Vita Diocesana

In primo piano, Mons. Vittorio Moietta, Vita Diocesana

Beatificazione mons. Moietta; Sindaco Brusasco: “Suoi scritti esempio anche per chi ha responsabilità amministrative”

“Non ho avuto la fortuna di conoscere monsignor Moietta per motivi anagrafici, ma la mia passione per la storia mi ha dato l’opportunità di incontrarlo sui libri di testo, sui racconti e questo mi ha reso consapevole che gli insegnamenti, i messaggi, ciò che lui ha detto e ha scritto siano un esempio, non solo per chi segue la vita religiosa, ma anche per chi ha responsabilità amministrative”. Queste le parole del sindaco di Brusasco, Giulio Bosso, che ha presenziato alla sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio mons. Vittorio Moietta. “Insegnamenti – ha aggiunto Bosso non nascondendo una forte emozione – che portano alla condivisione all’ascolto al rispetto all’umiltà all’accordo, all’attenzione per quelle che sono le fasce deboli devono essere in qualche modo il faro che cammina e illumina anche noi amministratori. Quindi, grazie per il grande lavoro che è stato fatto qui a Lamezia ed a Casale Monferrato. Posso dire che monsignor Moietta ha già dato un primo segnale: quello di riavvicinare due comunità due territori fisicamente molto lontani, ma con il cuore ormai molto vicini”. “È con vero orgoglio – ha concluso il sindaco – che rappresento una piccola comunità del Monferrato Torinese, Brusasco, 1500 abitanti, da cui in qualche modo ho preso origine tutto ciò che stiamo celebrando oggi. Monsignor Moietta è nato in una piccola borgata di poche case lungo il Po nel 1913 e da lì, in quella famiglia religiosa, è cresciuto ed è arrivato fino ad essere una persona ricordata, rispettata, non solo nella Diocesi di Casale, ma soprattutto qui nella Diocesi di Lamezia Terme”. Saveria Maria Gigliotti The post Beatificazione mons. Moietta; Sindaco Brusasco: “Suoi scritti esempio anche per chi ha responsabilità amministrative” first appeared on Lamezia Nuova.

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Beatificazione mons. Moietta; don Marco Mastroianni postulatore anche nella “fase romana”

“Il 10 settembre il Dicastero delle cause dei Santi, nella persona del Cardinale Marcello Semeraro, ha stabilito che il postulatore della fase romana della causa sarà ancora il nostro don Marco Mastroianni”. Con queste parole, il vescovo, monsignor Serafino Parisi, ha annunciato che anche nella cosiddetta “fase romana” del processo su monsignor Vittorio Moietta, di cui sabato si è svolta la sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana, il Postulatore sarà don Marco Mastroianni. Nel corso della sessione di chiusura, così come previsto, dopo il giuramento di segretezza dei membri del Tribunale, sono stati apposti i sigilli con tutte le informazioni e gli scritti di mons. Moietta che sono stati raccolti in questi mesi in collaborazione con la commissione storica ed il contributo dei Censori Teologi il cui compito è stato quello di “valutare i medesimi scritti” verificando “se vi sia qualcosa di contrario alla fede o alla morale”. Concluso questo lavoro, quindi, si è chiusa la fase diocesana dell’Inchiesta e tutto il materiale ora sarà consegnato a Roma al Dicastero delle Cause dei Santi che, tramite un suo relatore, guiderà il postulatore nella preparazione della Positio, cioè del volume che sintetizza le prove raccolte in Diocesi, e che deve dimostrare con sicurezza la vita, le virtù o il martirio e la relativa fama del Servo di Dio. Essa sarà studiata da un gruppo di Consultori Teologi del Dicastero e, nel caso di una “Causa storica” (quella che riguarda un candidato vissuto molto tempo prima e per il quale non vi siano testimoni oculari), anche da una commissione di Consultori Storici del Dicastero. Se questi voti saranno favorevoli (almeno in maggioranza qualificata), la Positio sarà sottoposto a un ulteriore giudizio dei Vescovi e Cardinali Membri del Dicastero. Se il giudizio di questi ultimi è ugualmente favorevole, il Santo Padre, se lo ritiene opportuno, autorizza la Promulgazione del Decreto sull’eroicità delle virtù, sul martirio del Servo di Dio o sull’offerta della vita, che così diviene “venerabile” gli viene riconosciuto, cioè, di aver esercitato in grado “eroico” le virtù cristiane (teologali: fede, speranza e carità; cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza; altre: povertà, castità, ubbidienza, umiltà, ecc.), o di aver subìto un vero martirio oppure di aver offerto la vita secondo i requisiti previsti dal Dicastero. La scelta di don Marco quale Postulatore anche nella “fase romana”, secondo monsignor Parisi, “è una garanzia a vari livelli sia perché conosce bene il materiale sia per la precisione, lo scrupolo e la passione con cui ha lavorato, avendo tutti i titoli per farlo perché aveva fatto già i corsi nella fase romana dei suoi studi che, ora, ha potuto mettere in pratica qui, nella nostra Diocesi”. Inoltre, monsignor Parisi, che a nome della Diocesi ha pubblicamente ringraziato “il dicastero nella persona del cardinale Semeraro” e lo stesso don Marco “al quale ho chiesto se era disponibile e si sobbarcherà questo altro pondus”, si è detto certo che don Marco, “anche lì a Roma, darà prova della sua obiettività”. The post Beatificazione mons. Moietta; don Marco Mastroianni postulatore anche nella “fase romana” first appeared on Lamezia Nuova.

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Beatificazione mons. Moietta; Vescovo Parisi: “Il suo modo era semplice e ieratico al tempo stesso e non baronale”

“Appena sono arrivato qui a Lamezia, ho sentito forte la testimonianza su monsignor Moietta che, poi si è manifestata anche come una sua presenza dentro i vari strati del tessuto sociale di questa nostra città e di questa nostra Diocesi”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, al termine della sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio mons. Vittorio Moietta. “Per cui – ha aggiunto monsignor Parisi – mi sono sentito contento di poter, all’epoca, dare il via a questa fase diocesana della causa e l’ho sentito non come un dovere, ma come un richiamo forte, una provocazione perché quello che noi vogliamo dire con la santità, con la storia della Santità è che la bellezza del Vangelo altro non è che la forza della parola di Dio che può essere vissuta, incarnata, in ogni latitudine e in ogni tempo anche all’inizio di quegli anni Sessanta così particolari per quello che stava avvenendo sia sul piano economico sia dentro la storia della Chiesa con il Concilio Vaticano II del quale, come è stato giustamente detto, monsignor Vittorio Moietta, è stato un antesignano per le idee e le proposte pastorali che ha fatto” con quello “stile che ha portato qui: un po’ una sorta di capovolgimento di una idea di episcopato che io condivido. Il suo modo, infatti, era semplice e ieratico al tempo stesso e certamente non baronale”. “Una grande sfida, una grande parola forte – ha aggiunto monsignor Parisi – che è arrivata e che i semplici hanno saputo raccogliere e hanno saputo valorizzare. Molti hanno dato la loro testimonianza di questo stile di vita di un vescovo lungo le strade, dentro le periferie, non solo quelle urbane, ma anche quelle esistenziali. Ecco, questo noi vogliamo dire con la santità e se noi possiamo dirlo con un’esperienza che ha attraversato la nostra Chiesa di Lamezia, come ha attraversato tutto lo Stivale italiano da nord a sud, anche questo sarà un motivo di grande gioia. Quella gioia vera che viene dalla forza del Vangelo che davvero è Parola ed è parola di speranza per gli ultimi”. “Ogni santo – ha proseguito il Vescovo – si caratterizza per una sua modalità personale di vivere, di interpretare, di proporre la pagina del Vangelo. Però, soprattutto questa forma di santità di una persona vicina agli ultimi che vediamo nella figura di monsignor Moietta è quello che dovrebbe ispirare la nostra azione pastorale e, perché no?, anche l’azione politica, l’azione sociale, perché noi cristiani crediamo in un logos che diventa sarx, una Parola che si fa carne. Noi non siamo fuori dal contesto sociale, noi siamo dentro questo contesto sociale e facciamo una proposta che è quella del Crocifisso risorto cioè del Vangelo che è capace di ridare la gioia a coloro che magari o non l’hanno mai avuta o l’hanno assaporata e poi l’hanno perduta”. Quindi, nel ringraziare i componenti del tribunale di diocesano, i componenti della commissione storica e quelli della commissione teologica, coloro che hanno offerto la loro testimonianza e quanti, poi, a vario titolo hanno contribuito all’Inchiesta, al vescovo di Casale Monferrato, monsignor Giovanni Sacchi, al sindaco di Brusasco, Giulio Bosso, che ha presenziato alla sessione, insieme al sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, monsignor Parisi ha voluto rivolgere un saluto particolare sia a don Carlo Grattarola, segretario di monsignor Moietta per la disponibilità di questi mesi e per la sua collaborazione, che ad Angela Moietta, nipote del Vescovo Vittorio, “che ha voluto fare dono alla nostra diocesi delle vesti episcopali di monsignor Moietta che ci hanno permesso di allestire nel nostro Museo Diocesano una sezione dedicata proprio a lui”.   Saveria Maria Gigliotti The post Beatificazione mons. Moietta; Vescovo Parisi: “Il suo modo era semplice e ieratico al tempo stesso e non baronale” first appeared on Lamezia Nuova.

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Beatificazione mons. Moietta; il postulatore: “Il Vescovo Vittorio è stato un vero pastore missionario”

  Di seguito il testo integrale del saluto del Postulatore, don Marco Mastroianni, alla sessione di chiusura dell’inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio Mons. Vittorio Moietta Carissimi, un benvenuto e un saluto di cuore a tutti voi, anche a quanti ci seguono attraverso i canali social e attraverso Esse tv. Ci troviamo oggi riuniti nella Sala Giovanni Paolo II del nostro Seminario vescovile, in questa circostanza sede della Sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio Vittorio Moietta, Vescovo. E’ un giorno di festa e di gioia per tutta la Chiesa ed in particolare per la nostra Diocesi che lo ha avuto quale suo Pastore e, mi permetto di aggiungere, anche per la Diocesi di Casale Monferrato che ha dato i natali al Servo di Dio. Ringraziamo il Signore per il dono della vita e del ministero sacerdotale ed episcopale del Vescovo Vittorio, e per il dono della santità, questo seme che Dio ha piantato nel cuore di ognuno il giorno del nostro battesimo. Mi sembra importante richiamare a questo proposito un pensiero di Papa Francesco sulla santità, che è particolarmente significativo per il nostro cammino di fede. Così afferma il Papa: “La santità non è un programma di sforzi e di rinunce, non è una ginnastica spirituale, ma è anzitutto la scoperta di essere figli amati da Dio e ricevere gratuitamente il suo amore e la sua misericordia. Questo dono divino che riceviamo ci apre alla riconoscenza e ci consente di fare esperienza di una gioia grande che non è l’emozione di un istante o un semplice ottimismo umano ma è la certezza di poter affrontare ogni situazione sotto lo sguardo amoroso di Dio con la grazia e l’audacia che provengono da Lui”. Lo aveva capito bene Mons. Moietta che, con l’animo profondo di chi si sente amato da Dio, ha voluto da subito farsi egli stesso strumento per mettere in circolo questo amore. Nella sua Prima Lettera Pastorale affermava: “Vi amerò come un Padre. Vi darò il mio tempo, la mia salute, le mie ansie e le mie gioie. Avvicinerò i sofferenti, i bambini. Conquisterò il diritto di pascere le vostre anime con l’amore che vi porterò”. Queste parole ascoltate oggi dopo più di sessant’anni e proprio in questo contesto, assumono una portata innegabilmente profetica. Resta di questo Vescovo il tratto rassicurante e ammirevole di un uomo di fede ferma, di speranza certa e di profonda carità che ha lasciato un segno indelebile prima nel suo ministero sacerdotale in alcune comunità del Monferrato e nel Seminario Maggiore di Casale, poi nella sua breve permanenza come Vescovo – fortemente voluto da San Giovanni XXIII – di questa nostra Diocesi. Ma cosa, al di là del forte affetto e della profonda ammirazione che – come dimostra il nostro essere qui – superano il tempo e le generazioni, rende il Servo di Dio Vittorio Moietta ancora attuale? Qual è il messaggio che la sua esperienza di vita può offrire oggi alla Chiesa? Tutto si innesta e prende vita dall’intramontabile testimonianza di un uomo davvero di Dio, e quindi perché tale, anche davvero per gli uomini. Partendo da questo terreno fertile, il Servo di Dio si è distinto per la capacità largamente riconosciutagli, di essere un uomo di dialogo. Lo ha mostrato in particolare nella disponibilità ad essere un costruttore di ponti con quelle realtà sociali, culturali ed anche politiche con le quali nella sua epoca non era affatto facile né scontato entrare in relazione liberi dal pregiudizio. Il Servo di Dio lo ha fatto con la semplicità e la spontaneità evangelica della guida che punta anzitutto a creare relazioni belle e rispettose, lasciando testimoniare ad esse la fede che anima il suo cuore. Il Vescovo Vittorio è stato poi un vero pastore missionario, animato da un irrefrenabile zelo per quelle periferie fisiche ed esistenziali alle quali oggi la Chiesa va incontro come espressione di fedeltà al Vangelo, ma allora più facilmente emarginate e bistrattate. Ne era ben consapevole Mons. Moietta che in breve tempo, pur nella ristrettezza di mezzi, girò in lungo e in largo il territorio della Diocesi che gli era stata affidata, lasciando un segno indelebile in chiunque lo incontrasse. Una propensione, la sua, fortemente connessa alla volontà di puntare allo sviluppo integrale di ogni fratello, nella consapevolezza che la povertà può assumere molti volti, e tenacemente animata dalla profetica ribellione di chi sente il dovere di impegnarsi per la realizzazione di un mondo più vicino alla creazione di Dio. Mons. Moietta, antesignano del Vaticano II, si è ancora distinto per essere stato un pastore attento alla formazione del clero e dei laici. Da ogni sacerdote, “uomo spogliato, crocifisso, mangiato”, egli attendeva il principio di un rinnovamento spirituale, esigendo, con paterna fermezza, generosità e slancio. Con occhi di grande speranza e promozione guardava poi ai laici, come presenza capace di essere fermento vivo nella società e origine di un mondo più giusto. In ultimo l’accettazione oblativa della sua sofferenza per il bene della Chiesa e dei sacerdoti, ci dona la testimonianza dello spessore spirituale di una vita totalmente consegnata a Dio: “Era troppo bello correre, lavorare, andare in mezzo ai bimbi… Ma corre per Dio chi sa fermarsi quando Dio lo ferma”. Gli aspetti finora evidenziati, insieme a molti altri che esprimono la ricchezza che la figura di Mons. Moietta può offrire, sono stati ulteriormente messi in luce ed approfonditi grazie al lavoro certosino e meticoloso di quanti hanno preso parte all’Inchiesta che oggi, con questo momento solenne, volge alla chiusura. Pertanto, come Postulatore della Causa, sento di rivolgere un sincero ringraziamento ai componenti del Tribunale istituito dal nostro Vescovo, nelle persone del Delegato Episcopale, del Promotore di Giustizia e del Notaio. Grazie per il vostro lavoro dedito e paziente. Ai componenti della Commissione Storica, una commissione “interregionale”, “interdiocesana”, che ha saputo, nonostante la distanza geografica, lavorare con precisione e puntualità, oltre che con grande

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In parrocchia San Raffaele al via festeggiamenti per XXV oratorio Frassati

Con un quadrangolare di calcio a 5 tra una rappresentanza della Guardia di Finanza, dell’Associazione Arbitri, dell’Ente Sordomuti e dei mister dell’Oratorio Frassati, ieri hanno avuto inizio i festeggiamenti per il 25/mo anniversario di fondazione del medesimo Oratorio, che opera nella Parrocchia San Raffaele Arcangelo di Lamezia Terme, con lo scopo di favorire l’educazione e la crescita umana e spirituale delle nuove generazioni, attraverso il gioco del calcio. Si sono fatti coincidere i festeggiamenti con la celebrazione della VII edizione del Memorial Paolo Giuseppe Serrato, che del medesimo Oratorio è stato animatore, fino alla sua scomparsa in seguito ad un incidente stradale. Il programma prevede, oltre al quadrangolare di giovedì sera, il coinvolgimento dei ragazzi (settore pulcini) di diverse scuole calcio del comprensorio lametino, che disputeranno un torneo nella giornata di domenica 22 nel campo parrocchiale di calcetto. Anche l’associazione Lucky Friends sarà coinvolta per una partita amichevole. Nella stessa giornata il cortile sarà aperto a bambini e ragazzi che, accompagnati dalle famiglie, vorranno divertirsi con Gonfiabili e altri giochi. Il tutto si concluderà con la S. Messa alle ore 18.30 presieduta dal Vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi, cui seguirà la premiazione di tutti i partecipanti al Memorial. L’inserimento dell’anniversario nel contesto della novena della festa patronale di San Raffale mette in risalto l’affetto di tutta la parrocchia nei confronti dell’Oratorio Frassati calcio. Il parroco don Giuseppe Montano esprime gratitudine a tutti i mister dell’Oratorio Frassati che in tanti anni hanno generosamente e gratuitamente contribuito a far sì che l’Oratorio fosse uno spazio educativo significativo per tantissimi bambini, ragazzi e giovani. Gratitudine viene espressa per la collaborazione anche all’Associazione Italiana Arbitri (sezione di Lamezia), alla Guardia di Finanza (Gruppo di Lamezia e Comando Provinciale), ai dirigenti regionali, provinciali e locali della Figc, ai partecipanti e a tutti coloro che in vari modi hanno contribuito alla realizzazione dell’evento. Un grazie speciale alla famiglia di Paolo. The post In parrocchia San Raffaele al via festeggiamenti per XXV oratorio Frassati first appeared on Lamezia Nuova.

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Chiude Inchiesta diocesana su vita, virtù e fama di santità e segni del Servo di Dio mons. Vittorio Moietta

È stata convocata per sabato 21 settembre la Sessione di chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni del Servo di Dio Mons. Vittorio Moietta (Vescovo di Nicastro dal 1961 al 1963), con la quale si è avviata la fase istruttoria relativa all’escussione dei testimoni da parte degli Officiali dell’Inchiesta (il Delegato episcopale, Mons. Tommaso Buccafurni, il Promotore di giustizia, don Gigi Iuliano, ed il Notaio, Sig. Gianfranco Fiorenza). La sessione di apertura e quella di chiusura sono le uniche due fasi del processo diocesano nelle quali è permessa la partecipazione dei fedeli che, però, devono astenersi da ogni atto che possa indurre il popolo di Dio ad associare tale evento ad una automatica e conseguente beatificazione. Sabato, quindi, si conclude la cosiddetta fase diocesana dell’Inchiesta e tutto il materiale raccolto in questi mesi sarà consegnato a Roma al Dicastero delle Cause dei Santi dal Postulatore della Causa, il Rev. Sac. Marco Mastroianni. Presso il Dicastero un Relatore guiderà il Postulatore nella preparazione della Positio, cioè del volume che sintetizza le prove raccolte in Diocesi; è la cosiddetta fase romana del processo. La Positio deve dimostrare con sicurezza la vita, le virtù o il martirio e la relativa fama del Servo di Dio. Essa sarà studiata da un gruppo di Consultori Teologi del Dicastero. Se questi voti saranno favorevoli (almeno in maggioranza qualificata), la Positio sarà sottoposta a un ulteriore giudizio dei Vescovi e Cardinali Membri del Dicastero. La Sessione, convocata nella Sala Giovanni Paolo II (ex Seminario Vescovile) si aprirà alle ore 17.00 con la recita dei Vespri, cui seguirà la chiusura dell’Inchiesta. Al termine, all’interno del Museo Diocesano, sarà inaugurata una sezione dedicata a Mons. Moietta. L’incontro sarà trasmesso in diretta su EsseTv canali 98 e 112 sul canale youtube e pagina facebook della stessa emittente, sul canale youtube e sulla pagina facebook della Diocesi di Lamezia Terme. Saveria Maria Gigliotti The post Chiude Inchiesta diocesana su vita, virtù e fama di santità e segni del Servo di Dio mons. Vittorio Moietta first appeared on Lamezia Nuova.

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