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Pubblicato il report della Caritas diocesana sulle povertà e risorse 2023

  “I dati raccolti ci confermano che la povertà assume sempre più le vesti di un fenomeno complesso e dalle mille sfaccettature, spesso sostenuto pure da strutture sociali che si autoalimentano.Tra gli esempi più significativi si evidenzia la necessità di beni materiali, che continuano a costituire la richiesta più alta ai Centri di ascolto diocesani, sostenuta anche dall’elevata diffusione di lavori che non permettono un livello di vita dignitoso”. Questo uno dei passaggi chiave tratto dall’introduzione del vescovo, monsignor Serafino Parisi, al “Report della Caritas Diocesana di Lamezia Terme sulle povertà e risorse 2023” che, curato dal direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo, ha raccolto i dati relativi alle povertà ed ai bisogni del territorio grazie anche ad una indagine effettuata dalla stessa Associazione, che ha visto impegnate pure le singole parrocchie, e che ha permesso di avere informazioni dettagliate sullo stato dell’arte contenute nella pubblicazione, edita da GrafichÈditore. Tra i dati riportati nel dossier, emerge che nel 2023, nelle parrocchie si contano 1775 famiglie richiedenti aiuto, per un totale di 5228 persone assistite di cui: 3505 italiani e 1723 stranieri. Inoltre, le famiglie che si rivolgono alle parrocchie diocesane chiedono soprattutto aiuto in generi alimentari, contributi economici per spese sanitarie, farmaci e visite specialistiche, utenze domestiche e affitto. Molto importante per la sua natura è il bisogno immateriale che, seppur minimo in termini numerici, evidenzia il problema della solitudine, in forte aumento, soprattutto presso gli anziani.   Ecco perché, “mentre sempre continua a sperare nell’obiettivo di non dover più erogare certi servizi, perché non più necessari – afferma ancora monsignor Parisi – , la nostra Comunità ecclesiale intende interessarsi della condizione di tutti ed essere capace di leggere i fenomeni sociali in mezzo ai quali è chiamata ad essere testimone dell’amore di Dio. Nel farlo, punto di riferimento certo e attendibile criterio di lettura restano sempre i diritti fondamentali dell’uomo e l’inalienabile valore evangelico della dignità di ogni persona. Pertanto, l’osservazione non si esaurisce certamente in uno sterile esercizio tecnico, ma è orientata ad una maggiore difesa dei diritti e all’advocacy”. Entrando ancora nel merito dei dati raccolti, emerge, ad esempio, che nel 2023 si sono rivolte presso i Centri di ascolto della Caritas diocesana 856 persone (391 donne e 465 uomini) tra cui italiane, marocchine, nigeriane, gambesi, irachene, malesi, ucraine, bengalesi, ghanesi, egiziane, romene, pakistane. Passando alle richieste, emerge che nel 2023 il dato prevalente riguarda i beni materiali quali pacchi, viveri, emporio della solidarietà, vestiario, accesso mensa. Numerose anche le richieste di visite mediche e acquisto farmaci come quelle relative agli alloggi (comprendenti ricerca, aiuti economici per affitti, utenze etc etc).   Numeri, statistiche e grafici che, come sottolinea don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana che ha curato le conclusioni della pubblicazione, “hanno volti precisi, parlano di storie concrete che ogni parrocchia custodisce nel cuore della propria esperienza”. Ecco perché in questo cointesto l’idea di dare vita ad un Osservatorio delle povertà e delle risorse della Diocesi che è in fase di realizzazione per stimolare proposte di intervento di contrasto alle difficoltà che insistono sul territorio, per Pagniello “è un valido supporto al servizio degli operatori pastorali, in grado di connettere la conoscenza con l’azione: le situazioni di fragilità, evidenziate in questo testo, spesso interessano i ragazzi che incontriamo in oratorio, le famiglie e i bambini che incrociamo in occasione dei percorsi in preparazione ai sacramenti, coloro che incontriamo durante le celebrazioni e i momenti comunitari. In questa cornice, l’Osservatorio si esprime quale valido strumento per evangelizzare le comunità attraverso il Vangelo incarnato nella carità e la pedagogia dei fatti, promuovendo allo stesso tempo la nascita di nuove forme di servizio e opere segno che rispondono in modo innovativo ai bisogni emergenti”. Parole, quelle di Pagniello, cui fa eco la riflessione di don Fabio Stanizzo che, contestualmente, ricorda che “la raccolta e l’analisi dei dati realizzate attraverso l’Osservatorio non vuole essere un mero elenco di numeri e grafici ma vuole fornire uno spaccato sulle realtà diocesane, e in modo particolare su quella lametina, fatto di persone, storie, famiglie, partendo dall’interlocuzione privilegiata con i poveri attraverso i centri di ascolto diocesani e soprattutto parrocchiali. Dall’analisi narrata nel report si evince che non si tratta solo di povertà e di disagio materiale ed immateriale in forte aumento, ma anche di una povertà delle relazioni, di una povertà della ‘consapevolezza’ dell’essere detentori di importanti diritti”.   Saveria Maria Gigliotti The post Pubblicato il report della Caritas diocesana sulle povertà e risorse 2023 first appeared on Lamezia Nuova.

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“Il Signore ama incondizionatamente ed ama anche coloro che lo tradiscono, lo rinnegano”

“La festa della Porziuncola ci fa dire che la misericordia di Dio è la consegna ad ognuno di noi della gioia della nostra vita. Però, liberamente dobbiamo entrare dentro questo circuito di amore e farci anche noi, nonostante le nostre ferite, portatori di questo messaggio di amore”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, in occasione della Santa Messa per la Festa del perdono di Assisi presieduta nel Santuario di Sant’Antonio in LameziaTerme. Festa del perdono che, come ha sottolineato il Vescovo “è un’occasione che la Chiesa ci offre collocandola dentro la vicenda bella e felice di San Francesco d’Assisi per riflettere sul grande mistero della Misericordia del Signore che è totalmente lontana dal nostro concetto di perdono, che noi non riusciamo a comprendere pienamente. In un certo senso – ha aggiunto – restiamo spiazzati da questo modo di essere di Dio. Perché lo stile di Dio è perdono, è amore incondizionato, è misericordia. E questo si manifesta in modo particolare sul legno della Croce”. “Noi – ha aggiunto monsignor Serafino Parisi – sappiamo che Gesù si è fatto uomo ed è venuto per mostrarci il volto di Dio. Ci ha mostrato il volto di un Dio Padre che si prende cura dei figli, che non li abbandona. Anzi, questo padre è talmente ‘strano’ ai nostri occhi da dire al figlio ‘se tu vuoi, liberamente, consegna la tua vita, regala la tua vita agli altri perché gli altri possano vivere, gioire e comprendere l’amore che io ho per voi – dice il Signore -, una passione amorosa per tutta l’umanità. E questo si comprende sulla Croce. Perché la croce è segno della debolezza, del limite, ma è anche illustrazione di Dio appassionato dell’umanità, patito dell’uomo che, in Cristo Gesù, soffre e patisce per l’umanità, redimendola”. “E questo è il mistero della Misericordia di Dio – ha proseguito il Vescovo -. Il Signore ama incondizionatamente ed ama anche coloro che lo tradiscono, lo rinnegano”. E, così come agisce con Pietro al quale si rivolge sia quando lo vede per la prima volta che quando lo incontra per l’ultima volta con la stessa parola “seguimi”, il Signore invita tutti noi a ripartire dall’amore: “Ripartiamo dal centro della nostra vita – ha evidenziato monsignor Parisi – perché se tu mi ami possiamo mettere da parte quello che hai fatto e quello che non hai fatto, quello che avresti dovuto fare o avresti potuto fare e non l’hai fatto. Se mi ami possiamo ripartire” perché “tutto può riavere inizio. Tutto si può rinnovare. Tu mi rinneghi, tu mi tradisci, tu parli male di me, ma io continuo ad amarti. Ti do ancora fiducia, anche se umanamente non lo meriteresti più. Questo è il Mistero di Dio: amare anche coloro che lo stavano crocifiggendo. Continuare ad amare: questo è il desiderio di Dio e ci spiazza. Noi siamo qui perché il Signore è buono e misericordioso. Non tiene conto del male ricevuto, ma va avanti. Tu puoi fare tutto quello che vuoi, puoi dire tutto quello che vuoi, puoi scrivere tutto quello che vuoi, ma la tua cattiveria non cambia la mia bontà – dice il Signore -: ecco la misericordia di Dio che travalica tutti i confini. Il Signore ricolloca tutti nella sua fiducia e nel suo amore rigenerante”. “La vita dell’umanità – ha aggiunto il Vescovo – ha tanti motivi per gioire” ed a differenza di coloro “che trasmettono agli altri tensione, paura, terrore, veleno, il Signore dice ‘guardate che voi potete venire alle sorgenti della vita’” perchè “’io sono come la vite’ e questa vite, che è immagine di amore e di relazione intima all’interno della visione biblica, è quella vite che riesce a dichiarare che il Signore è innamorato di noi. Ecco perché il suo atteggiamento nei nostri confronti è quello della misericordia: non sei più schiavo, sei figlio e se sei figlio sei anche erede della salvezza che il Signore ha pensato per ognuno di noi. E sei talmente figlio da poter dire Abbà. Chiamare Dio Abbà, vuol dire papà, padre nel senso intimo della relazione vera ed autentica che c’è tra un padre ed un figlio”. “Il perdono – ha concluso monsignor Parisi – rigenera non solo l’esistenza di chi lo riceve, ma anche di chi lo dona. A partire da ciò il Signore ci invita a generare relazioni d’amore con il suo costante invito: seguimi”.   Saveria Maria Gigliotti The post “Il Signore ama incondizionatamente ed ama anche coloro che lo tradiscono, lo rinnegano” first appeared on Lamezia Nuova.

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Una Chiesa che lotta per i più deboli non può tacere di fronte ai rischi dell’Autonomia Differenziata

Il bilancio di due anni di attività pastorale di monsignor Serafino Parisi intervistato da Giuseppe Smorto per il “Quotidiano del Sud”. È una Chiesa che si batte per i poveri e i più deboli e che china la testa solo dinanzi al suo Signore e non a chi vorrebbe prenderne il posto – seppure in terra – quella che viene fuori dalla conversazione tra monsignor Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme, e Giuseppe Smorto, già direttore di Repubblica.it, pubblicata sul numero odierno (27 luglio 2024, p. 6) del “Quotidiano del Sud”. L’intervista traccia anche un bilancio di due anni di attività pastorale (l’ingresso in Diocesi di monsignor Parisi è avvenuto il 9 luglio del 2022). Al netto dell’amarezza per qualche incomprensione e qualche “dispetto digitale”, emerge un impegno che caratterizza tutta la Chiesa calabrese ma che qui a Lamezia Terme, città che è il baricentro della regione nel bene e nel male, ha un significato sicuramente peculiare: “La Chiesa calabrese ha un altro volto – dice a Smorto monsignor Parisi – possiamo dire che è stata ricostruita, è un punto di riferimento fortissimo, un calmiere sociale. Diamo sostegno ai diseredati, li strappiamo alla delinquenza (…). Anche questo è welfare sociale”. E, a proposito di welfare, monsignor Parisi racconta al giornalista le iniziative intraprese dalla Diocesi come l’ambulatorio solidale, aperto grazie al lavoro di un’associazione di volontari presso la Cittadella della Carità che ha erogato in sedici mesi oltre quattromila visite, consentendo ad alcune persone di poter essere visitate per la prima volta da uno specialista. E, ancora, una lavanderia, una mensa, un centro diurno, un dormitorio, tutti servizi erogati in forma gratuita. Oltre ad una riflessione proattiva per individuare e intervenire sulle cause della povertà, che nel suo nucleo si mostra pure come povertà culturale. La Chiesa aiuta a coprire così un fabbisogno che lo Stato non riesce a soddisfare se non per un terzo degli aventi diritto. Monsignor Parisi è consapevole che questo impegno, seppur lodevole, non è sufficiente ma è altrettanto consapevole del fatto che “potrebbe andare anche peggio”. Con i tagli brutali delle prestazioni che verranno fuori nel prossimo futuro rischiano di farne le spese “anche i bambini portatori di handicap, le categorie più deboli, svantaggiati due volte”. Ecco perché – ed è questo il punto nodale della conversazione – tanta “sana indignazione” da parte dei vescovi verso una riforma che non potrà che essere iniqua per le regioni meridionali come quella dell’autonomia differenziata. “Il Sud – dice monsignor Parisi – diventerà una zavorra e trascinerà giù tutto il Paese”. In questa situazione il tanto annunciato Ponte finisce per apparire come un paio di “occhiali d’oro” messi sul naso di un ipovedente. Di fronte a un disastro sociale già annunciato la Chiesa non può e non deve rimanere in silenzio ecco perché, ricorda il Vescovo, “abbiamo organizzato delle sedute pubbliche di incontro e dibattito, coinvolto la Consulta dei Laici, i capi scout e altre associazioni, anche laiche. Abbiamo chiamato il professore Marcello dall’UniCal, cercato le ragioni del sì e quelle del no”. Ed ecco perché tanto attivismo ha finito per dare fastidio ma – come conclude efficacemente l’intervista – “non siamo stati zitti. Anche i vescovi nel loro piccolo alzano la voce”. The post Una Chiesa che lotta per i più deboli non può tacere di fronte ai rischi dell’Autonomia Differenziata first appeared on Lamezia Nuova.

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“Il seme della Parola di Dio seminato nei solchi del tempo possa produrre frutti abbondanti di vita evangelica e di santità”

Sono trascorsi due anni dall’ingresso in Diocesi del Vescovo, monsignor Serafino Parisi,accolto festosamente dal clero e dai fedeli sul Corso Numistrano nella celebrazione di inizio del ministero pastorale sabato 9 luglio 2022. Da subito si è messo all’opera, incontrando clero e fedeli, visitando in breve tempo tutte le parrocchie e rendendosi presente in tante manifestazioni della vita sociale. Ha saputo valorizzare il lavoro pastorale svolto dai suoi predecessori, dando impulso alla vita diocesana, in particolare con la nascita in pochi mesi della partecipatissima Scuola biblica diocesana presso il complesso San Benedetto. Nell’anno pastorale che volge al termine è stata invece attivata la Scuola diocesana per i ministeri, che ha sede sia nel centro città sia in alcune sedi periferiche. Speciale menzione merita inoltre l’apertura della causa di beatificazione di monsignor Vittorio Moietta. E altre significative iniziative sono nell’aria. A monsignor Serafino, Vescovo appassionato, i più affettuosi auguri di un fecondo ministero: il seme della Parola di Dio seminato nei solchi del tempo possa produrre frutti abbondanti di vita evangelica e di santità. The post “Il seme della Parola di Dio seminato nei solchi del tempo possa produrre frutti abbondanti di vita evangelica e di santità” first appeared on Lamezia Nuova.

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Centinaia di giovani tra Lamezia, Isola Capo Rizzuto e Steccato di Cutro per il Genfest 2024

  Tre intense giornate tra Lamezia Terme, Curinga, Rogliano, Isola Capo Rizzuto e Steccato di Cutro. Centinaia di giovani attesi dalle regioni del Sud e dalla Sardegna con rappresentanze dall’Egitto, Albania, Palestina. Oltre trenta ospiti tra workshop, momenti di discussione e approfondimento per concludere con una grande festa sul lungomare lametino “Falcone – Borsellino”, con performance di danza, musica, gli interventi di don Luigi Ciotti fondatore gruppo “Abele” e Libera e Vincenzo Linarello fondatore cooperativa Goel. La Calabria si prepara ad accogliere i protagonisti del Genfest 2024 che, a pochi giorni dalla dodicesima edizione del Genfest internazionale dei giovani del movimento dei Focolari svoltasi in Brasile, vedrà anche in Italia due momenti “locali” rispettivamente a Loppiano, in Toscana, per giovani dell’Italia centrale e settentrionale, e in Calabria per i giovani delle regioni meridionali e della Sardegna. L’evento calabrese è stato presentato nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala consiliare “Mons. Renato Luisi” del Comune di Lamezia Terme. A riepilogare la storia del movimento dei Focolari e dei Genfest, Katia Lagrotteria del movimento Focolari di Lamezia Terme, che ha parlato “di un percorso iniziato a gennaio, che ha incontrato subito la disponibilità e la collaborazione di tutti coloro che hanno reso possibile il Genfest 2024 in Calabria: dalle amministrazioni comunali di Curinga e Lamezia Terme alle diocesi, a tutti coloro che sono stati e saranno protagonisti di tre giorni di festa dei giovani e per i giovani. Nella sua tradizione, iniziata nel 1973, i Genfest chiamano a raccolta giovani di diverse etnie, confessioni religiose, culture e tradizioni, uniti dal desiderio di un mondo unito e fraterno. Questa era l’intuizione di Chiara Lubich che, durante la seconda guerra mondiale, fondò il movimento dei Focolari definendolo “un popolo nato dal Vangelo”. Oggi il movimento dei Focolari è presente in 182 Paesi nel mondo con oltre due milioni di aderenti”. Ad entrare nei dettagli del programma, i giovani Mattia Paradiso e Melina Morana che hanno sottolineato la continuità tra il Genfest “brasiliano” e quella calabrese sul tema “Insieme per prendersi cura”,  con focus tematici che saranno sviluppati nelle tre giornate tra la diocesi lametina, Isola Capo Rizzuto e Steccato di Cutro: prendiamoci cura di noi stessi e dell’altro; la pace; prendiamoci cura delle nostre città, della nostra terra, del nostro pianeta. Un evento che, per il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi, “ha come primo effetto quello di far incontrare tra di loro tanti giovani del Sud Italia e di un Sud che finalmente ha la possibilità di mostrare a sé stesso e al mondo le bellezze che possiede. Le bellezze della nostra terra sono sicuramente quelle naturalistiche e paesaggistiche, ma sono rappresentate soprattutto dai nostri giovani. I giovani non sono solo il nostro futuro, questo è un dato di fatto, ma sono il nostro presente”. Parisi ha parlato della visione di Chiara Lubich come “profetica, una visione che va oltre le appartenenze e  le provenienze, in cui le parole “straniero” e “forestiero” sono bandite. La parola chiave è “fratello!, il fratello di cui mi prendo cura e che si prende cura di me. E’ il cuore del messaggio cristiano aperto a tutti, senza preclusioni, a partire dal quale creare un mondo accogliente che crea occasioni di incontro. Il Genfest è un’occasione per riscoprire le potenzialità della nostra fede che spesso è stata raccontata attraverso rappresentazioni distorte e negative, quasi come se il cristianesimo fosse la religione dei “no”.  Il messaggio che viene dal Genfest è un messaggio di gioia che viene dall’incontro, dalla responsabilità di riconoscere l’altro e di prendersi cura dell’altro e, insieme, diventare protagonisti di un futuro migliore”. Ha sottolineato il grande entusiasmo manifestato sin dall’inizio dai Focolari l’assessore del Comune di Lamezia Terme Luisa Vaccaro, che ha evidenziato la capacità di fare squadra e di superare gli ostacoli. Orgogliosi si sono definiti il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro e di Curinga Elia Carmelo Pallaria di un evento che “valorizza le bellezze del nostro territorio e offre una proposta educativa fondamentale, che trasmette ai nostri giovani il valore di prendersi cura degli altri e della comunità”.  A dare il benvenuto nella sala consiliare del Comune lametino, il presidente del consiglio comunale Giancarlo Nicotera che ha parlato dell’importanza di “aprirsi a riconoscere l’altro diverso da me e a cogliere la ricchezza che l’altro può darmi”. L’apertura del Genfest è prevista per sabato 27 aprile alle 9.30 nell’auditorium del complesso interparrocchiale S. Benedetto con i saluti del presidente della Conferenza Episcopale Calabria monsignor Fortunato Morrone e del vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi, dei sindaci di Lamezia Terme e Curinga Mascaro e Pallaria, del presidente del consiglio comunale Giancarlo Nicotera. Seguirà il saluto-sideo dal Brasile di Margaret Karram e Jesús Morán, presidente e copresidente del Movimento dei Focolari e i collegamenti video con il Genfest internazionale in Brasile econ gruppi di giovani di varie parti del mondo   S.D (Ucs Diocesi Lamezia Terme)   Qui il programma integrale Programma Genfest Calabria The post Centinaia di giovani tra Lamezia, Isola Capo Rizzuto e Steccato di Cutro per il Genfest 2024 first appeared on Lamezia Nuova.

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Concluso il Grest della parrocchia Santa Maria Immacolata

Anche la parrocchia Santa Maria Immacolata di Accaria ha inaugurato l’estate con il Grest 2024. Guidati dalla presenza del parroco, don Francesco Benvenuto, moltissimi giovani e le loro famiglie hanno condiviso e realizzato insieme l’oratorio estivo con il tema “Via Vai – Mi indicherai il cammino della vita”. Sono state tre settimane all’insegna della condivisione di idee e progetti da realizzare insieme. La prima settimana è stata concepita in due momenti distinti della giornata: la mattina prediligendo le attività di laboratorio e didattiche durante le quali più giovani hanno potuto mettere in scena un piccolo teatrino reinterpretando “Gallo Cristallo”, una delle opere di Italo Calvino, che insegna l’esistenza del bene così come quella del male e come, sia nelle fiabe che nella vita reale, il male è sempre perdente. Il secondo momento della giornata, concentrato nelle ore pomeridiane, è stato animato da giochi di squadra, balli di gruppo, canti e momenti di riflessione sull’importanza del lavoro di gruppo e della condivisione. A dare luce e inaugurare questo nuovo anno, la prima settimana è chiusa ed onorata dalla presenza del nostro Vescovo, monsignor Serafino Parisi, che ha ringraziato i ragazzi per i regali a lui offerti e impartito la benedizione per questo nuovo progetto e per quelli a venire. Nella seconda settimana sono state proposte serate di cineforum, la Caccia al tesoro, che ha permesso di coinvolgere anche qualche abitante più anziano, per la caccia agli indizi e una serata dedicata all’incontro con i ragazzi provenienti dall’Ucraina ed ospitati dalla Caritas diocesana nell’ambito del progetto “è più bello insieme”. Nell’ultima settimana, invece, le attività si sono svolte all’insegna della praticità quotidiana e del rispetto della natura, grazie alla visita dei Vigili del Fuoco che hanno portato la loro esperienza con dimostrazioni e spiegazioni su come affrontare delle eventuali situazioni di pericolo. Attività di marcata presenza è stata svolta dall’Associazione Meter, presieduta da Annalisa Gioiello, con cui è stato trattato un tema di attualità e di notevole importanza: quello della sicurezza in rete. “In riga su Internet”, infatti, è stato per il titolo dell’attività svolta, divisa in due giornate distinte che ha coinvolto sia i più piccoli, dai 6 ai 9 anni, ai quali è stato fatto leggere un fumetto di don Fortunato di Noto, sia i più grandi ai quali è stato fatto visionare lo spot promozionale del Centro nazionale al contrasto alla pedopornografia in internet della Polizia postale e delle comunicazioni; il cui testimonial è Giancarlo Giannini.   Altra giornata ricca di gioia è stata la visita al Parco Dossi Comuni del comune di Lamezia Terme, dove si è potuta ammirare la bellezza della natura, promuovendo il rispetto dell’ambiente per vivere in un mondo meno inquinato. Non sono mancate anche ore di attività didattiche, dove i più piccoli hanno potuto sfruttare l’occasione per fare i compiti delle vacanze. L’ultima giornata ha chiuso il Grest con i Giochi Acquatici, svolti con la voglia di stare insieme, l’emozione di essere tutti un’unica squadra con unico obiettivo: quello di divertirsi, volersi bene e poter realizzare con la forza e l’unione progetti che insegnano e ricordano che “da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano”. Mariangela Muraca     The post Concluso il Grest della parrocchia Santa Maria Immacolata first appeared on Lamezia Nuova.

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Conclusa l’E..state in parrocchia dell’oratorio di San Francesco di Paola

Passa l’inverno, finisce la scuola. Noi ragazzi, stanchi ed esausti, non vedevamo l’ora che arrivasse questo momento. Inizia giugno e, dunque, l’e…state in parrocchia, la più grande, impegnativa e cara avventura che noi giovani abbiamo il privilegio e l’onore di affrontare nella parrocchia San Francesco di Paola Iniziano i lunghi preparativi. Ogni giorno, mattina e pomeriggio, in parrocchia per organizzare il tutto: cartelloni, decorazioni per abbellire l’ambiente e per far immedesimare i bambini in un mondo magico, giochi a squadre, attività con ritagli e disegni, iscrizioni e tanto altro ancora. Ogni anno viene scelta la storia di un personaggio dei film che quest’anno è stato “La spada nella roccia”: non un personaggio qualsiasi, ma qualcuno nel quale i bambini si possano rivedere nella loro vita di tutti i giorni e possano imparare i grandi valori che Gesù insegna sempre. L’edizione dell’e…state in parrocchia di quest’anno, ha visto come protagonista il valoroso e piccolo Artù a cui poi daremo il piacere di chiamare re Artù! I nomi degli altri personaggi e dei feudi intorno al regno di Artù, sono stati grande fonte di ispirazione per indicare le squadre del mattino (Merlino, Artù, Anacleto, Maga Magò, Sir Ettore, Sir Caio, Lupo) e del pomeriggio (Grestolot, Camelide, Camelot, Avalon, Tintagel, Lothian, Lyonesse e Caerlon). Il primo giorno abbiamo intrapreso un momento di ambientazione e conoscenza con i 180 iscritti, che, a loro volta, si sono conosciuti tra di essi In seguito abbiamo presentato il piccolo Artù che ha spiegato quali erano le caratteristiche e i migliori modi che servono per estrarre la spada dalla roccia: non si parla di forza fisica, ma di forza d’animo che proviene dal cuore. Con i ragazzi abbiamo parlato di “guida”; ciascuno di noi lo è per il prossimo: Mago Merlino per Artù, noi animatori (siamo stati 43) per i ragazzi, per i bambini e viceversa. Infatti, con loro, impariamo a svolgere al meglio il nostro ruolo di animatore. Anche Dio è una guida, luce che ci accompagna nell’oscurità, Egli non giudica nessuno e ha fiducia in noi. Importante è la carità che secondo i bambini significa aiutare sempre il prossimo e mai girarsi dall’altra parte. Inoltre, i ragazzi hanno elencato alcune loro opere di carità come aiutare un amico che si è fatto male, aiutare i fratelli/sorelle con i compiti… Importante è anche la fede in Dio, di cui ci si può sempre fidare e al quale i ragazzi, intorno a un cartellone con al centro la parola “pace”, hanno scritto delle preghiere per loro, per amici e famiglia e per il mondo intero. Durante le mattinate abbiamo presentato ai ragazzi la figura di Don Bosco, leggendo con loro “riferimenti salesiani”. Don Bosco è stato grande fonte di ispirazione durante le due settimane di grest, non a caso la maglia di noi animatori aveva impresso la frase: “l’educazione è cosa del cuore”. Tra le figure importanti citate ai ragazzi, non abbiamo dimenticato il nostro caro San Francesco di Paola, da cui la nostra parrocchia prende il nome. Abbiamo parlato delle sue origini e di alcuni suoi miracoli. Quello che ha suscitato maggiore interesse tra i bambini, è stato quello dei carboni ardenti. Abbiamo presentato San Francesco come una figura di grande importanza e ispirazione per i ragazzi, anche se molti non si rispecchiano nel suo stile di vita e dunque in quello dei frati minimi. Tuttavia, San Francesco di certo non pretende questo dai ragazzi ma li invita ad amare il prossimo come loro stessi. Con i ragazzi abbiamo affrontato anche altre tematiche quali la giustizia, il cui ideale deve essere sempre abbracciato da noi in quanto cristiani, per non danneggiare il prossimo, ed il perdono. I bambini e Artù sanno che non è sempre facile perdonare, ma, come fa Dio, anche noi dobbiamo tenere lontani rancore e odio che ci spingono a chiudere la porta di fronte al nostro prossimo. Ecco perché l’attività proposta è stata quella di scambiarsi un abbraccio, il più grande segno di amicizia e affetto tra i bambini, a occhi chiusi, senza dunque riconoscere il compagno di fronte. Insomma, ogni giorno un’avventura diversa con i bambini i quali hanno poi parlato dei loro talenti: chi ne ha 5, chi 8 chi 100, non importa! I talenti sono cose che ci rappresentano e che ci rendono unici, chi ne ha di più può anche metterli a disposizione di chi ne ha di meno o di chi pensa di non averne. Tutti noi, inoltre, siamo i talenti di Dio. Il lavoro di squadra, lo stare insieme e il confrontarsi tra coetanei per far nascere nuove amicizie sono fonte di gioia e di divertimento per i ragazzi. Noi animatori teniamo molto ai pensieri, alle opinioni e alle passioni dei bambini. È fondamentale che ognuno di loro si esprima e non per forza tutti nella stessa maniera: chi lo faceva con il disegno, chi raccontava battute, chi si confrontava con gli amici… Nelle tre settimane di attività (di cui una dedicata alle olimpiadi parrocchiali), l’entusiasmo che si vedeva la mattina continuava a crescere durante i pomeriggi, grazie alle tantissime competizioni tra “feudi” e grazie alla voglia di ciascun bambino di voler portare la squadra alla vittoria. L’accoglienza iniziava sempre con i balli/bunz che servivano la mattina, per svegliare i più dormiglioni tra i bambini e tra gli animatori e il pomeriggio per darci la grinta e la carica giuste per iniziare al meglio! Tra tutti i giochi svolti, non riusciamo a definire quello che è piaciuto di più. Quest’anno ci sono stati moltissimi giochi nuovi e innovativi, ma sappiamo con certezza che l’entusiasmo non mancava mai. Il gioco è l’attività più bella che i bambini possano svolgere, è l’attività a cui nessun bambino sarà mai stanco di partecipare e, anche senza rendersene conto, è proprio grazie al gioco che i ragazzi fanno amicizie, lavorano in squadra, si sostengono a vicenda. Infatti, nonostante la competizione, c’era chi tifava anche per ragazzi di altre squadre come si è verificato alle olimpiadi. I ragazzi, infatti, hanno sperimentato anche

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Conclusa la XII edizione del Grest della parrocchia San Giovanni Battista

Fra grida e schiamazzi di gioia e momenti di agape fraterna, si è conclusa la dodicesima edizione del Grest della nostra parrocchia San Giovanni Battista (Acconia di Curinga). Non ci resta che ringraziare il Signore per tutte le opportunità di crescita comunitaria che ci offre insieme al nostro parroco don Franco che dal 2013 rende tutti attivamente partecipi alla vita della chiesa. Il Grest è molto più che un evento annuale, è infatti una connessione tra i giovani e valori fondamentali che al giorno d’oggi riteniamo scontati: l’amore, la pace e la solidarietà. In un mondo forsennato come il nostro ogni momento di comunità e condivisione tra i compaesani diventa uno strumento necessario per rafforzare il tessuto sociale della cittadina e non solo, ma anche con le realtà vicine. Ed è per questo che la nostra chiesa parrocchiale ogni anno diventa un saldo punto di riferimento di accoglienza e speranza, necessario per riportare alla luce un’umanità ad oggi avvolta da un velo di indifferenza. Questo tipo di evento ha il potere unico di radunare tutte le generazioni e grazie alla disposizione data dalla comunità parrocchiale i giovani riescono ad apprendere, tramite le gesta dei personaggi dei film, come riuscire a superare i vari ostacoli presenti nel percorso formativo della vita. Quest’anno questi insegnamenti sono resi speciali dalla figura della Beata Teresa Maria della Croce (Bettina) tanto cara al nostro consorzio. In occasione dei 150 anni dalla fondazione del suo istituto abbiamo deciso di far conoscere Bettina, colei che ha fondato la congregazione delle suore Carmelitane di Santa Teresa di Firenze. Conobbe un’infanzia difficile segnata dalla povertà e dalla prematura scomparsa del padre, ma nonostante le avversità ha trovato la forza di intraprendere un cammino religioso caratterizzato da un profondo senso di pace interiore nel dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione. Animata da una forte umiltà e semplicità riesce a trovare conforto offrendo servizio agli altri. I giorni del Grest hanno riempito il cuore di gioia sia ai bambini che agli animatori e educatori che con tanta dedizione hanno giornalmente preparato le varie attività. Ogni giorno abbiamo affrontato un tema diverso intrecciato sia con la vita di Bettina ma anche con quella di Moana, la protagonista di Oceania, film Disney che abbiamo visto tutti insieme. Temi come il dono della vita, le scelte da affrontare, gli ostacoli da superare, l’amicizia e in conclusione la missione. Nuove idee si prospettano per l’anno venturo che tutti attendiamo con ansia! Le Suore The post Conclusa la XII edizione del Grest della parrocchia San Giovanni Battista first appeared on Lamezia Nuova.

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