PARROCO
Don Giuseppe Critelli
Indirizzo Piazza Francesco Scerbo – 88040 Marcellinara (cz)
Festività San Francesco di Paola, la cui festa si celebra la II domenica di agosto. Assunzione della B.V. Maria, 15 agosto
Telefono 0961996157
Descrizione Parrocchia
Marcellinara, detta dal Barrio “Marcinara”, espressione dialettale tuttora rimasta, è posta sulla omonima Gola, “nel punto ove l’Appennino s’assottiglia e spezza in dolce declivio, a quasi uguale distanza dei due mari, che guarda e a cui sparte le acque”. (F. Scerbo nella prefazione “Sul dialetto calabro”). Pare sia sorta in seguito al martirio del vescovo Marcello, nel suo territorio in data imprecisata:”Marcellus in ara”, donde Marcellinara. Era un piccolo casale che, con Tiriolo, nel periodo angioino-aragonese, faceva parte del feudo dei Ruffo di Calabria, conti di Catanzaro. Nel 1445 Alfonso I d’Aragona la elevò a feudo concedendola a Niccolò Sanseverino. I Sanseverino, tutt’ora esistenti divennero i baroni di Marcellinara fino al 1806. Marcellinara gode di un’ottima posizione logistica perché si trova sulla SS.19 dir. delle Calabrie, antica strada consolare, unico collegamento allora esistente tra Catanzaro e Napoli. Ora, con la superstrada dei due mari il traffico si è spostato, ma il paese rimane sempre facilmente accessibile. Dista 15 km da Catanzaro e 20 da Lamezia Terme. Confina a nord con Tiriolo e Miglierina, ad est con Settingiano e Caraffa, ad ovest con Amato e a sud con il territorio di Maida. Marcellinara è conosciuta per le sue cave di gesso ancora esistenti. Attualmente la coltivazione dell’ulivo rimane il prodotto principale, anche se negli anni 70 si è sviluppata una grande zona industriale che ha assorbito molta manodopera locale. Le industrie più importanti sono la Cal.Me SpA: produzione di calce e grassello, la Cottoruga SpA: pavimenti in cotto. Si sono ben affermate, anche in campo nazionale, alcune industrie alimentari di carni insaccate e sottoaceti. Ma anche a Marcellinara la disoccupazione dei giovani diplomati è preoccupante. Gli abitanti sono circa duemila, ma per molti Marcellinara è solo un dormitorio, dato che provengono da Catanzaro o dai paesi vicini per cui il giorno lavorano e le domeniche e le feste ritornano generalmente nei paesi di origine. L’animo dei marcellinaresi è profondamente cristiano, la frequenza alla Santa Messa è del 20 o 25%. Nel mese di luglio 1996 è stata aperta una casa di riposo per gli anziani denominata “Villa S. Elia”. L’archivio parrocchiale ha 18 volumi, il più antico risale all’anno 1725. L’Arciconfraternita dell’Immacolata gestisce la chiesa di S. Nicola. Un decreto di Ferdinando IV Re delle Due Sicilie, di cui si conserva l’originale in pergamena, in data 29/6/1776 mette in risalto che l’Arciconfraternita dell’Immacolata era eretta “ab immemorabili dentro la chiesa di S. Nicola, già parrocchia”. La chiesa matrice ha un bel portale di bronzo, opera dello scultore calabrese Giuseppe Farina, installato nel 1986. In esso si vedono sei sculture che sintetizzano la storia civile e religiosa di Marcellinara. La volta della chiesa è adornata di dipinti che risalgono alla fine del 1700, dopo il restauro in seguito al terremoto del 1783. Si conservano anche due calici e un secchiello di argento. Vi sono numerose bellissime tele di autore ignoto, anch’esse del 1700, e due statue lignee, una della titolare “Maria SS.Assunta” e l’altra del patrono San Francesco di Paola.