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Attualità, In primo piano, Vita Diocesana

Forum sulla Polis, Matteo Truffelli chiude la serie di incontri

Con la relazione su “L’oblio della rappresentanza politica, come favorire una partecipazione attiva” di Matteo Truffelli, già presidente nazionale di Azione Cattolica e presidente della Fondazione Mazzolari, si concludono domani gli appuntamenti del Forum di Dottrina sociale della Chiesa sulla Polis “Quale visione di città, quali prospettive per il comprensorio lametino?”. L’appuntamento è alle ore 18.30 nell’auditorium del complesso interparrocchiale S. Benedetto. Membro dell’Associazione italiana degli Storici delle dottrine politiche, Laureato con Lode in Filosofia presso l’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel 2001 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in “Storia dell’Italia Contemporanea” presso l’Università degli Studi Roma Tre, è Professore ordinario di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Parma. s.m.g. The post Forum sulla Polis, Matteo Truffelli chiude la serie di incontri first appeared on Lamezia Nuova.

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“Parole per la Vita”, i giovani incontrano il dottore Nisticò

“Fisico o corpo?”. Queste le “Parole per la vita” del terzo incontro con i giovani (dei sette previsti) che si terrà domani (giovedì 19 dicembre) alle 18.30 nell’ex seminario vescovile con la testimonianza del dottor Massimo Felice Nisticò. Questi appuntamenti aperti a tutti, anche a giovani non credenti e in ricerca, organizzati dalla Pastorale Giovanile della Diocesi, e fortemente voluti dal Vescovo, monsignor Serafino Parisi, nascono dall’esigenza di “iniziare a dialogare e a ragionare con i giovani su temi fondamentali” partendo da alcune “parole che hanno peso” che, nel corso del primo incontro, sono state proprio indicate dai ragazzi presenti. Un’iniziativa, quindi, che come sottolineato da monsignor Parisi nel corso della conferenza stampa di presentazione delle iniziative dell’Anno Pastorale, “conferma la nostra attenzione, come Chiesa diocesana, al mondo giovanile e risponde a una precisa sollecitazione, venuta da alcuni giovani della nostra Diocesi, ad affrontare insieme a loro determinati temi”. s.m.g. The post “Parole per la Vita”, i giovani incontrano il dottore Nisticò first appeared on Lamezia Nuova.

Giubileo 2025, In primo piano, Mons. Vittorio Moietta, Vita Diocesana

Causa Beatificazione Mons. Moietta; aperti i Plichi al Dicastero delle cause dei Santi

Altro momento importante nel cammino della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Mons. Vittorio Moietta. Stamani, infatti, presso il Dicastero delle Cause dei Santi, alla presenza degli Officiali Federico Favero ed Eliana Versace, il Postulatore, don Marco Mastroianni, ha partecipato all’apertura ufficiale dei quattro plichi contenenti la documentazione raccolta nel corso dell’Inchiesta sull’eroicità delle virtù del Servo di Dio, che, sigillati durante la Sessione di chiusura, erano stati consegnati al Dicastero ad ottobre scorso dallo stesso Postulatore. Ora si attende lo studio dei documenti da parte del Dicastero per ottenere il Decreto che dichiarerà la validità giuridica dell’Inchiesta. Saveria Maria Gigliotti The post Causa Beatificazione Mons. Moietta; aperti i Plichi al Dicastero delle cause dei Santi first appeared on Lamezia Nuova.

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“Quello che ci dice l’Immacolata Concezione è che Dio continua a credere nelle sue creature”

“Quello che ci dice l’Immacolata Concezione è che Dio continua a credere nelle sue creature”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel concludere l’omelia della Santa Messa da lui presieduta in Cattedrale nella ricorrenza della festa dell’Immacolata Concezione. Dio, ha aggiunto il Vescovo, “poteva salvare l’umanità in tanti modi. Invece no. Chiede a Maria di Nazareth, – certamente dall’inizio preservata per grazia dal peccato originale – una creatura, rappresentante di tutta l’umanità, di dire che Dio crede ancora nell’umanità, nelle sue creature ed è attraverso di loro che mettendo, accogliendo l’amore originario di Dio Padre, l’uomo ancora può non dirsi barbaro, nemico, può rivale”. Non perché non ci siano ma, “dato che Dio crede ancora nell’umanità, l’uomo per il progetto di Dio può dirsi ancora figlio e fratello. Per questo Maria è madre, perché abbiamo la possibilità, come creature, di riconoscerci, figli e fratelli”.   Facendo riferimento alla seconda lettura tratta dalla lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, monsignor Parisi, ha sottolineato che “nel testo di Paolo ci è detto qual è il motivo per il quale il Signore non può che pensare il bene per le sue creature: noi siamo dentro un pensiero divino, un modo di essere di Dio, che è un pensiero che nasce, trova consistenza e termina nel suo amore. Quindi, l’atto costitutivo della creatura viene dall’amore di Dio e la volontà di Dio non può essere distaccata da questo suo moto di amore sovrabbondante dal quale vengono creati la terra, il cielo, il mare, tutta l’umanità. Paolo questo lo spiega molto bene e dice che noi siamo stati fatti secondo il progetto di Dio che altro non è che il disegno d’amore della sua volontà. Noi siamo dentro questo disegno di amore. E, allora – ha chiesto il Vescovo – , come si colloca, ancora una volta, la libertà dell’uomo? Che cosa vuole realizzare Dio per le sue creature? Qui ci viene in aiuto la prima lettura che abbiamo ascoltato questa sera tratta dal libro della Genesi” dove il limite che il Signore pone non si trova al di là della libertà ma si trova dentro di essa ed è fondamentale per la stessa libertà che “deve essere percorsa, attuata, vissuta nella consapevolezza che noi siamo costitutivamente limitati, fragili e la filitudine è dentro la nostra vita ed è per il bene della nostra esistenza”. Al termine della Santa Messa, il Vescovo, approfittando di un momento di tregua della pioggia, ha omaggiato la “Madonnina” in una cerimonia informale. Il tradizionale omaggio floreale al quale presenziano anche i Vigili del fuoco, infatti, era stato annullato a causa del maltempo. Saveria Maria Gigliotti The post “Quello che ci dice l’Immacolata Concezione è che Dio continua a credere nelle sue creature” first appeared on Lamezia Nuova.

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Inaugurato defibrillatore chiesa del Rosario in Accaria di Serrastretta

Con un’aria già immersa nelle feste natalizie che la Chiesa, pellegrina sulla Terra, si appresta a vivere con animo gioioso e riconoscente, l’inaugurazione e la benedizione del defibrillatore pubblico che, da qui a poco, sarà installato nella piazza antistante la Chiesa del Rosario, ad Accaria, nel comune di Serrastretta, appaiono gesti particolarmente significativi. Questi richiamano il cuore di ciascuno all’importanza del ricordo di quanti soffrono nel corpo e nello spirito e sollecitano le menti e l’animo a mettersi a servizio di coloro che hanno bisogno di un pronto intervento d’aiuto, in caso di necessità stringente. Sono state proprio queste le linee guida dell’incontro che si è svolto presso il Santuario “San Giovanni Paolo II”, nel comune di Feroleto Antico. Nell’ambito della presentazione del libro “Ci ho messo il cuore”, monsignor Serafino Parisi, insieme alla comunità tutta della parrocchia “S. Maria Immacolata”, ha ringraziato l’autore Antonio Gigliotti, non solo per la condivisione dei suoi pensieri e delle sue esperienze all’interno del suo lavoro, ma anche e soprattutto per il generoso dono di cui si è reso benefattore. Il Vescovo, nel ricordare l’episodio che costituisce l’incipit del libro, ha concluso il suo primo intervento evidenziando che “c’è sempre un’altra tappa da raggiungere, un’altra asticella da superare. Questo è il grande gioco della vita per coloro che si mettono a servizio degli altri. La maratona non è mai, così come la vita, una sfida per vedere fino a che punto io ce la possa fare. La vita, così come una maratona, è un’occasione per ribadire che, con l’impegno, e nella consapevolezza della fragilità e del limite, le cose si possono guardare anche dall’altra parte del traguardo. E questo è la cosa più bella. Il secondo insegnamento, che quest’iniziativa ci consegna, è che più guardiamo i nostri limiti più cresciamo e andiamo avanti.” L’incontro è proseguito con la testimonianza di vita dell’autore Antonio Gigliotti, il quale ha ribadito ulteriormente, arricchendo le sue parole con il racconto degli episodi salienti della sua esperienza, narrati altresì nel libro, l’importanza di dare voce alla fragilità, nonché di comprendere sino in fondo che ne siamo tutti accomunati. Alla luce della caducità della nostra vita terrena, diviene necessario, come da lui sottolineato, essere grati nei confronti di tutte le azioni quotidiane, apparentemente banali, ma che in realtà costituiscono un tesoro prezioso e inestimabile. L’importanza di uno strumento come quello del defibrillatore pubblico, benedetto alla fine della serata, si spiega, da un punto di vista clinico, anche a partire dalle statistiche che suggeriscono, come efficacemente ricordato da Alfredo Latelli, istruttore del corso Blsd (supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione precoce), che un gran numero di italiani, ogni anno, perde la vita a causa di arresto cardiaco improvviso. La preparazione e la prontezza d’animo della cittadinanza, avvalendosi di strumenti capillarmente diffusi sul territorio, potrebbero rappresentare una vera ancora di salvezza per quanti soffrono. Da qui la necessità di istruirci all’uso di tali dispositivi, affatto complesso, viste le moderne tecnologie, per far in modo che essi possano avere significato e possano espletare il loro compito. La professione medica è di certo assai nobile, ma lo è altrettanto, come ha ricordato monsignor Parisi in chiusura, la fortezza di spirito che ci rende responsabili della vita del prossimo e custodi della preziosità della loro esistenza. Ecco che il Natale acquista il suo vero significato, quando esso si rende occasione di riflessione più attenta a bisogni concreti di un’umanità che soffre e geme, ma che dalla sofferenza trae l’impulso di luce e di vita per risalire dalle tenebre. Il dono del defibrillatore pubblico, di cui Latelli ha esplicato l’utilità e la modalità d’uso, con una piccola dimostrazione pratica su di un manichino, è stato accolto con entusiasmo dal parroco della Parrocchia “S. Maria Immacolata”, don Francesco Benvenuto, che non ha mancato di mostrarsi riconoscente nei confronti di quanti hanno reso e renderanno possibile un tale arricchimento della nostra comunità. Gesto, questo, che potrà fungere da monito, affinché si prosegua in tal direzione anche in altri luoghi del comprensorio lametino. Mariagrazia Fragale The post Inaugurato defibrillatore chiesa del Rosario in Accaria di Serrastretta first appeared on Lamezia Nuova.

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Giudice e Borges De Godoy domani saranno ordinati Diaconi in Cattedrale

Domani sera alle 18.30 in Cattedrale, il Vescovo, Mons. Serafino Parisi, ordinerà altri due nuovi diaconi. Si tratta del diacono permanente Francesco Giudice parrucchiere, sposato, padre di cinque figli e nonno di tre nipoti, della parrocchia San Giovanni Calabria (anche se la sua vocazione è maturata all’interno della Comunità dei missionari della Via), e del diacono Renato Francisco Borges De Godoy, brasiliano, appartenente alla missione Belem, una comunità internazionale che si è messa al servizio dei più poveri. Quello di domani, quindi, a distanza di una settimana, sarà un altro momento di gioia per la Chiesa di Lamezia con l’istituzione di altri due nuovi diaconi il cui ministero è stato definito dal Concilio Vaticano “della liturgia, della parola e della carità’. Il diacono, pertanto – è detto nel Direttorio per il ministero pastorale dei vescovi ‘apostolorum successores’ – , partecipa secondo un modo proprio delle tre funzioni di insegnare, santificare e governare, che corrispondono ai membri della Gerarchia. Egli proclama e illustra la Parola di Dio; amministra il Battesimo, la Comunione e i Sacramentali; anima la comunità cristiana, principalmente in ciò che si riferisce all’esercizio della carità e all’amministrazione dei beni. Il ministero di questi chierici, nei suoi differenti aspetti, è penetrato dal senso di servizio che dà nome all’ordine “diaconale”. Come nel caso di qualunque altro ministro sacro, il servizio diaconale si rivolge in primo luogo a Dio, e, in nome di Dio, ai fratelli; ma la diaconia è anche servizio all’episcopato e al presbiterato, ai quali l’ordine diaconale è legato da vincoli di obbedienza e di comunione, secondo le modalità stabilite dalla disciplina canonica”. Saveria Maria Gigliotti The post Giudice e Borges De Godoy domani saranno ordinati Diaconi in Cattedrale first appeared on Lamezia Nuova.

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“Rivestiamo l’umanità con la trama dell’amore e l’ordito della fiducia”

“Ritessere relazioni significa mettere l’uomo nelle condizioni di entrare in relazione con tutti gli altri. Questa è l’opera che siamo chiamati a realizzare. Si tratta di adoperarsi perché ogni uomo, al quale è stata strappata di dosso la veste della dignità, sia ristabilito nella sua condizione originaria”. Così il vescovo di Lamezia Terme mons. Serafino Parisi che, ieri, in Cattedrale, ha presieduto la veglia diocesana di preghiera per le vittime e i sopravvissuti degli abusi, promossa dal servizio diocesano tutela minori e adulti vulnerabili con il coinvolgimento di diverse parrocchie. Prendendo spunto dal tema scelto dalla Chiesa Italiana per la giornata nazionale di quest’anno, “Ritessere fiducia”, e dal brano biblico proposto sulla vicenda di Giuseppe e dei suoi fratelli, mons. Parisi ha sottolineato come “nel mistero di Dio, quello che nei pensieri degli uomini è espressione di malvagità e cattiveria può trasformarsi in storia di salvezza. Giuseppe, disprezzato dai suoi fratelli che volevano ucciderlo, diventa poi viceré d’Egitto e strumento per una nuova possibilità di vita per il popolo d’Israele”. Ritornando sull’immagine della tunica “che simboleggia la dignità dell’uomo attraverso la quale egli si mette in rapporto con gli altri con relazioni di bellezza, fiducia, trasparenza”, il vescovo di Lamezia ha richiamato il compito della comunità cristiana che “non è quello di cucire o ricucire uno strappo, ma di rivestire l’uomo della sua dignità originaria. Mettendo insieme la trama delle relazioni umane attraverso la fiducia, anche attraverso il nostro limite , il Signore può insinuarsi ancora una volta nella storia dell’umanità per ridare speranza, con la forza dell’amore che rigenera tutti e tutto. La veste nuova, che siamo chiamati a dare all’umanità, è quella che ha come trama l’amore e come ordito la fiducia. Fiducia e amore, insieme, aprono alla speranza”. “Il Signore è il primo a ritessere fiducia con noi uomini – ha concluso Parisi – Vi invito ad essere, dentro la storia,  coloro che portano questo “tessuto” che riveste l’umanità di una dignità fatta di fiducia nella paternità di Dio e nell’amore del Padre che ci attraversa e che, attraverso di noi, possiamo far giungere ad ogni uomo”. Salvatore D’Elia     The post “Rivestiamo l’umanità con la trama dell’amore e l’ordito della fiducia” first appeared on Lamezia Nuova.

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Cattedrale SS. Pietro e Paolo, Basilica Madonna della Quercia e Santuario Madonna di Dipodi chiese Giubilari

  Il 29 dicembre prossimo, insieme a tutte le Chiese particolari, anche nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo in Lamezia Terme, sarà celebrata l’Eucaristia come solenne momento di apertura dell’Anno Giubilare in Diocesi. Questo quanto stabilito con un decreto dal Vescovo, monsignor Serafino Parisi, che, nel sottolineare che “con la Bolla Spes non confundit, del 4 maggio 2024, il Santo Padre Francesco ha indetto il Giubileo Ordinario per l’Anno del Signore 2025” che inizierà il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa nella papale Basilica di San Pietro in Vaticano e si concluderà il 28 dicembre 2025, ha anche deciso che, insieme alla Cattedrale, “Chiesa Madre di tutte le chiese e dei fedeli della Diocesi di Lamezia Terme”, secondo le indicazioni del Santo Padre, siano da considerarsi “luoghi giubilari” anche i Santuari mariani: la Basilica Santuario della Madonna della Quercia in Conflenti; il Santuario della Madonna di Dipodi in Feroleto Antico “Particolare dono di grazia anche nell’Anno Santo 2025 – scrive nel decreto monsignor Parisi – sarà la possibilità di ottenere l’Indulgenza plenaria, espressione della misericordia di Dio che raggiunge il peccatore perdonato e lo libera dalle conseguenze del suo peccato. Pertanto, durante il Giubileo, ai fedeli che compiranno pie visite nelle suddette Chiese sarà possibile ottenere pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio, alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Romano Pontefice) e secondo le specifiche indicazioni della Penitenzieria Apostolica che consente di conseguire l’Indulgenza Giubilare a quanti “individualmente, o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio”. Il Vescovo, infine, invita “tutti a far sì che, in modo particolare nella Chiesa Cattedrale ove riposano le sue spoglie, i momenti giubilari possano diventare occasione propizia per approfondire la conoscenza della figura del Servo di Dio Vittorio Moietta e specialmente del messaggio di fede, speranza e carità che la sua testimonianza ci ha lasciato”.   Saveria Maria Gigliotti   Decreto Chiese Giubilari The post Cattedrale SS. Pietro e Paolo, Basilica Madonna della Quercia e Santuario Madonna di Dipodi chiese Giubilari first appeared on Lamezia Nuova.

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Scagliusi: “rimettere al centro del dibattito pubblico l’amore politico”

E se la crisi della politica fosse collegata alla crisi della famiglia e, prima ancora, alla crisi dell’uomo? Sono capace di cogliere i bisogni e le esigenze degli altri o mi faccio solo portatore dei miei interessi e di quelli del mio gruppo di riferimento? E ancora: è sufficiente parlare male dei politici o dire che i politici sono tutti uguali o devo interrogarmi su cosa faccio io? Sono alcune delle domande/provocazioni con cui si è conclusa la conversazione dell’avvocato Eugenio Scagliusi, protagonista del secondo appuntamento del forum di Dottrina Sociale della Chiesa sulla polis promosso dalla diocesi lametina. “Se la democrazia è malata”, come ha detto Papa Francesco in occasione della Settimane Sociali di Trieste, la cura per Scagliusi “è la partecipazione perché il cuore della politica è rendere partecipi gli altri, prendersi cura di ciò che è comune senza avere paura delle difficoltà insite nel bene comune. Occorre rimettere al centro del dibattito pubblico quello che Papa Francesco chiama l’amore politico e ai cattolici compete contribuire al risanamento del cuore “malato” della politica”.  Se certamente occorre respingere il populismo del “sono tutti uguali”, per il legale “una delle cose più deprimenti delle campagne elettorali è il fatto che si trasformano da momenti programmatici e propositivi in operazioni di mera critica all’operato altrui e di denigrazione dell’avversario. Si va avanti per slogan che sono più popolari, la politica è spesso ridotta alla denigrazione di tutti verso tutti”. Uno dei punti fermi della riflessione di Scagliusi, l’esigenza di superare la separazione tra politica e morale perché “scindere la politica dalla morale significa scindere la politica dalla vita. Vivere politicamente deve trasformarsi in vivere eticamente attraverso gli strumenti del dialogo e dell’azione. Non possiamo immaginare di recuperare la politica se prima non recuperiamo noi stessi, la centralità della dignità dell’uomo, la tensione quotidiana a capire quali sono le esigenze degli altri. Fare politica coincide con la vita, con la presenza  nel mondo, nelle istituzioni, con tutte le difficoltà che ciò comporta.”. “La cittadinanza nei Cieli” dei credenti, secondo Scagliusi, non significa “ripiegarsi su se stessi e alienarsi dalla vita sociale, ma tutto il contrario: significa essere cittadini, qui e oggi, con lo sguardo rivolto al Cielo. Siamo nella storia e in questa storia dobbiamo imparare a stare, con coerenza, competenza, con quell’umiltà che ci fa cogliere i bisogni e le esigenze altrui”. “Iniziamo a fidarci dell’esperienza, della competenza e della professionalità altrimenti la politica rischia soltanto di presentare miraggi verso cui correre nel tentativo quasi disperato di salvezza”, ha concluso il relatore indicando come “cura” della politica malata “la legge del logos-amore senza la quale non faremo grandi passi avanti. Forse potremo risolvere qualche problema, ma non riusciremo veramente ad assumerci la responsabilità della realtà incidendo nella storia e nel diritto. Abbiamo bisogno di testimoni che sappiano coniugare etica e politica, rivendicando il primato dell’uomo interiore, il nostro esserci e il dover operare per il comune”. Ad aprire la conversazione, il vescovo mons. Serafino Parisi che ha ricordato come “l’anima di questi incontri sia il riferimento alla Dottrina Sociale della che non è un concetto astratto, ma si incarna nelle relazioni che si vivono all’interno della polis”. Vivace il dibattito avviato da Scagliusi al termine della relazione, rispondendo alle domande e alle sollecitazioni di diversi cittadini, esponenti delle associazioni e di forze politiche del comprensorio. Salvatore D’Elia The post Scagliusi: “rimettere al centro del dibattito pubblico l’amore politico” first appeared on Lamezia Nuova.

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Chisonga e Gigliotti saranno ordinati Diaconi nella chiesa di San Giovanni Calabria

Domani sera alle 18.00 nella chiesa di San Giovanni Calabria il Vescovo, Mons. Serafino Parisi, ordinerà due nuovi diaconi, i primi del suo episcopato. Si tratta del diacono permanente Ugo Gigliotti della parrocchia Santa Maria Maggiore in Feroleto Antico e del diacono Fr. Venâncio Chisonga appartenente alla Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza che, fondata da san Giovanni Calabria e riconosciuta ufficialmente nel 1932, è composta oggi da circa 300 Fratelli consacrati e Sacerdoti. A questa Congregazione, a Lamezia, è stata affidata proprio la parrocchia di San Giovanni Calabria dove avverrà la celebrazione con il rito di ordinazione. Il servizio dei diaconi nella Chiesa è documentato fin dai tempi apostolici. Una consolidata tradizione, attestata già da sant’Ireneo e confluita nella liturgia di ordinazione, ha visto l’inizio del diaconato nell’evento dell’istituzione dei “sette”, di cui parlano gli Atti degli Apostoli. Nel grado iniziale della sacra gerarchia stanno quindi i diaconi, il cui ministero è stato sempre tenuto in grande onore nella Chiesa. San Paolo li saluta assieme ai vescovi nell’esordio della Lettera ai Filippesi e nella Prima Lettera a Timoteo recensisce le qualità e le virtù di cui devono essere ornati per compiere degnamente il loro ministero. Il diaconato permanente, poi, costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. Poiché i munera che competono ai diaconi sono necessari alla vita della Chiesa, è conveniente e utile che, soprattutto nei territori di missione, gli uomini che nella Chiesa sono chiamati ad un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative “siano fortificati per mezzo dell’imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto della grazia sacramentale del diaconato”. “La via maestra da percorrere – ha detto papa Francesco nel corso di un incontro con i diaconi permanenti – è quella indicata dal Concilio Vaticano II, che ha inteso il diaconato come ‘grado proprio e permanente della gerarchia’”.   Saveria Maria Gigliotti The post Chisonga e Gigliotti saranno ordinati Diaconi nella chiesa di San Giovanni Calabria first appeared on Lamezia Nuova.

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