essere “coerenti con la testimonianza e i principi del Vangelo” perché “essere Chiesa cattolica vuol dire fare la differenza”. Nel corso della seconda giornata, prima dei laboratori pastorali le cui finalità sono state spiegate da Letizia Franchellucci, addetta alla segreteria, amministrazione e sviluppo dei progetti sul territorio, ci sono stati i contributi video di monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei; monsignor Erio Castellucci, vicepresidente della Cei; monsignor Domenico Pompili, presidente della Commissione Episcopale Cultura e Comunicazioni Sociali. Ad introdurre i video e avviare la riflessione con i seminaristi e i giovani sacerdoti, don Enrico Garbuio, Assistente Pastorale e Spirituale di Sovvenire, il quale ha ricordato ai presenti che si è “nel tempo della conversione, il cui luogo privilegiato è la vita, la quotidianità. Il denaro al servizio della comunità – ha concluso – è grazia, ma diventa sterco del diavolo nel momento in cui lo tengo solo per me”. Monsignor Baturi, nel ripercorrere i 40 anni di storia del sistema di finanziamento della Chiesa cattolica, ha sollecitato una “partecipazione attiva” per “poter condividere fino in fondo questi valori e farsi parte diligente affinché vengano compresi da chi, con atti semplici, può aiutare la Chiesa a realizzare la propria missione in Italia e nei Paesi che guardano a noi con fiducia”, non perdendo di vista i valori che devono diventare “motivo di riflessione e di educazione per i seminaristi, il clero e tutto il popolo cristiano, perché questo è un modo concreto in cui la comunità può farsi corresponsabile della missione della Chiesa, affinché si possa continuare a fare del bene a tanti”. Dal canto suo, monsignor Castellucci partendo dall’ auspicio di papa Francesco a pochi giorni dalla sua elezione “Come vorrei una Chiesa povera per i poveri”, ha rimarcato che “il sostentamento del clero non deve essere un privilegio, ma uno strumento per la missione evangelica che si realizza nella sobrietà, nella condivisione e nel riscatto”. Là dove “povertà” non deve necessariamente significare “rinunce clamorose, ma utilizzare i beni per chi ha bisogno. Il Papa ci chiede di essere pellegrini di speranza. Abbiamo il dovere di gestire i beni con responsabilità, senza sprechi, perché il clero possa dedicarsi pienamente alla missione senza preoccupazioni materiali indebite. Se non lo facciamo, le nostre parole saranno dette al vento. Dobbiamo essere fedeli al Vangelo, che ci chiede di essere una Chiesa povera per i poveri”. L’importanza della comunicazione per Sovvenire, è stata sottolineata da monsignor Pompili, che ha fatto notare che non si tratta di “pubblicità ma di testimonianza. Lo stile adottato negli spot dell’8xmille – ha aggiunto – ha il sapore del reportage, mostrando concretamente il bene che viene fatto. È essenziale che la Chiesa comunichi in modo chiaro e trasparente il senso di questo sistema, facendo comprendere che l’8xmille non è un privilegio, ma un’opportunità per sostenere la missione della Chiesa a servizio di tutti”. Per monsignor Pompili, infine, “la strategia del Sovvenire ha cinque obiettivi: farsi capire, affrontare la crisi, il paradosso come nuova forma di alleanza, includere attraverso la comunicazione e, da ultimo ma non per importanza, avvalersi delle possibilità del nuovo contesto che oggi definiremmo post-mediale”. Su tutto “linguaggi comprensibili a tutti”. A conclusione della due giorni a Catanzaro, don Enrico ricorda ai presenti come “il Vangelo di Gesù elimini ogni separazione tra sacro e profano, rendendo “piena di grazia” qualsiasi realtà. Nella fede nulla è di poco conto e nulla è perduto: denaro, ordine, pulizia, buona amministrazione dei beni, inventario sono parole che entrano di diritto non solo nella Regola di Benedetto, ma anche nel vocabolario di

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Don Marco Mastroianni nominato consulente ecclesiastico regionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italian

  Don Marco Mastroianni è il nuovo consulente ecclesiastico regionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani. Lo hanno nominato, nei giorni scorsi, i Vescovo calabresi durante la sessione invernale della Conferenza episcopale calabrese. Nei giorni 27 e 28 gennaio, infatti, si è svolta nei locali del Seminario Arcivescovile di Reggio Calabria la sessione invernale della Conferenza Episcopale Calabra, presieduta da S.E. Mons. Fortunato Morrone, con la partecipazione di tutti i vescovi ordinari della Regione e dei vescovi emeriti: S.E. Mons. Mondello, S.E. Mons. Rimedio, S.E. Mons. Milito, S.E. Mons. Renzo, S.E. Mons. Bonanno. Tutti i vescovi hanno accolto con gioia S.E. Mons. Alberto Torriani, arcivescovo eletto di Crotone – S. Severina, rinnovando gli auguri per la sua elezione. Con Papa Francesco, i presuli hanno riaffermato, nella “giornata della memoria”, la necessità che l’orrore della Shoah non sia mai dimenticato e hanno dichiarato la loro vicinanza a chi oggi soffre per la guerra, in particolare agli Israeliani e ai Palestinesi. Con le parole del Santo Padre, i vescovi hanno affermato che “ogni essere umano, sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, è sacro, prezioso agli occhi di Dio e ha diritto a vivere in pace”. Essi hanno elevato insieme la loro preghiera anche per la pace in Ucraina e in tutte le parti del mondo e hanno riaffermato che con la guerra si perde sempre tutto. La sessione è stata caratterizzata dal cammino di approfondimento del delicato tema della formazione dei futuri presbiteri in vista di un progetto comune, che da tempo costituisce motivo di appassionato dialogo e di confronto tra i presuli. Nel pomeriggio di lunedì i vescovi hanno partecipato all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro e del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano di Appello, con la prolusione del prof. Domenico Bilotti, professore di Diritto Canonico e Matrimoniale dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, dal titolo: “Chiesa e Stato nell’amministrazione della giustizia ecclesiastica: i requisiti per un dialogo efficace e servizio delle strutture giudiziarie”. La Conferenza Episcopale Calabra ha confermato come vicario giudiziale per il quinquennio 2025-30 mons. Vincenzo Varone, della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea; coadiuvato come vice vicari da don Marcello Froio, dell’arcidiocesi di Catanzaro – Squillace e da don Pasquale Zipparri della diocesi di Cassano all’Jonio; amministratore sarà il diacono dottor Francesco Ielo, dell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. La riflessione dei vescovi è proseguita con una dettagliata relazione della dottoressa Chiara Griffini, presidente del Servizio Nazionale della Tutela Minori e – in collegamento da remoto – della coordinatrice nazionale, dottoressa Emanuela Vinai. S.E. Mons. Alberti, vescovo delegato per i Problemi Sociali e il Lavoro, ha presentato le proposte della Commissione per il triennio 2025-27. Il tema del lavoro ha indotto i presuli a riflettere insieme sui problemi sociali della Regione, esprimendo viva preoccupazione per la mancanza della tutela delle persone fragili che trovano nella piaga del gioco d’azzardo una vera e propria condanna. I vescovi chiedono con forza alle autorità competenti una responsabile presa in carico di questo grave problema, che anziché diminuire si sta incrementando. Un’altra preoccupazione espressa dai vescovi è la Sanità calabrese che continua a manifestare gravi carenze a danno dei più poveri. I presuli hanno auspicato una maggiore collaborazione tra le Commissioni di Pastorale Sociale, del Lavoro, Caritas e Pastorale della Salute e, inoltre, maggior coinvolgimento e collaborazione tra tutte le Commissioni della CEC, col desiderio che esse siano sempre più un punto riferimento nello spirito della sinodalità. In seguito al decesso del delegato regionale FACI, mons. Franco Maio, dell’arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, i vescovi hanno nominato, come da Statuto, il primo dei non eletti, don Giuseppe Repaci, dell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. Infine, hanno preso atto della lettera loro inviata dall’Ispettorato per la Calabria dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon. The post Don Marco Mastroianni nominato consulente ecclesiastico regionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italian first appeared on Lamezia Nuova.

Chiesa, In primo piano, La Parola del Vescovo, Mons. Vittorio Moietta, Vita Diocesana

Cattedrale SS. Pietro e Paolo, Basilica Madonna della Quercia e Santuario Madonna di Dipodi chiese Giubilari

  Il 29 dicembre prossimo, insieme a tutte le Chiese particolari, anche nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo in Lamezia Terme, sarà celebrata l’Eucaristia come solenne momento di apertura dell’Anno Giubilare in Diocesi. Questo quanto stabilito con un decreto dal Vescovo, monsignor Serafino Parisi, che, nel sottolineare che “con la Bolla Spes non confundit, del 4 maggio 2024, il Santo Padre Francesco ha indetto il Giubileo Ordinario per l’Anno del Signore 2025” che inizierà il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa nella papale Basilica di San Pietro in Vaticano e si concluderà il 28 dicembre 2025, ha anche deciso che, insieme alla Cattedrale, “Chiesa Madre di tutte le chiese e dei fedeli della Diocesi di Lamezia Terme”, secondo le indicazioni del Santo Padre, siano da considerarsi “luoghi giubilari” anche i Santuari mariani: la Basilica Santuario della Madonna della Quercia in Conflenti; il Santuario della Madonna di Dipodi in Feroleto Antico “Particolare dono di grazia anche nell’Anno Santo 2025 – scrive nel decreto monsignor Parisi – sarà la possibilità di ottenere l’Indulgenza plenaria, espressione della misericordia di Dio che raggiunge il peccatore perdonato e lo libera dalle conseguenze del suo peccato. Pertanto, durante il Giubileo, ai fedeli che compiranno pie visite nelle suddette Chiese sarà possibile ottenere pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio, alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Romano Pontefice) e secondo le specifiche indicazioni della Penitenzieria Apostolica che consente di conseguire l’Indulgenza Giubilare a quanti “individualmente, o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio”. Il Vescovo, infine, invita “tutti a far sì che, in modo particolare nella Chiesa Cattedrale ove riposano le sue spoglie, i momenti giubilari possano diventare occasione propizia per approfondire la conoscenza della figura del Servo di Dio Vittorio Moietta e specialmente del messaggio di fede, speranza e carità che la sua testimonianza ci ha lasciato”.   Saveria Maria Gigliotti   Decreto Chiese Giubilari The post Cattedrale SS. Pietro e Paolo, Basilica Madonna della Quercia e Santuario Madonna di Dipodi chiese Giubilari first appeared on Lamezia Nuova.

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Saute mentale e solitudine, temi molto cari alla Chiesa

Introdotta nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, anche quest’anno il 10 ottobre è stata celebrata la Giornata Mondiale per la Salute Mentale. Questo argomento è molto caro anche alla Chiesa Cattolica Italiana, tanto che nel mese di marzo di quest’anno si è svolta la settima edizione di “La Chiesa Italiana e la salute mentale”, organizzato presso il palazzo della Cancelleria a Roma. L’ultimo tema affrontato è stato quello delle Grandi Solitudini. Vorrei brevemente soffermarmi su questo aspetto: la solitudine. Una persona sola può diventare una patologia o un problema? Spesso associata a mancanza di empatia, sociopatia o disturbi come la sindrome di hikikomori, il disturbo schizoide o altri problemi legati alla costruzione di relazioni la solitudine sta diventando un vero e proprio dramma sociale. Un autentico peso. E si sa, le persone sono stanche di portare i pesi degli altri. Sono già abbastanza occupate dai propri guai. Aprendo l’agenda, dalle 7 del mattino alle 23 abbiamo in programma diversi incontri con guai e problemi. Non possiamo farci carico di ulteriori problemi. Cosi facendo il solo, che è simile a un tavolo a quattro gambe il quale ne ha perso una, non trova mai l’artigiano che lo aiuta a recuperare l’equilibrio. A tutto questo naturalmente affianchiamo giustificazioni validissime, che vanno dal non essere un terapeuta a un non sentircela a gestire determinate situazioni. Tutte queste sono ragioni difficilmente smentibili. Del resto, io, Francesco, 40 anni, non sono “uno bravo” e tu che ti fai prossimo a me, per le tue difficoltà… meriti “uno bravo”, anzi, il migliore! Peccato…c’è un piccolo problema, che fa cadere come un castello di carte con un tornato queste nostre difese. Dinanzi a noi, non abbiamo una patologia, che richiede scienza per essere curata, bensì una persona. Abbiamo un umano che ci domanda il più delle volte semplice prossimità. E per garantire la prossimità, una mano tesa, non abbiamo certo bisogni di particolari skill e competence… Torniamo umani e se non l’abbiamo ancora fatto accarezziamo e lasciamoci accarezzare nei nostri punti deboli. Solo così torneremo a rinascere.   Don Francesco FarinaDirettore Diocesano Ufficio di Pastorale della Salute The post Saute mentale e solitudine, temi molto cari alla Chiesa first appeared on Lamezia Nuova.

Chiesa, In primo piano, La Parola del Vescovo

Il vescovo Parisi è il nuovo moderatore dell’Istituto Teologico Calabro

Nel Seminario Vescovile di San Marco Argentano mercoledì 11 settembre, alle ore 10:00 si è svolta la prima sessione ordinaria della Conferenza Episcopale Calabra per il nuovo anno pastorale 2024/25. Erano presenti i vescovi ordinari, eccetto S.E. Mons. Checchinato e S.E. Mons. Oliverio, assenti giustificati. Erano presenti altresì gli Emeriti S. E: Mons. Renzo, S.E. Mons. Milito e S.E. Mons. Bonanno. I vescovi hanno espresso il loro rammarico per la partenza di S.E. Mons. Angelo Raffaele Panzetta, eletto come arcivescovo coadiutore della sede metropolitana di Lecce, ma hanno accolto anche con gioia questa sua nomina, gli hanno assicurato la loro preghiera e i loro auguri vivissimi per il nuovo servizio pastorale. Contestualmente, essi hanno eletto come suo successore in quanto Moderatore dell’Istituto Teologico Calabro S.E. Mons. Serafino Parisi. I vescovi hanno riflettuto su diversi temi riguardanti le Chiese di Calabria, afferenti al grande tema dell’educazione: del processo ormai quasi portato a compimento del nuovo Istituto Teologico Calabro intitolato a S. Francesco da Paola, del nuovo Seminario e del progetto formativo; si è parlato della formazione dei Seminaristi alla missione in previsione del Convegno Nazionale dei Seminaristi che si svolgerà a Reggio Calabria dal prossimo 26 febbraio al 1 marzo; della cura dei presbiteri e delle coppie in crisi, anche alla luce di Amoris Laetitia; del problema dell’usura, sempre più preoccupante nella nostra Regione e della eventuale istituzione di un coordinamento regionale delle Fondazioni Antiusura. Particolare attenzione si è data al tema della tutela dei minori, approvando il programma regionale di formazione del nuovo anno per tutti i membri della Comunità ecclesiale Si è convenuto, inoltre, sull’importanza di dare risposte comuni e condivise su varie tematiche pastorali, valorizzando anche l’apporto delle Commissioni regionali: si è iniziato con la Caritas, procedendo fra l’altro alla designazione del nuovo Direttore/Segretario della Commissione nella persona di don Mario Marino, della diocesi di Cassano all’Jonio. The post Il vescovo Parisi è il nuovo moderatore dell’Istituto Teologico Calabro first appeared on Lamezia Nuova.

Chiesa, In primo piano, La Parola del Vescovo

Una Chiesa che lotta per i più deboli non può tacere di fronte ai rischi dell’Autonomia Differenziata

Il bilancio di due anni di attività pastorale di monsignor Serafino Parisi intervistato da Giuseppe Smorto per il “Quotidiano del Sud”. È una Chiesa che si batte per i poveri e i più deboli e che china la testa solo dinanzi al suo Signore e non a chi vorrebbe prenderne il posto – seppure in terra – quella che viene fuori dalla conversazione tra monsignor Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme, e Giuseppe Smorto, già direttore di Repubblica.it, pubblicata sul numero odierno (27 luglio 2024, p. 6) del “Quotidiano del Sud”. L’intervista traccia anche un bilancio di due anni di attività pastorale (l’ingresso in Diocesi di monsignor Parisi è avvenuto il 9 luglio del 2022). Al netto dell’amarezza per qualche incomprensione e qualche “dispetto digitale”, emerge un impegno che caratterizza tutta la Chiesa calabrese ma che qui a Lamezia Terme, città che è il baricentro della regione nel bene e nel male, ha un significato sicuramente peculiare: “La Chiesa calabrese ha un altro volto – dice a Smorto monsignor Parisi – possiamo dire che è stata ricostruita, è un punto di riferimento fortissimo, un calmiere sociale. Diamo sostegno ai diseredati, li strappiamo alla delinquenza (…). Anche questo è welfare sociale”. E, a proposito di welfare, monsignor Parisi racconta al giornalista le iniziative intraprese dalla Diocesi come l’ambulatorio solidale, aperto grazie al lavoro di un’associazione di volontari presso la Cittadella della Carità che ha erogato in sedici mesi oltre quattromila visite, consentendo ad alcune persone di poter essere visitate per la prima volta da uno specialista. E, ancora, una lavanderia, una mensa, un centro diurno, un dormitorio, tutti servizi erogati in forma gratuita. Oltre ad una riflessione proattiva per individuare e intervenire sulle cause della povertà, che nel suo nucleo si mostra pure come povertà culturale. La Chiesa aiuta a coprire così un fabbisogno che lo Stato non riesce a soddisfare se non per un terzo degli aventi diritto. Monsignor Parisi è consapevole che questo impegno, seppur lodevole, non è sufficiente ma è altrettanto consapevole del fatto che “potrebbe andare anche peggio”. Con i tagli brutali delle prestazioni che verranno fuori nel prossimo futuro rischiano di farne le spese “anche i bambini portatori di handicap, le categorie più deboli, svantaggiati due volte”. Ecco perché – ed è questo il punto nodale della conversazione – tanta “sana indignazione” da parte dei vescovi verso una riforma che non potrà che essere iniqua per le regioni meridionali come quella dell’autonomia differenziata. “Il Sud – dice monsignor Parisi – diventerà una zavorra e trascinerà giù tutto il Paese”. In questa situazione il tanto annunciato Ponte finisce per apparire come un paio di “occhiali d’oro” messi sul naso di un ipovedente. Di fronte a un disastro sociale già annunciato la Chiesa non può e non deve rimanere in silenzio ecco perché, ricorda il Vescovo, “abbiamo organizzato delle sedute pubbliche di incontro e dibattito, coinvolto la Consulta dei Laici, i capi scout e altre associazioni, anche laiche. Abbiamo chiamato il professore Marcello dall’UniCal, cercato le ragioni del sì e quelle del no”. Ed ecco perché tanto attivismo ha finito per dare fastidio ma – come conclude efficacemente l’intervista – “non siamo stati zitti. Anche i vescovi nel loro piccolo alzano la voce”. The post Una Chiesa che lotta per i più deboli non può tacere di fronte ai rischi dell’Autonomia Differenziata first appeared on Lamezia Nuova.

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